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Il sostegno alla ricerca da parte di una banca che guarda lontano

La collaborazione tra l’istituto di credito con sede a Pordenone e l’Università di Udine ha fatto passi da gigante. E oggi può contare su numerosi progetti in comune
L’utilità di tenere correnti e proficue relazioni con il mondo universitario e i centri culturali operanti nella nostra regione è da sempre ben presente nelle strategie di Banca Popolare FriulAdria. Di recente, tuttavia, la collaborazione tra l’istituto di credito con sede a Pordenone e l’Università di Udine ha fatto passi da gigante, compiendo un vero e proprio salto di qualità grazie al sostegno deliberato nei confronti di alcuni progetti che riguardano da vicino l’ateneo. Economia. La partnership con l'Ossfi. Banca Popolare Friul Adria ha aderito alla proposta avanzata dalla Facoltà di Economia relativamente all’Osservatorio sui sistemi finanziari e sulle imprese dei Paesi dell’Europa centro-orientale. Nell’arco del prossimo triennio FriulAdria supporterà l’attività di ricerca dell’Osservatorio mediante l’assegnazione di una borsa di studio tesa a finanziare un dottorato di ricerca e l’approfondimento scientifico su temi ed analisi di specifico interesse per la Banca. Inoltre verranno affidate all’Ossfi alcune attività di affiancamento analitico e conoscitivo su programmi internazionali che vedono impegnata FriulAdria, con la possibilità di integrazione dei contributi per la ricerca in presenza di progetti particolarmente impegnativi. Ciò anche in coerenza con la nuova strategia di sviluppo verso Est affidata dalla capogruppo Banca Intesa a FriulAdria e il conseguente avvio di un programma che nei giorni scorsi ha visto lo sbarco dell’istituto locale nella vicina Slovenia . Multimedialità. Il supporto al Progetto Patriarcato. Da due anni FriulAdria, insieme a Banca Intesa, fa parte di un pool di sponsor che supportano l’attività del “Comitato promotore progetto Patriarcato di Aquileia”, un’associazione che opera per raccogliere nel tempo in un unico contenitore virtuale, denominato “Archivium Forojuliense”, le testimonianze scritte, edite e inedite, di carattere documentario, bibliografico e musicale relative al Patriarcato di Aquileia, dalle sue origini (che risalgono ai primi secoli dell’Era volgare) alla sua soppressione avvenuta nel 1751. Tra le varie cose, nel corso del 2003, il Comitato ha dato vita – unitamente al Consorzio universitario di Pordenone e alla Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Udine –al progetto UE “Knowledge worker dei processi multi-mediali”. L’iniziativa prevede l’impiego di alcuni studenti universitari in stage presso il Laboratorio del Consorzio di Pordenone, leading-partner del progetto Patriarcato, per attività multimediali dedicate alla creazione e implementazione del data-base del progetto. Archeologia. Gli scavi nella zona delle Grandi Terme di Aquileia. In pool con l’Università e la Provincia di Udine, il Comune di Aquileia, le camere di commercio di Udine e Gorizia e con la Soprintendenza per i Beni archeologici del Friuli Venezia Giulia, FriulAdria ha contribuito ad avviare nel 2001 la nuova campagna di scavi archeologici nella zona delle Grandi Terme di Aquileia. Obiettivi del progetto: individuare i limiti e l’estensione complessiva dell’edificio termale, porre in evidenza i principali elementi monumentali (architettonici e musivi), stabilire la sequenza stratigrafica che sottese nel tempo la nascita, lo sviluppo e, infine, il declino dell’imponente complesso, restaurare e rendere visitabili le parti più rilevanti dell’area coniugandola con il Foro ed il Porto nell’ottica di un itinerario ideale dell’antica Aquileia. Lo scavo delle Grandi Terme rappresenta uno dei rari esempi di scavi d’ateneo dell’Università di Udine. Ogni anno partecipa pertanto allo scavo un ampio numero di studenti che, con la loro attività sul campo, ottengono i crediti formativi utili per la laurea specialistica in Archeologia nell’ambito dei nuovi ordinamenti didattici. Arte. I cataloghi scientifici dei musei della regione. Tre anni fa Banca Popolare FriulAdria, in collaborazione con l’Università di Udine, ha avviato una collana di cataloghi scientifici sui principali depositi museali del Friuli Venezia Giulia diretta dalla preside della Facoltà di Lettere Caterina Furlan. Si tratta di una iniziativa editoriale che non ha altri riscontri in Italia. I volumi sinora prodotti, pubblicati dalla casa editrice TerraFerma di Vicenza, sono quello del Museo Civico d’Arte di Pordenone (2001) e i due poderosi tomi dedicati alle raccolte della Galleria d’Arte antica dei Civici Musei di Udine (2002-2003). Alla fine di quest’anno è prevista la pubblicazione del catalogo relativo al Museo Rivoltella di Trieste, cui farà seguito, l’anno successivo, il volume sui Musei provinciali di Gorizia. Un’opera di catalogazione fondamentale, mai in precedenza realizzata, che stabilisce tra l’altro un approccio esemplare nei rapporti tra pubblico e privato in merito alla valorizzazione del patrimonio culturale, e che rappresenta la base da cui riconsiderare globalmente e organicamente le esigenze e le possibili prospettive di sviluppo di tutta la complessa realtà dei musei del Friuli-Venezia Giulia.
Flavio Mariuzzo