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Aumentano le "quote rosa" all'Ateneo udinese

Oltre la metà degli studenti e dei tecnici amministrativi che studiano e lavorano all'Università di Udine è donna. Ma il 70% dei docenti appartiene al genere maschile
Una lettura dei dati di genere relativi alla presenza di maschi e femmine all’interno dell’Ateneo udinese, presenta interessanti spunti di riflessione sulla composizione del personale docente e tecnico-amministrativo, nonché degli studenti, che gravitano all’interno del microcosmo universitario. Nell’Ateneo udinese prestano servizio complessivamente 1.298 dipendenti, di cui 720 (pari al 55,5%) fanno parte del corpo docente e 578 (44,5%) compongono il personale tecnico-amministrativo. All’interno di questo microcosmo la componente di genere segna una distribuzione significativamente diversa nelle due carriere compresenti. In particolare, emergono i seguenti profili: tra il personale docente il 29,3% è rappresentato da donne mentre la quota sale al 59,9% tra il personale tecnico-amministrativo. Da un’analisi più dettagliata relativa al personale docente, si può notare come la presenza femminile sia proporzionalmente più consistente man mano che si scende nella gerarchia accademica: sono infatti donne il 14,7% dei professori Ordinari, il 28,6% degli Associati e infine il 45,3% dei Ricercatori. Parimenti il dato, letto dal punto di vista maschile, ne mette in risalto la presenza in misura dell’85,3% tra i professori Ordinari, del 71,4% tra gli Associati e del 54,7% tra i Ricercatori. All’interno delle singole Facoltà, la distribuzione è visibilmente differenziata (fig. 3). In nessuna Facoltà le donne prevalgono numericamente sui colleghi maschi. La Facoltà con più elevato tasso di femminilizzazione è quella di Lingue e letterature straniere (40 su 83, pari al 48,2%) seguita da Giurisprudenza (10 su 23, pari al 43,5%) e da Lettere e filosofia (34 su 90, pari al 37,8%). In fondo alla scala troviamo la Facoltà di Ingegneria, con una presenza femminile pari al 14,0% che, in valore assoluto, significa 19 donne su 136 docenti. In totale la componente femminile sfiora il 30% delle presenze (211 su 720). Diventa interessante quindi fare un confronto con la distribuzione per genere degli studenti iscritti alle diverse Facoltà (fig. 4). In questo caso, mantenendo l’ordinamento decrescente in base al genere femminile, si nota come la Facoltà con la quota più elevata di studentesse, pari all’80,1% degli iscritti, è Scienze della Formazione, seguita a ruota da Lingue e Letterature Straniere (79,5%), dove si registra la presenza femminile più numerosa in valore assoluto: 1.950 femmine contro 502 maschi (tab.1). Anche a Lettere e Filosofia, Medicina e Chirurgia, Medicina Veterinaria e Giurisprudenza la quota rosa prevale. Nei corsi Interfacoltà è ancora presente in misura leggermente maggiore rispetto alla componente maschile (53% contro 47%). Economia pareggia mentre ad Agraria, Ingegneria e Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali prevalgono i maschi che a Scienze toccano la quota dell’82,7%. La Facoltà con il numero più elevato di maschi è Ingegneria, con 2.407 iscritti, ed è anche la Facoltà più numerosa. Data questa distribuzione si potrebbe evincere che le Facoltà ad impronta più tradizionalmente umanistica siano frequentate per lo più (ma mai esclusivamente) da ragazze mentre i corsi a carattere scientifico (sperimentale e applicativo) siano scelti per lo più (ma anche qui non esclusivamente) da ragazzi. Un’analisi a parte va fatta per gli Assegnisti e i Dottorandi iscritti ai corsi del XX e XXI ciclo, che mettono in evidenza una situazione di sostanziale parità tra i generi. Si registra infatti il 49,6% di femmine tra gli Assegnisti (113 su 228) e il 51,5% tra i Dottorandi (167 su 324). Per quanto riguarda il personale tecnico-amministrativo, si è già notata una prevalenza femminile nella misura del 59,9%, diversamente ripartita tra le categorie. Nell’area delle Biblioteche, categorie EP e C, l’86,4% sono donne, tra le quali anche la dirigente, seguita dalla categoria D Area amministrativa-gestionale (77 su 90, pari a 85,6%) e dalla categoria C Area amministrativa (150 su 185, pari a 81,1%). Anche nelle categorie D Area biblioteche (8 su 11), EP area amministrativa-gestionale (4 su 6), B Area amministrativa (11 su 17) c’è una prevalenza di personale femminile, mentre le proporzioni si invertono per i profili a componente prevalentemente tecnico-scientifica, ovvero le categorie B dell’Area servizi generali e tecnici (30 maschi su 41, pari al 73,2), C Area tecnica, tecnico-scientifica ed elaborazione dati (86 maschi su 117, pari al 73,5%), D Area tecnica, tecnico-scientifica ed elaborazione dati (46 su 61, ovvero il 75,4% di maschi) e infine categoria EP Area tecnica, tecnico-scientifica ed elaborazione dati (5 maschi su 6 pari all’83,3%). Non cambia la proporzione delle presenze per genere se si considera il personale in base alla durata del rapporto di lavoro. Infatti tra i dipendenti a tempo indeterminato la quota di donne è pari al 59,9% (264 su 447) e tra quello a tempo determinato è del 59,1% (82 su 131).
Nidia Batic