Nel dover cogliere, usando quel genere letterario tipico della comunicazione del nostro tempo, che privilegia la lucida concisione alla nevrosi delle sfumature , e che giornalisticamente si chiama “…non più di 2500 battute”, il senso dei primi 26 anni di storia della nostra università, nonché le opportunità da afferrare e i rischi da evitare in futuro, non si può non fare i conti con alcune parole chiave, o luoghi comuni che dir si voglia. Nata su proposte didattiche innovative per non duplicare quanto già presente altrove, Udine ha visto perdere negli anni queste sue specificità in modo direttamente proporzionale al successo con le quali ha saputo svilupparle. Iniziative quali Lingue, Ingegneria gestionale, Tecnologie alimentari, Informatica , Economia bancaria, Conservazione dei beni culturali si sono infatti moltiplicate in Italia. Per compensare ciò Udine ha arricchito il suo spettro di competenze mediante un’onerosa ma prestigiosa completezza disciplinare. In 26 anni ha saputo condurre all’università giovani di straordinaria qualità, che altrimenti non l’avrebbero frequentata, richiamando o trattenendo in Friuli non solo loro, ma pure una scelta e intraprendente schiera di ricercatori e docenti. Negli ultimi anni poi l’Ateneo di Udine ha puntato a diventare anche un’università “territorialmente utile”, motore di sviluppo e centro di irradiamento di innovazione tecnologica e rinnovamento culturale. Ma nel delineare le prospettive future, come posizionarci tra le seguenti dicotomie: research university oppure teaching university? Centro di eccellenza oppure mera università territoriale? Come ribattere al mantra così caro a tanti pseudo maître à penser che denunciano la “polverizzazione e dispersione sul territorio” delle già scarse risorse a danno dei pochi “veri” centri di eccellenza, tutte le volte che vengono messe in discussione rendite di posizione acquisite in un tempo ormai lontano? Non è più risposta sufficiente quella di procedere come abbiamo fatto fino ad oggi, incentivando la qualità della nostra ricerca, e sviluppando la qualità dei servizi ai nostri studenti. Dobbiamo ora costantemente individuare e perseguire con determinazione specificità culturali e scientifiche che ci caratterizzino in ogni iniziativa a livello italiano ed europeo. Di fronte alle sfide poste dalle nuove frontiere della ricerca questa azione non va perseguita tradizionalmente, mediante la iperspecializzazione monodisciplinare , ma individuando tematiche multidisciplinari che coinvolgano gli specialisti trasversalmente. Nanoscienze, biotecnologie, beni culturali, internazionalizzazione offrono convergenze alle nostre competenze: dalle tecnologie gestionali, digitali e ambientali, alla strategia d’impresa, alle relazioni pubbliche, fino alle giurisprudenza e la filologia. Solo chi mancherà di fantasia potrà allora riproporre la questione delle “duplicazioni inutili”.

Il Rettore Furio Honsell

“A colpi di business plan”, l’Ateneo friulano batte gli atenei di Bologna e Padova e i politecnici di Milano e Torino. Ora la gara per gli aspiranti imprenditori diventerà un appuntamento annuale. Al primo anno di partecipazione, l’Università di Udine vince il Premio nazionale dell’innovazione Start Cup. Se lo aggiudicano tre medici del gruppo “Optimus” con un innovativo laser per gli interventi alla retina.

Ecco gli altri 5 progetti arrivati n semifinale a Udine:

Attualmente sono 30 i brevetti depositati e attivi dell’Ateneo friulano. Di essi, 13 sono già stati commercializzati o lo saranno entro breve: ben sette invenzioni, infatti, sono stati avviate negli ultimi due mesi e quindi ancora coperte da segretezza.

I brevetti commercializzati.

Il ministero ha concluso la selezione dei Progetti di ricerca di rilevante interesse nazionale (Prin). Successo per le iniziative dell’università udinese, che si colloca al secondo posto nel Nordest e al 15° in Italia.

Ai primi posti per numero di matricole ci sono una facoltà di area scientifica (Ingegneria con 706 unità) e una di area umanistica (Lingue con 586). I maggiori incrementi registrati da Agraria (+12%) e Veterinaria (+32%).

L’Università di Udine ha selezionato 33 progetti che hanno impegnato 108 docenti e ricercatori. L’obiettivo? Realizzare alta formazione che vada a incidere in maniera significativa sul servizio offerto agli studenti.

La nuova tesserina magnetica avrà la fotografia, i dati anagrafici e il numero di matricola. Ma non servirà soltanto come strumento di identificazione, bensì permetterà allo studente di usufruire di molti servizi.

Grazie alla collaborazione con Crup e Asem, gli studenti dai 18 ai 25 anni possono ottenere dalla banca un conto corrente gratuito e un finanziamento senza spese né commissioni per 1.000 o 1.500 euro che potrà essere rimborsato in rate da 12, 18 o 24 mesi.

Si occupa delle problematiche della gravidanza, materne, fetali e neonatali. Ospita un centro per la menopausa. E' in grado di seguire le mamme sieropositive

Nei primi mesi del 2004 Università, Cirmont e Coldiretti proporranno alla Giunta regionale una proposta di disegno di legge per dare una risposta al dramma della frammentazione e della polverizzazione fondiaria dell’area montana.

È l’associazione di categoria degli agricoltura più diffusa in regione: rappresenta oltre 22.000 imprese e gli associati sono 32.600. La struttura è articolata in 22 sedi fra centrali e periferiche, 84 recapiti e 187 sezioni comunali o intercomunali.

A S.Osvaldo nascerà la banca del germoplasma di diverse specie erbacee ed arboree di interesse agrario, a Pagnacco sarà ristrutturato il centro zootecnico.

I borsisti in uscita a Udine sono il 2% a fronte di una media nazionale ferma allo 0,76%, mentre quelli in entrata sono l’1,17% a fronte dello 0,48% della media italiana. E i numeri sono in costante aumento.

L’Università di Udine mette insieme per la prima volta ben 15 fra enti e associazioni del capoluogo friulano. Obiettivo: creare opportunità per il tempo libero in città e dare vita a progetti per promuovere l’integrazione culturale e il radicamento nel territorio cittadino della comunità universitaria.

Completo il polo giuridico-economico

Il rettore Furio Honsell ha dato ufficialmente il via al dodicesimo anno accademico a Pordenone, all’insegna della concretezza.

Nuovo anno accademico, “nuova stagione” densa di promesse mante-nute e di soluzioni raggiunte per il polo goriziano dell’Ateneo di Udine.

Gennaio-Febbraio all'Università