infanzia e media
Le trasmissioni televisive predilette dai bambini italiani di età compresa tra gli otto e undici anni sono Camera Cafè e Striscia la notizia. Trascorrono in media un’ora e 55 minuti a videogiocare. L’89% possiede il computer e il 60% naviga su internet. Il 61% ha un cellulare e il 58% spedisce da uno a tre sms al giorno. Soltanto il 39% legge più di 10 libri in 12 mesi. Le bambine ormai preferiscono la playstation a Barbie: il 72% infatti possiede videogiochi. Ecco com’è cambiato nel nostro paese il rapporto tra i bambini e il mondo dei media. Il libro “Infanzia, media e nuove tecnologie”, scritto da Francesco Pira, docente all’Università di Udine, e Vincenzo Marrali, primario emerito di Pediatria, spiega pericoli e potenzialità di questo rapporto. La prima parte del volume illustra un’indagine condotta su un campione multiregionale di 1212 alunni di quarta e quinta elementare. La seconda, utilizzando un approccio clinico pediatrico, analizza gli aspetti patologici e i rischi per la crescita, sottolineando altresì i potenziali positivi in termini di sviluppo psico-fisico. Il libro si rivolge a genitori, insegnanti, operatori della comunicazione, assistenti sociali, istituzioni, agli studenti di medicina e pediatria e a quelli dei corsi in Relazioni pubbliche, Scienze della formazione e Scienze della comunicazione.
FRANCESCO PIRA, VINCENZO MARRALI
“INFANZIA, MEDIA E NUOVE TECNOLOGIE”
PAGG. 146
FRANCO ANGELI, MILANO 2007