Rassegna stampa | qui.uniud | Uniud
Copertina numero 27
27
NUMERO 27
mar - apr 2008
Copertina numero 26
26
NUMERO 26
gen-feb 2008
Copertina numero 25
25
NUMERO 25
nov - dic 2007
Copertina numero 24
24
NUMERO 24
sett - ott 2007
Copertina numero 23
23
NUMERO 23
mag - giu 2007
Copertina numero 22
22
NUMERO 22
mar - apr 2007
Copertina numero 21
21
NUMERO 21
gen - feb 2007
Copertina numero 20
20
NUMERO 20
nov - dic 2006
Copertina numero 19
19
NUMERO 19
lug - ott 2006
Copertina numero 18
18
NUMERO 18
mag-giu 2006
Archivio di tutte le riviste Archivio di tutte le riviste
Ricerca nell'archivio Cerca

ufficio.stampa@amm.uniud.it

Quando il bosco era un affare di Stato

Si fa presto a dire bosco. In realtà, quello che oggi dai non addetti ai lavori viene considerato un patrimonio di importanza quasi esclusivamente naturalistica, un tempo era oggetto di precise azioni di governo, di aspre lotte, tensioni e rivalità. Le tappe del complesso processo di riforma e di ammodernamento di tutto il settore boschivo, avviato dalla Repubblica di Venezia negli anni Novanta del Settecento con l’emanazione di una normativa organica e la costituzione di una “azienda forestale” di tipo moderno, vengono ricostruite nel libro “Forestali, mercanti di legname e boschi pubblici”. Nella prima parte del libro, Furio Bianco focalizza l’attenzione sulla figura del tecnico boschivo Candido Morassi, tra i forestali più attivi e preparati del tempo e sulle questioni forestali nelle Alpi carniche fra ‘700 e ‘800. Antonio Lazzaroni approfondisce la storia dei boschi pubblici della Carnia, concentrandosi su un progetto specifico di Candido Morassi: quello che prevedeva l’eliminazione dei faggi e la loro sostituzione con il “bosco negro”, formato da abeti e larici. A Morassi si deve l’elaborazione di una massa di documenti (censimenti, relazioni, prospetti, catartici corredati per la prima volta da una cartografia omogenea) che permettono una ricostruzione precisa dei boschi pubblici e comunali e conducono il lettore nel clima politico e cul-turale di quei decenni, nelle tensioni che contrassegnarono il dispiegarsi di indirizzi diversi nel nuovo governo dei boschi. Il testo è completato da cinque appendici, con la trascrizione dei documenti dell’epoca, oltre che dalla riproduzione a colori di carte topografiche dei luoghi citati.