Start Cup, Udine in cima al podio. Con un nuovo laser che rivoluzionerà i trattamenti alla retina
“A colpi di business plan”, l’Ateneo friulano batte gli atenei di Bologna e Padova e i politecnici di Milano e Torino. Ora la gara per gli aspiranti imprenditori diventerà un appuntamento annuale. Al primo anno di partecipazione, l’Università di Udine vince il Premio nazionale dell’innovazione Start Cup. Se lo aggiudicano tre medici del gruppo “Optimus” con un innovativo laser per gli interventi alla retina.
Alzi la mano chi avrebbe puntato sul giovane Ateneo udinese, in gara con università di tradizione ben più consolidata come Bologna e Padova e con i prestigiosi Politecnici di Milano e di Torino. Invece l’Università di Udine ha sbaragliato tutti i più blasonati concorrenti aggiudicandosi il primo Premio nazionale dell’innovazione “Start Cup”, la “business plan competition” che finanzia aziende nate da idee di studenti e docenti in seguito alle ricerche condotte nei laboratori accademici. Il 10 dicembre 2003, giornata della finale di Bologna, è diventata così una delle date da scrivere nella storia dell’ateneo friulano. A salire sul gradino più alto del podio e a ricevere un assegno da 60 mila euro, è stato il gruppo “Optimus”, capitanato da Paolo Lanzetta, ricercatore del dipartimento di Scienze chirurgiche, e formato anche da due specializzandi in Medicina, Francesca Furlan e Nicola Zemella, aiutati dal tutor Gianpaolo Graberi, dell’Ordine dei dottori commercialisti. Nel comitato di valutazione nazionale che ha giudicato i 14 progetti, c’erano Elserino Piol, fondatore di Pino Venture e Roger Abravanel, director di McKinsey & Company in Italia. Grande soddisfazione per l’eccezionale risultato, raggiunto al primo anno di partecipazione dell’ateneo udinese al premio, è stata espressa da parte del rettore Furio Honsell e dallo staff che ha seguito il progetto “Start Cup Udine”, dal direttore del premio, la prof. Cristiana Compagno, che ha speso tutto il suo impegno per la buona riuscita delle fasi della gara, coadiuvata dalla responsabile della Ripartizione ricerca, Manuela Croatto, da Elisa Micelli e da Francesca Contin.
Il progetto vincente. L’idea che sta alla base della proposta di creazione d’impresa di “Optimus” (che nella finale udinese era arrivato al 2° posto aggiudicandosi 10 mila euro) è stata brevettata negli Stati Uniti dai proponenti il progetto il 1 aprile 2003 e consiste nella realizzazione di un metodo ed un sistema che rivoluzioneranno il modo di eseguire trattamenti laser retinici, per ottenere risultati visivi migliori trattando i pazienti più precocemente e con una visione meno compromessa. Si tratta di un dispositivo ottico che permette di migliorare i risultati dei trattamenti laser retinici, riducendone le controindicazioni, consentendo di trattare i pazienti più precocemente ed estendendo tali interventi anche a quelle persone con una visione meno compromessa.
Le tappe del successo. Iniziata la scorsa primavera, Start Cup, organizzata con il sostegno della Fondazione Crup e dell’istituto “Malignani” di Udine, è cresciuta con il passare delle settimane. Fino ad arrivare all’atteso appuntamento della semifinale, quando, nella “Notte degli Angeli”, una divertente serata estiva condotta da Fabio Fazio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine, sono stati scelti gli otto progetti più innovativi e originali. Scelta non facile, operata su ben 83 gruppi, il 30% in più rispetto agli altri atenei in gara, con un totale di 250 partecipanti. Ai vincitori è stato affidato un “Angelo”, un tutor che li ha seguiti nella stesura del business plan della loro futura azienda. La competizione è culminata il 31 ottobre, quando i tre progetti che hanno acquisito il diritto di partecipare alla finalissima nazionale, confrontandosi con i 12 progetti delle altre università, sono stati premiati dal premio Nobel per la medicina Rita Levi Montalcini. Ora il premio diventerà un appuntamento annuale per l’ateneo friulano.
Gli altri finalisti udinesi. Hanno ricevuto notevoli apprezzamenti dal Comitato di valutazione anche gli altri due progetti finalisti. Il team di informatici “Omero”, vincitore della finale locale per 15 mila euro, sviluppa tecniche innovative e sofisticati algoritmi per la comprensione del linguaggio naturale, della ricerca delle informazioni e del loro filtraggio personalizzato. L’insieme delle tecniche e dei sistemi software sviluppati sono stati poi integrati in sistemi che sono una nuova tecnologia utile a fornire servizi innovativi ad aziende ed enti pubblici (http://www.infofactory.it). Il gruppo, tutto al femminile,“ Timo” è formato da 3 ingegneri con competenze di ingegneria chimica e ambientale. L’azienda si chiama TecnoSniff. Alla finale di Udine sono arrivate terze (6 mila euro). L’idea è quella di fornire un pacchetto di servizi integrati che, a partire dalla quantificazione oggettiva dell’impatto dell’odore (misura olfattometrica) permettano di individuare le soluzioni impiantistiche e di processo più opportune per eliminare o contenere il problema. z
I numeri di Start Cup
Udine 2003
Gruppi 83
Partecipanti 250
Business plan presentati 46
Categorie di idee 12