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Le sette note trait d’union fra Gorizia e Lubiana

“Matrimonio” in vista fra Gorizia e Lubiana al Dams dell’Ateneo friulano. Testimoni ufficiali, le sette note. L’Università di Udine ha bruciato i tempi sul conto alla rovescia per l’ingresso ufficiale della Slovenia nell’Unione europea. Con una giornata di studi interamente dedicata alla musica slovena del Novecento e organizzata in collaborazione con il Centro di educazione musicale “Emil Komel”, a fine marzo scorso, nella sede goriziana dell’Ateneo friulano. La prima tappa di un progetto ben più ambizioso, che, con il prossimo anno accademico, mira a consolidare i rapporti fra il corso di laurea in Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo dell’Università di Udine e la prestigiosa Accademia di Lubiana e ad approfondire così le relazioni musicali italo-slovene presenti sul territorio goriziano, culla della musica di confine. Come spiega il docente del Dams Musica dell’Ateneo friulano Roberto Calabretto, “l’idea è quella di creare una specie di “gemellaggio” fra il Dams e l’Accademia di Lubiana, individuando percorsi di studio comuni, promuovendo scambi fra i docenti delle due istituzioni, ma anche organizzando incontri di studio sempre più mirati e cicli di iniziative concertistiche, grazie anche alla preziosa collaborazione del Centro di educazione musicale “Komel” di Gorizia. Punteremo anche all’individuazione di archivi musicali di particolare valore, che valga la pena vengano studiati e diffusi”. A dare il “la” al progetto è stata proprio la giornata di studi del 24 marzo, dedicata alla musica slovena con particolare attenzione ai repertori di confine, che ha portato a Gorizia studiosi e compositori sloveni di primissimo piano. Come l’eminente musicologo Julian Strajnar, uno dei maggiori esperti della musica di confine, o il notissimo musicista Pavle Merkù, ideale figura di tramite italo-sloveno, o Pier Paolo Sancin, che, attingendo alla sua sterminata collezione di dischi, ha regalato al pubblico l’emozione di riascoltare canzoni popolari che circolavano nei concorsi musica-li del primo Novecento a Servola. A catalizzare l’attenzione anche dei non “addetti ai lavori”, la presenza di alcuni dei compositori di maggior spicco nel panorama della musica slovena, come Jani Golob, Marko Mihevc, Ivo Petric, Nenad Firs¡t. La giornata si è conclusa con la serata in musica al Kulturni Center “Lojze Bratuz¡”, dove i gruppi cameristici dell’Ars Atelier hanno eseguito alcune pagine della ricchissima tradizione slovena. Ma la vivacità culturale del corso di laurea in Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo dell’Ateneo friulano nelle scorse settimane ha impreziosito il calendario goriziano di un’altra tappa da “musicofili”, sempre nel segno di una collaborazione interistituzionale, che, nel nome delle sette note, supera ogni frontiera. Con la medesima formula della giornata di studi con concerto serale, il Dams dell’Università di Udine ha voluto indagare, attra-verso gli interventi dei docenti Luisa Maria Zanoncelli, Angelo Orcalli e Roberto Calabretto. Lo sperimentalismo e la tradizione della Scuola di Vienna, addentrandosi nelle armonie di Berg, Brahms, Finzi, De Monte, Macculi, Magnoni, Mozart e Schubert, sapientemente interpretate dal soprano Cristina Pastorello e da Claudia Rondelli al pianoforte, musiciste del Conservatorio di Adria . L’evento, patrocinato dalla Provincia di Gorizia, è nato dalla collaborazione con l’Università di Padova, il Conservatorio di Adria , lo Schoemberg Centre di Vienna, il Festival Aspekte di Salisburgo e molte altre istituzioni italiane e europee.
Camilla De Mori