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Udine, un modello di università aperta Inaugurato il 26° anno accademico

L’università sta attraversando una fase di metamorfosi, difficile ma epocale. “Noi di Udine proponiamo una visione originale su come procedere verso quella sintesi che costituirà il punto di arrivo di questa metamorfosi, sintesi fra innovazione e preservazione, dimensione globale e territoriale – ha sottolineato il rettore Furio Honsell, durante la cerimonia di inaugurazione del 26° anno accademico lo scorso 16 febbraio, a cui ha partecipato anche il sottosegretario del Miur, Stefano Caldoro. L’ateneo di Udine costituisce oggi un modello di università aperta, capace di porsi in sintonia con la sua comunità di riferimento: ne è la dimostrazione l’alto numero di convenzioni per attività congiunte quali stage, ricerche, dottorati e master cofinanziati da imprese ed enti locali e di curricula sviluppati d’intesa con gli ordini professionali. Il modo nuovo di sviluppare un prestigio internazionale non è più solo quello di affrontare temi universali astratti in una torre d’avorio, ma è proprio quello di saperli coniugare alle esigenze concrete del mondo non accademico che circonda gli atenei. Questo dialogo è ciò che ha reso grandi proprio quei distretti di ricerca all’estero, come la Boston Area, che oggi ci vengono portati a modello” . Una visione che si traduce nei risultati raggiunti dall’università di Udine lo scorso anno e negli obiettivi che l’ate-neo si propone per il 2004. Lo sviluppo della cultura imprenditoriale nei giovani ha avuto un impulso straordinario in seguito alla partecipazione (e alla vittoria!) alla business plan competition Start Cup, che ha dimostrato come l’innovazione non sia solo appannaggio degli atenei con una lunga storia, ma anche di quelli giovani e dinamici come Udine. Una trentina di brevetti depositati (la metà dei quali commercializzati), quattro aziende spin-off pronte a decollare sono soltanto due dei risultati che dimostrano quanto il Friuli, noto in Italia e anche all’estero per la forza con cui ha affrontato l’emigrazione prima e la ricostruzione post-terremoto poi, continui ad essere ancora oggi “una pluralità di laboratori dell’innovazione”. In quest’ottica, uno dei progetti più importanti che l’ateneo andrà a completare nei prossimi mesi sarà un Parco scientifico e tecnologico a Udine Ma l’università di Udine è anche il luogo della didattica di eccellenza. Dopo il consolidamento della propria offerta didattica con l’attivazione di 20 lauree specialistiche (i corsi di laurea triennali sono 42, quelli biennali 38), l’ateneo ha potenziato l’offerta post-laurea (raddoppiati i master, aumentati i corsi di dottorato e gli assegni di ricerca). Ma non basta. Tra i progetti che vedranno la luce nel prossimo futuro c’è anche quello molto ambizioso di realizzare a Udine una Scuola Superiore, su modello dei collegi di eccellenza presenti a Pisa, Pavia e Lecce. La didattica privilegia la qualità. Udine è il terzo ateneo del Nordest, dopo Padova e Verona, per numero di matricole (3.416), dai dati Miur al 15-12-2003. Vanta la percentuale più alta di studenti in corso (73,34%) rispetto al numero di iscritti. Ha selezionato e finanziato 33 progetti di miglioramento della qualità della didattica. Gli studenti apprezzano la didattica: il 63% degli iscritti ha giudicato le lezioni buone o ottime. L'innovazione tecnologica. Numerosi i servizi multimediali e telematici all’avanguardia attivati a partire dal   2003: 15 aule multimediali, postazioni per la connessione wi-fi “senza fili” e agevolazioni agli studenti per l’acquisto di un Pc con connessione wireless, possibilità di pre-immatricolazione, di pre-iscrizione ai corsi e ai dottorati e di registrazione degli esami on-line, sperimentazione della “smart card” (libretto elettronico). In Europa e nel mondo. Udine è il primo ateneo italiano per la percentuale di mobilità studentesca (2% di studenti in uscita a fronte dello 