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Scritti in omaggio a Maria Amalia D’Aronco

Forum pubblica una raccolta di saggi che colleghi e amici hanno dedicato a una protagonista di primo piano dell’Ateneo
La professoressa Maria Amalia D'Aronco
«Un tributo e un doveroso riconoscimento per l’attività di una studiosa di fama internazionale i cui contributi scientifici costituiscono un punto di riferimento per serietà metodologica e originalità d’indagine». Così Silvana Serafin e Patrizia Lendinara, le curatrici della raccolta di scritti in onore di Maria Amalia D’Aronco “…un tuo serto di fiori in man recando”, pubblicati dalla Forum editrice. Docente di Filologia romanza, prorettore dal 2001, memoria storica dell’Università di Udine e della facoltà di Lingue e letterature straniere, D’Aronco è da quarant’anni un punto di riferimento dell’accademia udinese e una protagonista di primo piano della vita sociale e culturale friulana. Alla presentazione del liber amicorum alla D’Aronco, avvenuta a Palazzo Antonini in una affollata sala Convegni, hanno partecipato, fra gli altri, l’ex rettore Furio Honsell, i colleghi della facoltà di Lingue e del dipartimento di Lingue e letterature germaniche e romanze, Sergio Cappello, Andrea Csillaghy, Vincenzo Orioles, Antonella Riem Natale, e le curatrici dell’opera. «Maila D’Aronco – ha detto Honsell – è un’autentica filosofa, nel senso degli antichi: un’amante della sapienza. Lo ha dimostrato e lo dimostra quotidianamente come ricercatrice, come rettore vicario di un Ateneo e soprattutto come persona». Spirito libero e sportivo, viaggiatrice, vera cittadina del mondo, per la professoressa D’Aronco è difficile pensare a un luogo che le si addica di più dell’università. «Nella sua lunga e fruttuosa carriera di “agente del sapere” ha sempre lavorato fattivamente per produrre conoscenza – ha sottolineato la preside della facoltà di Lingue, Antonella Riem Natale –, ma anche per costruire, elaborare progetti, stilare convenzioni, aprire varchi, costruire ponti e canali». Dell’Università ha percepito con intensità la missione e i valori universali facendone la sua ragione di vita. Secondo Vincenzo Orioles, già preside della facoltà di Lingue, Maria Amalia D’Aronco rappresenta «l’icona del Friuli che esce a testa alta dalle macerie del terremoto– ha detto Vincenzo Orioles –, si rimbocca le maniche e trova in sé la forza per rinnovarsi e mirare in alto, dando prova di saper coniugare felicemente tradizione e innovazione». La miscellanea, titolata con il verso carducciano “…un tuo serto di fiori in man recando”, è composta da due volumi. Il primo, curato da Silvana Serafin, docente di Lingua e letterature ispano-americane alla facoltà di Lingue dell’Università di Udine, raccoglie le riflessioni che amici e colleghi dell’Ateneo friulano dedicano a D’Aronco. Il volume racchiude molti contributi appartenenti a settori disciplinari diversi che trovano una fondamentale unità nel condiviso e profondo senso di appartenenza all’Ateneo friulano, anche nel caso di docenti trasferitisi in altre sedi universitarie. I saggi spaziano da analisi di carattere linguistico e di prassi traduttoria a indagini di tipo storico e scientifico come la teoria dell’evoluzionismo. Si aggiungono, infine, ricerche relative alla letteratura di lingua inglese, francese e spagnola, compresa la variante ispano-americana. Il secondo volume, curato da Patrizia Lendinara, docente di Filologia germanica all’Università di Palermo, raccoglie i contributi di colleghi italiani e stranieri su tematiche filologiche. Gli argomenti di una parte dei saggi sono quelli cari alla studiosa cui è dedicata questa miscellanea. Il vasto campo della civiltà anglosassone e primo medio inglese, nel suo doppio versante volgare e latino, ha visto Maria Amalia D’Aronco interprete attenta sia al dato linguistico sia alla cifra letteraria di molte opere. La sua ricerca si è allargata nel tempo, prendendo in esame epigoni e echi della cultura anglossassone nella letteratura inglese, e nello spazio, indagando altre e più vicine tradizioni letterarie. Tra tutti i suoi lavori, di particolare rilievo sono quelli dedicati agli erbari medievali inglesi. «L’opera – ha detto Silvana Serafin – vuol essere anche un’espressione d’affetto nei riguardi di una amica e collega generosa, disponibile e leale sempre presente nella vita politica e culturale della nostra università». Filologa con la passione per gli erbari Nata a Udine dove ha frequentato il liceo “Giovanni Marinelli”, Maria Amalia D’Aronco si è laureata in Lingue e letterature straniere all’Università Bocconi di Milano. Ha iniziato la carriera universitaria nel 1969 a Udine come assistente alla cattedra di Lingue e letteratura inglese, e quindi di Filologia germanica, presso la sezione staccata della facoltà di Lingue e letterature straniere dell’Università di Trieste. Istituito l’Ateneo udinese ha continuato la carriera accademica divenendo nel 1990 professore ordinario di Filologia germanica. Da sempre ha collaborato alla crescita dell’Ateneo e per molti anni ha avuto la responsabilità della Biblioteca centrale. Per più mandati ha diretto l’istituto di Filologia germanica e il dipartimento di Lingue e letterature germaniche e romanze che ha contribuito a fondare. Dal 1994 al 1999 ha avuto la delega rettorale per i rapporti con le Università estere. Dal 1999 è delegato del rettore per i Rapporti internazionali e dal 2001 prorettore. È specialista di inglese, soprattutto di epoca altomedievale. I suoi interessi scientifici si incentrano, da un lato, sullo studio delle lingue germaniche nel loro rapporto con il latino nella formazione del lessico dell’inglese e del tedesco antichi, dall’altro sull’analisi filologico-stilistica-testuale delle opere del germanesimo medievale con particolare riguardo ai testi anglosassoni e medio inglesi. Ha pubblicato numerosi studi relativi alla ricezione delle conoscenze scientifiche in campo medico e farmacologico di derivazione classica e tardo-antica da parte dell’Inghilterra altomedievale. In questo ambito ha curato l’edizione di un erbario anglosassone splendidamente illustrato per la prestigiosa collana “Early English Manuscripts in Facsimile”, unica studiosa italiana invitata a collaborarvi.