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Il combustibile per eccellenza

L’idrogeno diventerà il combustibile rinnovabile e inesauribile del futuro? “L’idrogeno - spiega Alessandro Trovatelli , docente dell’Università di Udine - giocherà un ruolo importante, anche se il cambiamento sarà graduale ma costante e i risultati si percepiranno tra 15-20 anni. Un cambiamento comunque inevitabile, che andrà affiancato da un ripensamento su molte scelte in materia energetica, penso al nucleare, alle energie rinnovabili”. Cos’è l’idrogeno? È l’elemento più comune dell’universo e allo stesso tempo è il piccolo ed il più leggero. È incolore, insapore e inodore. Secondo gli astrofisica è l’elemento più comune dell’universo. Inoltre, è un vettore di energia di alta qualità, “ecologica”, versatile, universale. Lo sviluppo dell’idrogeno come “trasportatore” energetico sarebbe fondamentale anche per il successo di altre fonti rinnovabili (sole, vento, acqua e biomasse). Come si trasporta? Così come avviene per il metano, l’idrogeno può essere trasportato in forma gassosa in gasdotti. Oppure in grandi serbatoi in forma liquida. Cos’è una cella a combustibile? È un sistema elettrochimico capace di convertire l’energia chimica di un combustibile (in genere idrogeno) direttamente in energia elettrica, senza l’intervento intermedio di un ciclo termico, ottenendo pertanto rendimenti di conversione elevati (40% - 60% a seconda del tipo di cella) rispetto a quelli delle macchine termiche convenzionali( 25-30 %). La trasformazione è estremamente efficiente, è silenziosa, non richiede parti meccaniche in movimento, ed è la trasformazione energetica più “pulita” in termini assoluti. Quando nasce la prima cella a combustibile? Il suo funzionamento fu scoperto nel 1839 dal fisico inglese Sir William Grove.