0,76% della media italiana). Più attenzione al personale. Si sono irrobustite le docenze nelle aree scientifiche di recente sviluppo, come giurisprudenza, architettura, ingegneria, scienze della formazione. Critica invece la situazione degli organici del personale tecnico-amministrativo: il blocco delle assunzioni da tre anni ha costretto l’università a ricorrere contratti a tempo determinato e a collaborazione, e a definizione del nuovo contratto collettivo nazionale del comparto università ha un ritardo di oltre 2 anni. ’ateneo ha corrisposto gli anticipi sul nuovo contratto e le indennità di responsabilità, potenziato i corsi di formazione e incluso le procedure di mobilità. Un campus in espansione. La facoltà di Scienze della formazione ha trovato una sede definitiva nelle ex scuo-le Bianchini e Margreth, il polo economico-giuridico sarà completato grazie all’acquisto della sezione femminile dell’istituto Renati ed è diventato operativo il padiglione Scrosoppi. Non sono mancati, da parte del rettore, i riconoscimenti all’operato del Governo, per aver mostrato, sul piano del finanziamento, maggiore attenzione all’università, ma questo intervento è ancora molto lontano dal riposizio-nare l’Italia sui valori medi europei. L’Ateneo di Udine, poi, continua ad essere sottofinanziato dal ministero per il 9,81% rispetto alla media italiana. Questo significa che negli ultimi tre anni non ha stati trasferiti all’università circa 15 milioni di euro. L’auspicio è che quest’anno il ministero possa completare il processo di riequilibrio e riportare l’ateneo di Udine almeno nella fascia del 5%”. Molte le perplessità sulla recente legge delega sullo stato giuridico di docenti e ricercatori, che relega ad un ruolo subalterno la ricerca ed è priva di un’adeguata valutazione finanziaria”. Una maggiore valorizzazione del ruolo dell’università potrebbe derivare, secondo Honsell, anche dalla “rivisitazione” del ruolo del Comitato regionale di coordinamento che deve diventare “un momento di alto profilo per definire la politica dello sviluppo universitario in regione e superare il ruolo meramente notarile che ha avuto fino ad oggi”. Questo rilancio può avvenire se il tema Università sarà affrontato nella Conferenza Stato-Regioni. I testi completi delle relazioni del rettore, del rappresentante degli studenti, Michele Lorenzon e del rappresentante del personale tecnico-amministrativo, Rossella Tamburini, e la prolusione di Alberto Pratelli sono disponibili sul sito internet www.uniud.it   DIDATTICA facoltà                                                  10 corsi di laurea triennale                      42 corsi di laurea specialistica                38 scuole di specializzazione                  30 master universitari                               22 corsi di dottorato                                  19 assegni di ricerca                                  175 convenzioni per stage                       1.500 RICERCA dipartimenti   28 brevetti   (di cui commercializzati 16 )   31 laboratori          51 spin-off                                                5 progetti Prin (di cui coordinati 17) 62 progetti di ricerca comunitari 17 progetti Firb (di cui coordinati 6) 16 numero lavori con impact factor  552 SERVIZI PER STUDENTI metri quadri per studente 8,91 aule     150 sale di lettura 16 aule informatiche   17 postazioni pc (fisse e wi-fi)   680 biblioteche   9 monografie in biblioteca 410.000 periodici in biblioteca  7.500 INTERNAZIONALIZZAZIONE studenti in uscita Socrates 278 studenti in entrata Socrates 154 convenzioni bilaterali     93 stage in aziende con Leonardo 34 corsi con titolo congiunto 5 borse di ricerca Alpe Adria 10 dottorati in co-tutela   6 COMUNITÀ UNIVERSITARIA studenti 16.796 laureati 2.579 docenti 442 ricercatori 229 tecnici-amministrativi 454 dottorandi 286 specializzandi 328 lettori e collaboratori linguistici 44 professori a contratto 870 manager didattici 11 personale Policlinico(di cui SSN 420) 725 totale 22.764