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Dermatologia, pelle sotto controllo Intervista al direttore Patrone

In aumento eczemi e melanomi della pelle. Ma prevenire i tumori della pelle è possibile. Con qualche precauzione in più. Ecco quali.
Alla fine del 2003, oltre novemila pazienti visitati ambulatoriamente, nelle due strutture del padiglione Petracco, nell’area dell’ospedale di Udine, e dell’ospedale civile San Michele di Gemona. Duecentocinquantuno ricoveri ordinari, più ventotto ricoveri in day hospital. Sono i numeri della clinica di Dermatologia del Policlinico universitario di Udine, da tredici anni diretta dal professor Pasquale Patrone, sessant’anni, di Napoli, dove si è laureato nel 1969. Dall’università partenopea, Patrone si è trasferito nel 1970, per tre anni, all’università di Trieste. Dal 1973 il passaggio all’ateneo di Bologna, dove tuttora è docente della scuola di specializzazio-ne. Dal novembre del 1991 Patrone è titolare della cattedra di Dermatologia all’università di Udine e direttore della stessa clinica. Dal 1997 è anche direttore della scuola di specializzazione in Dermatologia e venereologia. Professor Patrone, quali patologie dermatologiche sono aumentate negli ultimi anni? “Sicuramente sono aumentate gli eczemi, probabilmente in seguito a modificazioni ambientali. Non passa giorno che non vediamo ambulatoriamente almeno un caso di psoriasi. Per non parlare dei melanomi della pelle. Per questi ultimi, tuttavia, è difficile stabilire se siano essi ad essere aumentati, o, piuttosto, se siano aumentati rispetto a un tempo i loro riscontri”. È possibile una classificazione delle cause scatenanti le malattie della pelle? “Non è possibile una generalizzazione. Addirittura per alcune patologie, come ad esempio per la psoriasi, non si conoscono con certezza le cause, per cui si possono curare, ma non guarire. In questi casi esistono terapie farmacologiche che hanno buoni risultati temporanei, ma ancora nessuna cura definitiva. Per i melanomi della pelle, invece, nella stragrande maggioranza dei casi la causa prima è un’imprudente esposizione al sole ” . Cosa significa imprudente esposizione al sole? “Negli ultimi decenni le abitudini sono cambiate. Oggi è del tutto normale che le famiglie con bambini trascorrano le vacanze al mare. Le esposizioni al sole iniziano, quindi, già in età infantile. L’abbronzatura è inoltre molto richiesta anche per un fattore estetico, e spesso viene ricercata durante tutto il corso dell’anno, anche con l’esposizione ai raggi artificiali delle lampade a Uva”.   Quindi prevenire i tumori dell’epidermide è possibile. “In buona parte sì. I fattori scatenanti sono molti, ma una scorretta esposizione al sole è la causa principale. Per questo andrebbero assolutamente evitare le lunghe esposizioni. Un errore grosso è anche quello di rimanere al sole per molte ore durante i primi giorni, al fine di accelerare l’abbronzatura. In questo modo si scatenano le ustioni solari. Certamente anche la genetica aiuta. Ma per questo l’unico rimedio è quello… di avere buoni antenati”. Quali sono i segnali d’allarme per l’insorgenza dei melanomi? “Alcuni insorgono ex novo. Altri su nevi preesistenti. I segnali d’allarme sono le modificazioni del colore, i contorni irregolari, il rapido aumento delle dimensioni e dello spessore e il sanguinamento”. È possibile curare i melanomi della pelle? “La comparsa del melanoma si previene con l’asportazione di nevi o di lesioni sospette. Questa pratica non è affatto pericolosa, se effettuata correttamente. Se il melanoma è diagnosticato in fase molto precoce ed è opportunamente asportato, le possibilità di sopravvivenza raggiungono la quasi totalità dei casi ” . Nel campo della dermatologia, si possono adotta-re misure preventive in maniera generalizzata? “In dermatologia esiste prevenzione soltanto in base alla diagnosi. Quindi l’unica strada da seguire è quella di sottoporsi ad un controllo medico nel momento in cui compaiono dei segnali sospetti sulla pelle. L’unica buona regola, in definitiva, è quella dell’autoispezione. Se la persona si accorge che c’è qualche cosa che non va, allora è bene farsi vedere dal medico, senza applicare pomate o trucco, che possono alterare il quadro ” . Quali servizi offre la clinica? “ Offriamo prestazioni di dei servizi di dermatologia allergologica, di fotodiagnostica, di fototerapia Uva e Uvb, di dermochirurgia e terapia fisica, di video-microscopia ed epiluminescenza. Ci occupiamo di eczemi, micosi, malattie bollose, psoriasi, tumori della pelle, vitiligine, malattie connettivali, malattia di Lyme, dermatologia pediatrica, ulcere distrofiche”. In cosa siete specializzati? “Siamo diventati un po’ il punto di riferimento per la cura delle vitiligini, delle malattie bollose e seguiamo con particolare interesse gli eczemi. Per le vitiligini pratichiamo la terapia con i raggi Uvb a banda stretta. Stiamo inoltre conducendo studi di capillaroscopia: grazie ad un apparecchio valutiamo le alterazioni dei capillari in varie patologie prima e dopo terapia”. Ci sono carenze a livello clinico? “Per crescere ancora avremmo bisogno di spazi più idonei, di un maggior numero di apparecchiature e di laboratori, e di poter contare su un maggior numero di personale strutturato. Tra i nostri auspici ci sarebbe anche quello di poter operare con un’unica sede a Udine”. La doppia sede di Udine e Gemona: valore aggiunto o problema ? “Operare su più sedi è più complesso ma ci sono anche opportunità in più. A Gemona ci troviamo benissimo. Là abbiamo instaurato un’ottima collaborazione con i medici, e con tutto il resto del personale e con la popolazione. C’è difficoltà di collaborazione con i colleghi del Policlinico, causata dalla distanza, e di visionare testi o riviste che non sono on line”.
SILVIA PUSIOL