I fossili ci indicano che nella storia dell’evoluzione vi sono stati momenti statici e momenti di trasformazione accelerati. Altrettanto è avvenuto nella storia dei cambiamenti culturali: si pensi alle rivoluzioni dell’agricoltura, della scrittura, delle macchine industriali, delle tecnologie digitali. I giorni che stiamo vivendo sono di rapidissima trasformazione. Viviamo in una di quelle epoche, anche un po’ disorientanti, dove si elaborano, si confrontano ed emergono nuovi paradigmi di comprensione e di progettazione della realtà fisica e sociale, dove si scoprono nuove dimensioni e si è obbligati a congetturare a quali leggi obbediscano le loro dinamiche. Questo non significa che si debba rinnegare o dimenticare il passato, o si debbano sostituirne i modelli. Non si possono però nemmeno trascurare i nuovi scenari e i nuovi scacchieri all’interno dei quali muoversi e giocare. La sfida è proprio quella di riconiugare i valori fondanti nella cifra contemporanea. Tutto ciò è ancora più vero se riferito all’Università. Cito un esempio concreto. Quest’anno il contributo dello stato per l’edilizia universitaria a livello si sistema universitario italiano è stata pari a quanto noi abbiamo investito per fare i primi due lotti dei Rizzi. La quota che Udine ha ricevuto è stata sufficiente a coprire soltanto la manutenzione. Negli ultimi sei anni, infatti, tutti finanziamenti utilizzati per lo sviluppo sono arrivati soltanto da realtà territoriali: dalla Regione alle Fondazioni, fino all’intero sistema economico. Per poter crescere, la nostra università ha dovuto sviluppare un rapporto di fiducia con il territorio. L’incentivazione di quella che viene definita la “terza missione” è diventato l’obiettivo primario. Credo che abbiamo colto nel segno. Basti solo guardare il recente “dibattito” nato nel vicino Veneto fra l’associazione degli industriali e le università della regione per rendersi conto di quanto distanti siano i modi di pensare e di “pensarsi” di un territorio geograficamente molto vicino a noi. Il rapporto di rete e di alleanza tra autonomie territoriali ha avuto uno sviluppo particolarmente fecondo per l’Università di Udine. Altrove non è avvenuto allo stesso ritmo. Qui siamo riusciti a costruirlo senza dover abdicare a quelle che sono le vocazioni fondamentali dell’università, come la ricerca, il rigore, la qualità. Tutt’altro. Siamo riusciti a far crescere anche le missioni tradizionali grazie al rinnovato rapporto con il sistema territoriale. Dallo Stato resta il margine per sopravvivere. Con fiducia, creatività e coraggio dobbiamo continuare ad addentrarci nel Mondo Nuovo. Solo così potremo essere certi di ritrovare sempre noi stessi.

Furio Honsell

Dopo tre anni di lavori è terminata la ristrutturazione del secondo lotto dell’ex Blanchini.

Il ministero ha pubblicato il decreto sulle nuove classi di laurea. Il rettore Honsell: “Faremo in modo che non disorienti i giovani, ma che permetta loro di organizzare meglio gli studi e di laurearsi nei tempi previsti”.

L’Anvur del ministro Mussi darà finanziamenti solo a chi lavorerà di più e meglio. Honsell: “Sono state le stesse università a chiederla”.

I ricercatori dell’università di Udine hanno catturato e munito di radiocollare due esemplari di predatori. Potranno studiare le loro abitudini . E’ la prima volta in Italia.

Il Problem Solving è un nuovo metodo didattico basato sull’“imparare facendo”. Serve anche ad aiutare i giovani a fare la scelta universitaria più adatta per valorizzare le potenzialità personali.

Inaugurato il 29° anno accademico. Il rettore Honsell indica la nuova sfida dell’università di Udine. In programma anche con un museo della scienza in cui gli utenti non saranno passivi.

Bernardo Valli e Demetrio Volcic hanno chiuso il corso di specializzazione a cui hanno partecipato 17 studenti. Esperienza pilota per un futuro master con l’ateneo giuliano.

Nuove aule e laboratori per ospitare studenti e docenti in aumento nella Destra Taglamento. L’ultimo lotto in costruzione comprenderà anche un’aula magna, un bar e una zona relax. Previsti nuovi parcheggi.

Mobilità studentesca. Il ministero finanzia un progetto dell’ateneo con la Federazione Russa. Più possibilità per i ragazzi che vogliono studiare nelle università di quel paese.

Voglia di Russia. Lo stage di una studentessa di Venzone all’Istituto italiano di cultura a Mosca. Superando la burocrazia di un paese straniero.

Indagine Almalaurea: i laureati della facoltà si laureano prima dei colleghi italiani ma con un voto più basso. Il preside Mazzocco: “La gavetta è inevitabile, ma in pochi rimangono senza un lavoro”.

Cinque mesi di pratica e dopo due mesi l’assunzione. Il posto fisso non è più un miraggio per una ventiquattrenne di Pordenone. Ecco la sua storia.

Intervista al sindaco di Pordenone, Sergio Bolzonello. Che illustra tutti i progetti del Comune per migliorare i servizi agli studenti. E rafforzare il legame con l’ateneo.

Comincia il viaggio alla scoperta delle nuove imprese “incubate” da Techno Seed. “Gestiware” mette in comunicazione casa madre e imprese delocalizzate. “DataMind” guarda i raggi gamma nel cielo con la Nasa.

Visto ad InnovAction. E realizzato da un team del dipartimento di Ingegneria elettronica dell’ateneo friulano e dalla Electrolux.

Oltre 200 bambini e ragazzi per quasi un mese hanno partecipato alle “Giornate di diffusione culturale”. Dove matematica e fisica non si guardano, ma si sperimentano.

La Clinica di ematologia dell’Azienda ospedaliero-universitaria coinvolta nei sei anni di ricerca tra Udine e il Piemonte. Lo studio ha dimostrato la maggiore sopravvivenza dei malati. La terapia potrebbe rivelarsi definitiva ai fini della guarigione.