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Lingua e cultura, arte e natura, ma anche nuove amicizie

Il corso di italiano per stranieri è stato apprezzato dagli studenti sotto diversi aspetti. Ecco le loro impressioni
Un momento di relax al termine delle lezioni
Non sono i soliti luoghi comuni sul Belpaese, ma gli aspetti più significativi che hanno colpito alcuni dei partecipanti al corso di italiano per stranieri organizzato dall’ateneo udinese. Imparare l’italiano nel paese in cui si parla questa lingua è indubbiamente importante, ma non è stata l’unica ragione per seguire un corso del genere. Le città, l’architettura, la natura e il paesaggio sostati apprezzati soprattutto da Anastasia Belousova, 20 anni, di Mosca, studentessa all’università Lemonosov, in Italia grazie all’accordo tra il suo e il nostro Ateneo. Anastasia vorrebbe visitare il sud e in particolare la Sicilia, dove non è mai stata, così anche Stéphanie Cange, svizzera 18enne che studia l’italiano al liceo e che lo considera “una lingua tra le più belle”. La sonorità e la musicalità dell’italiano piacciono pure a Marina Vavilova, 22enne studentessa del conservatorio e dell’università di Mosca, e a Nguyen Manh Truong 28 anni, da Hanoi, Vietnam, che vuole tornare in Italia per visitare Napoli e Palermo. Visitare altre parti dell’Italia è un sogno da realizzare anche per Patrícia Milano Pérsigo, brasiliana 26enne, laureata in relazioni pubbliche con master in marketing, che oggi lavora nel settore dei trasporti e desidera andare alla ricerca delle radici della sua famiglia a Torino. Vincoli di sangue legano alla nostra terra anche Richard Cerato, 21 anni californiano di nascita, che ora abita a Philadelphia: il padre è di Trieste e ha cugini a Latisana. Anche se aveva già visitato il Friuli, ha voluto ugualmente farvi ritorno per perfezionare l’italiano e riabbracciare la sua famiglia, ma soprattutto per farsi nuovi amici. Questo è infatti uno degli aspetti più importanti e più apprezzati del corso. Infatti, confrontarsi con persone da diversi paesi è stato fondamentale per Rachel Taylor, 38enne australiana, iscritta al terzo anno all’Università La Trobe di Melbourne, per Fayad Alam e anche per Marie Abboud, entrambi libanesi, rispettivamente di 28 e 25 anni, il primo dirige un ristorante, mentre la seconda lavora come insegnante. Infine c’è chi ha apprezzato la cordialità degli italiani, come Chadi Kouri, 34enne ingegnere che lavora al progetto di sviluppo rurale finanziato dalla Cooperazione italiana a Beirut, o chi ha fatto il corso per motivi di lavoro, come Liu Jie, 27enne di Pechino, master in biologia, ricercatrice al Dipartimento di scienze agrarie e ambientali del nostro Ateneo.
servizi di Marco Bardus