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Gettate le basi nel polo goriziano per l’avvio del nuovo dipartimento

Accoglierà i due filoni tematici nei quali si è sviluppata la ricerca in questi anni: Comunicazione e Relazioni pubbliche
Per la sede isontina dell’università di Udine il nuovo anno accademico si era aperto con la forte aspettativa della prima struttura dipartimentale a Gorizia. In questi mesi sono state gettate le basi affinché, in tempi brevi, si possa arrivare all’attivazione del nuovo dipartimento, a partire dalle proposte degli ambiti di ricerca comuni elaborate dai docenti afferenti ai corsi di laurea goriziani che daranno vita alla struttura e da una prima ricognizione della dotazione di personale tecnico amministrativo e delle attrezzature. «L’obiettivo di questo importante progetto – spiega il direttore del Centro Polifunzionale di Gorizia Mauro Pascolini - è accogliere, a un lato, il lavoro di ricerca che in questi anni è stato svolto all’interno di strutture laboratoriali di ricerca e didattica e, dall’altro, consolidare la presenza di docenti e ricercatori nel polo isontino ». Un’aspettativa espressa non solo dal territorio, ma anche dagli studenti stessi che troverebbero in questa struttura un’adeguata risposta alla loro attività di ricerca, sia in relazione al lavoro delle tesi di laurea, sia in prospettiva di ulteriori percorsi formativi. «Già negli ultimi tempi – sottolinea Pascolini - gli studenti più motivati e interessati a proseguire percorsi supplementari nell’ambito della ricerca hanno chiesto di poter interagire in modo più chiaro e formalizzato con un gruppo di docenti raccolto attorno a temi di ricerca caratterizzanti i percorsi didattici goriziani. Inoltre, il territorio sta sviluppando continue richieste di collaborazione nell’ambito della ricerca, alle quali la struttura del Centro polifunzionale non può rispondere con efficacia, vista la loro complessità. Nel polo goriziano esiste di fatto un patrimonio di laboratori di ricerca, una fitta rete di rapporti e relazioni con il mondo della ricerca internazionale che deve avere il suo naturale riferimento in un dipartimento». Un nodo da sciogliere è quello relativo al nome che dovrebbe racchiudere in sé le due anime del dipartimento, meglio esplicitate poi nelle sezioni in cui verrà articolato. «In questi anni – prosegue Pascolini – la vocazione alla ricerca si è sviluppata a Gorizia intorno a due grandi filoni tematici: la comunicazione in senso ampio e sotto diversi aspetti (dal cinema alla musica, dai nuovi media al giornalismo, dalla pubblicità al design) e le relazioni pubbliche, nelle molteplici declinazioni che interessano il pubblico e il privato». Il dipartimento quindi si farà interprete dei filoni di ricerca che fino ad oggi sono stati sviluppati principalmente a supporto dell’attività didattica goriziana, attraverso i laboratori costituitisi nel polo isontino fin dall’inizio dell’attività didattica. In particolare i laboratori Mirage, Spaziomusica, Tecdomus per il Dams nell’ambito della musicologia; i laboratori Camera ottica, Camera chiara e Crea nell’ambito delle discipline del cinema; i laboratori Adlab@go, Larem, Roc correlati all’attività di relazioni pubbliche e, da ultimo, la web radio d’ateneo. «Proprio per dare un’adeguata collocazione a tutte queste attività – conclude Pascolini - e nella prospettiva di un radicamento e di una valorizzazione di quelle già in essere, nasce la proposta di istituzione del dipartimento che sarà articolato in due distinte sezioni, dedicate ai filoni della comunicazione audiovisiva, musica e spettacolo e delle relazioni pubbliche e processi comunicativi. Le due sezioni, pur caratterizzate da aspetti culturali ed organizzativi omogenei e da problematiche comuni, ai fini della ricerca si localizzeranno su percorsi differenziati». Ad accelerare il processo di dipartimentalizzazione si aggiunge la disponibilità di una sede prestigiosa. Dopo la consegna da parte del Comune di Gorizia all’ateneo friulano di Villa Lenassi, interamente ristrutturata e riportata all’antico splendore grazie ai fondi regionali, è stato infatti completato anche l’allestimento degli arredi interni, reso possibile dal finanziamento del Consorzio per lo sviluppo del polo universitario di Gorizia, con il contributo della Camera di Commercio di Gorizia e della Fondazione Carigo.  
Francesca Pelessoni