Rassegna stampa | qui.uniud | Uniud
Copertina numero 27
27
NUMERO 27
mar - apr 2008
Copertina numero 26
26
NUMERO 26
gen-feb 2008
Copertina numero 25
25
NUMERO 25
nov - dic 2007
Copertina numero 24
24
NUMERO 24
sett - ott 2007
Copertina numero 23
23
NUMERO 23
mag - giu 2007
Copertina numero 22
22
NUMERO 22
mar - apr 2007
Copertina numero 21
21
NUMERO 21
gen - feb 2007
Copertina numero 20
20
NUMERO 20
nov - dic 2006
Copertina numero 19
19
NUMERO 19
lug - ott 2006
Copertina numero 18
18
NUMERO 18
mag-giu 2006
Archivio di tutte le riviste Archivio di tutte le riviste
Ricerca nell'archivio Cerca

ufficio.stampa@amm.uniud.it

La didattica a distanza abbatte le barriere

Relazioni pubbliche è anche on-line. Così permette di laurearsi anche a chi non può frequentare le lezioni, come studenti lavoratori, disabili e italiani all’estero
Un momento di una laurea in Relazioni pubbliche on line
L’istruzione universitaria, oggi, può raggiungere chiunque, ovunque. La contaminazione tra didattica tradizionale e nuove tecnologie ha aperto il “sapere” anche a studenti che altrimenti non avrebbero accesso all’alta formazione: dai lavoratori agli italiani all’estero, dai disabili alle persone che, per diversi motivi, sono impossibilitate a seguire quotidianamente le lezioni in aula. Una nuova frontiera della didattica, insomma, è stata abbattuta. Attraverso l’e-learning. E così, all’Ateneo di Udine, gli esperti della comunicazione si formano anche a distanza, via Internet, grazie al corso di laurea in Relazioni pubbliche on line (Rpol) della Facoltà di Lingue e letterature straniere. Si tratta di una proposta formativa parallela a quella fornita in modalità tradizionale, nella sede di Gorizia. «Il corso – dice la coordinatrice, Raffaella Bombi – esplora l’intero universo della comunicazione ed è il terreno di coltura ideale per l’elaborazione di innovativi modelli culturali, didattici e comunicativi. Inoltre, è una risorsa centrale per coloro che vogliono confrontarsi con il mondo delle conoscenze secondo un approccio non interamente condizionato da vincoli spazio-temporali». Studenti motivati. Il tipico studente del corso on line non è soltanto quello che svolge già un’occupazione, ma anche, come sottolinea Bombi, “quello con molte motivazioni che lo spingono a iscriversi e affrontare un’impegnativa avventura nel mondo universitario. È un rimettersi in gioco per acquisire competenze nuove e aggiornate e diventare competitivi in una società in continua trasformazione. Il corso è una risposta che l’Ateneo dà alla diffusa domanda di crescita culturale». Docenti innovativi. Da parte loro, i docenti sono chiamati a un salto culturale legato alle nuove forme di organizzazione dell’attività didattica «basate – spiega Bombi – sia sulla preparazione di materiali, lezioni ed esercizi, sia sulle attività asincrone e sincrone, ovvero i forum, le sessioni live in chat e la teleconferenza». Tutto questo comporta, da parte dei docenti, apertura all’innovazione didattica, disponibilità alla riprogettazione del proprio corso e attitudine all’interazione on line con gli studenti. Per questo Rpol e la facoltà di Lingue hanno avviato un programma di incontri e seminari finalizzati alla formazione dei docenti. Da segnalare la pubblicazione degli Atti dell’ Incontro formativo di didattica on line (Udine, 30 marzo 2006) con personalità accademiche e della Crui da tempo impegnate nelle attività e nel coordinamento di corsi di e-learning. Non solo a distanza. Il modello didattico adottato da Rpol, basato sui tre punti fondamentali di apprendimento, interazione e comunicazione, «si è gradualmente evoluto – spiega Bombi – da un ambiente di apprendimento orientato principalmente all’erogazione di materiali didattici a un ambiente e approccio orientati anche all’interazione e all’attivazione di dinamiche collaborative». La formazione a distanza viene intervallata da incontri didattici in presenza, coincidenti con incontri culturali con personalità accademiche. «L’obiettivo – dice Bombi – è fornire momenti di discussione scientifica sui temi centrali del corso. Queste full immersion didattiche sono arricchite da sollecitazioni culturali, gli “Incontri culturali a Rpol”, che danno il senso profondo dell’appartenenza alla comunità universitaria». Anche un forum. Rigorosamente in presenza si svolgono gli esami e la discussione della tesi. L’uscita dei primi laureati di Rpol «conferma – conclude Bombi - come si possa conciliare con successo studio e lavoro. Nel forum gestito dagli studenti sono emerse inoltre le forti aspettative di prosecuzione negli studi on line. L’Università quindi deve pensare possibili risposte, come lauree specialistiche o altri percorsi dedicati post laurea. Certamente la positiva esperienza di Rpol potrà essere un modello per l’apertura di altri corsi on line in Ateneo».     L’identikit dello studente on line   Dai dati raccolti fino all’anno accademico 2006-2007, risulta che il 62% degli iscritti al corso di Relazioni pubbliche modalità on line della facoltà di Lingue e letterature straniere dell’università di Udine ha un’età che supera i 30 anni a fronte del 38% al di sotto di questa soglia. L’età media degli studenti si attesta sui 34 anni. Gli iscritti sono in maggioranza donne, la cui percentuale è del 59% a fronte del 41% di presenza maschile. I dati relativi agli 88 immatricolati al primo anno nel 2006/2007, il 59% rientra nella fascia d’età over 30, il 41% under 30. In particolare, il 39% è compreso tra i 30 e i 40 anni (34 immatricolati), il 23% tra i 41 e i 58 anni (20 immatricolati), il 20% tra i 20 a i 24 anni (18 immatricolati) e il 18% tra i 25 e i 29 anni (16 immatricolati). Relativamente alla provenienza geografica il 65% è del Friuli Venezia Giulia seguito da un 25% del Veneto. Il 9% arriva da altre regioni d’Italia e l’1% dall’estero. Quanto alle province di provenienza, per il Friuli Venezia Giulia la parte del leone la fa Udine con il 36%. Al secondo posto Gorizia con il 18%, seguita da Pordenone (8%) e Trieste (3%). Per il Veneto, si trovano a pari merito Venezia e Treviso con l’11%. Padova si attesta al 2%. Il 9% raccoglie una provenienza da altre province italiane e l’1% dall’estero. Infine, gli immatricolati al primo anno nel 2006-2007 hanno frequentato un istituto tecnico commerciale per il 43%. Il 19% un liceo scientifico; il 13% un istituto professionale di Stato; il 7% un istituto magistrale; il 6% rispettivamente un liceo classico e un liceo linguistico; il 5% un istituto estero e il 2% un liceo artistico statale.
Silvia Pusiol