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Ginecologia e Ostetricia: specialisti per mamme in attesa. E non solo

Si occupa delle problematiche della gravidanza, materne, fetali e neonatali. Ospita un centro per la menopausa. E' in grado di seguire le mamme sieropositive
Una clinica in cui partorire in massima sicurezza, un centro di riferimento per i problemi legati alla menopausa, per la diagnosi precoce delle malformazioni fetali, per la raccolta delle cellule staminali da cordone ombelicale, per la prevenzione e la cura delle patologie oncologiche ginecologiche, per il trattamento della sterilità e inseminazione artificiale. È la clinica di Ginecologia e Ostetricia del Policlinico universitario, dal luglio del 2000 diretta dal professor Diego Marchesoni, direttore anche della Scuola di specializzazione in Ginecologia e Ostetricia e presidente del corso di laurea in Ostetricia, cinquantacinquenne, trentino, laureato a Pisa, con una lunga esperienza all’università di Padova. Professor Marchesoni, cosa caratterizza la Ginecologia e Ostetricia del Policlinico di Udine? È una clinica universitaria di terzo livello, di massima specializzazione, in particolare per l’ostetricia, ossia per le problematiche della gravidanza, materne, fetali e neonatali. La clinica è strettamente collegata al reparto di Medicina neonatale del S. Maria della Misericordia, diretto dal professor Franco Macagno, caratterizzato da unità di terapia intensiva neonatale tra le migliori in Europa. Le complicanze e i casi impegnativi, tra cui la prematurità o il sottopeso (inferiore ai 1.500 grammi), hanno garantita la migliore assistenza. Una collaborazione tra Policlinico e Ospedale che attende soltanto il riconoscimento ufficiale. Con la Pediatria universitaria e la Neonatologia ospedaliera si discute da tempo della creazione un dipartimento materno-infantile, anche nell’ottica di una naturale integrazione tra Policlinico e Ospedale. Con Franco Macagno e Alfred Tenore, direttore della Pediatria   del Policlinico, abbiamo già steso una bozza di norme regolamentari, ma l’entrata in vigore del Dipartimento dipende anche dalla Regione. Assistenza ostetrica ai massimi livelli, anche per le mamme sieropositive. Sì, siamo tra i pochi centri che seguono queste gestanti. Ne monitoriamo la gravidanza in stretta collaborazione con la Neonatologia ospedaliera e con la clinica di Malattie infettive del Policlinico, diretta da Pierluigi   Viale, esperto in campo nazionale di Hiv in gravidanza. Il parto delle donne sieropositive è un momento particolarmente delicato, che necessita di una terapia di prevenzione e profilassi da infezione virale eseguita al momento, secondo protocolli che utilizzano farmaci da gestire con grande attenzione e professionalità. Il padiglione Pensionanti, attuale sede, sarà abbattuto, secondo il piano di risistemazione dell’ area ospedaliera. Il nostro futuro è al padiglione Petracco. Lo spostamento è programmato tra il 2005 e il 2006. Un progetto preliminare prevede la creazione di sale travaglio autonome e sale parto riservate. Negli ospedali periferici si stanno attrezzando sale moderne, ma mancano le strutture correlate, come l’unità neo-natale. Per questo credo che le donne preferiscano intanto sacrificarsi un po’ per 3-4 giorni in un ambiente non perfetto dal punto di vista logistico,   ma avere una sicurezza garantita da una struttura organizzata con unità di emergenza attive 24 ore su 24. Quali possono essere i rischi del partorire, oggi? Gravidanza e parto sono un fatto fisiologico nella stragrande maggioranza dei casi, ma esiste una percentuale di gravidanze che possono avere complicanze anche   gravi, per la madre e il feto. La minaccia di parto prematuro rappresenta la più frequente causa di ricovero   ospedaliero in gravidanza. Altre volte i feti devono nascere prima del tempo per patologie materne, oppure per condizioni di patologia fetale, caratterizzata da arresto di crescita intrauterino. I monitoraggi intensi permettono di rilevare più precocemente possibile queste situazioni, e quindi di interrompere appena possibile la gravidanza e far crescere il neonato fuori dall’utero. Negli ultimi anni cosa è cambiato? È nettamente diminuita la mortalità e la morbidità neo-natale. Negli anni ‘70 si attestava sul 40 per mille circa. Da 10 anni il valore in Italia si è assestato sul 5-6 per mille. A Udine essa è del 4 per mille, tenendo conto che qui, rispetto agli ospedali periferici, convogliano tutti i casi particolarmente a rischio. Quanto influisce l’età sempre più avanzata delle mamme? L’età media della prima gravidanza oggi è sopra i 30 anni. Un’età in cui diminuisce la capacità procreativa e gestazionale, con un aumento degli aborti spontanei, ma in cui la gravidanza in sé presenta generalmente gli stessi problemi che a 20 anni. Le complicazioni possono comparire oltre i 40 anni, per una minore irrorazione della placenta e per una minor elasticità e trofismo dei tessuti. Eppure qualche ginecologo pazzo ha eseguito la fecondazione assistita su donne ultrasessantenni!! La bassa natalità si fa sentire in clinica? No, affatto! I parti sono in aumento anche quest’anno. I dati di ottobre registrano 90 parti in più rispetto all’anno scorso. C’è un’inversione dal 2000, certamente influenzata anche dall’incremento dei parti delle extracomunitarie, che nel 2002 hanno superato il 10% dei parti totali. E l’attività ginecologica? Ci occupiamo di prevenzione delle neoplasie ginecologiche con ambulatorio dedicato; vengono eseguiti interventi chirurgici per tutti i tipi di patologia ginecologica neoplastica maligna e benigna; per la patologia maligna collaboriamo con l’Oncologia medica del Policlinico e con la Radioterapia ospedaliera. Sono attivi in clinica un centro di ginecologia dell’adolescenza, un centro della menopausa, seguiamo la diagnosi e la terapia medica della sterilità fino all’impianto del seme; la clinica è un centro accreditato per la raccolta di cellule staminali dal cordone ombelicale. Tutto ciò quanto impegna la clinica? Il personale sicuramente è preparato, per cui la clinica può competere con le maggiori cliniche a livello nazio-nale. Purtroppo siamo in pochi. Il nostro organico è pari a quello dell’ospedale di San Daniele, che ha la metà dei parti, e di Tolmezzo, che ne ha un terzo. Per di più la clinica è impegnata anche sotto il profilo scientifico e didattico, e in numerose ricerche multicentriche in collaborazione con altre università.     Sala parto.                            Attività del 2002 Numero parti                    1.756 Taglicesarei                           523 Mamme over 30                1.150 Dimessi.                                Anno 2002 Provincia di Udine            3.255 Friuli- Venezia Giulia            148 (esclusa pro v. Ud) Extraregionali                      147 Totale                              3.550       Posti letto (al 14.09.2003) Ordinario                          47 Day hospital                         9 Totale                               56   La clinica Direttore prof. Diego Marchesoni Medici strutturati                                           12 Medici specializzandi                                      19 Segreteria                                                  Serena Marchetti Caposala Ginecologia e Ambulatori              Vania Bassi Caposala Ostetricia                                      Luigina Drigo Caposala Sala operatoria                               Vanda Tondolo
Silvia Pusiol