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Nasce l’agricoltura innovativa: Studierà biomasse, nuove colture e prodotti tipici

L’Azienda agraria dell’Università diventa Centro di ricerca. E coinvolge anche i privati
Nasce la prima struttura regionale di eccellenza dell’agro- alimentare. È il “Centro di ricerca e innovazione tecnologica in agricoltura” costituito presso la facoltà di Agraria dell’Università di Udine. Il Centro, che coinvolge anche le strutture dipartimentali e l’azienda agraria universitaria “A. Servadei”, è finanziato con 500 mila euro all’anno per il triennio 2004- 2006 grazie ai fondi stanziati dalla legge regionale sull’innovazione (Legge 11/03 Art.10). Le novità. Sarà un punto di riferimento per lo sviluppo di ricerche innovative, ma anche strumento di orientamento e trasmissione delle conoscenze al settore produttivo del comparto primario e del connesso terziario. “E’ il primo Centro in Friuli-Venezia Giulia – annuncia il preside della facoltà di Agraria, Angelo Vianello – in grado di affrontare, coinvolgendo i privati e l’Agenzia regionale per lo sviluppo rurale (Ersa), le problematiche emergenti del comparto agro-alimentare”. Un’“apertura” sancita dall’ingresso dei rappresentanti dell’Ersa, degli imprenditori e delle organizzazioni professionali degli agricoltori nella Delegazione amministrativa, l’organo di gestione dell’azienda agraria che si occuperà della conduzione amministrativa e finanziaria del nuovo Centro di ricerca dell’Università di Udine. Ad esso faranno riferimento i ricercatori dei dipartimenti di Biologia applicata alla difesa delle piante, Biologia ed economia agro-industriale, Scienze agrarie e ambientali, Scienze degli alimenti, Scienze animali e Scienze e tecnologie chimiche. “I ricercatori – aggiunge Vianello – sfruttando la legge sull’innovazione, potranno presentare specifici progetti di ricerca e avvalersi del Centro per portarli a termine”. I contenuti. Basandosi sul fatto che l’agricoltura regionale dovrà subire profonde modifiche negli ordinamenti colturali, soprattutto sulla spinta delle nuove politiche agricole comunitarie, la struttura si occuperà dello sviluppo di ricerche di base e tecnologiche in almeno due importanti settori. “Il primo – spiega il preside – riguarda, oltre ai consolidati e caratterizzanti comparti produttivi regionali come il vitivinicolo, la ricerca di colture innovative ad alto valore aggiunto. Sia sotto il profilo quantitativo, come la produzione di biomasse, sia sotto quello qualitativo, con le produzioni a basso impatto ambientale o l’introduzione di nuove colture”. Il Centro studierà anche le problematiche legate alla difesa delle piante. “La seconda area di azione – aggiunge Vianello – è incentrata sulla qualità dei prodotti alimentari. Lo scopo è quello di valorizzare la loro salubrità e tipicità. Ad esempio, dalla filiera del latte alla produzione di formaggi”. Gli obiettivi. Fra gli obiettivi da perseguire vi sono anche la costituzione e l’aggiornamento di un archivio dell’attività di ricerca svolta in agricoltura; la creazione di una rete di comunicazione capace di diffondere a tutti i livelli le informazioni richieste dal mondo agricolo; la formazione e l’aggiornamento professionale; la promozione di un efficace coordinamento ed integrazione tra i soggetti regionali che curano la ricerca, la sperimentazione, l’innovazione e il trasferimento dell’innovazione al settore produttivo; la realizzazione di programmi ed attività di ricerca destinati ad acquisire conoscenze necessarie per nuovi prodotti e nuovi processi produttivi e servizi. L’organizzazione. Il Centro è coordinato da un Comitato tecnico-scientifico di cui fanno parte il preside della facoltà di Agraria (presidente), il presidente dell’azienda agraria “A. Servadei” (vicepresidente), il direttore generale dell’Ersa, i direttori dei dipartimenti di Biologia applicata alla difesa delle piante, Biologia ed economia agroindustriale, Scienze agrarie e ambientali, Scienze degli alimenti, Scienze animali, Scienze e tecnologie chimiche.
Stefano Govetto