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Sul web. Immatricolarsi e non solo

Qualche click e si risparmiano interminabili code agli sportelli. Lo sanno bene gli studenti dell’Università di Udine, come del resto i docenti, i ricercatori e il personale tecnico-amministrativo che da anni familiarizza con ogni genere di pratica on-line. L’Italia occupa il primo posto al mondo per essersi dotata di un complesso di norme che tengono conto dell’evoluzione tecnologica digitale, agevolandone l’utilizzo. La dematerializzazione dei documenti cartacei è una realtà non solo tecnologica, ma anche giuridica, da quando il Codice dell’amministrazione digitale ha dato valore legale, a partire dall’anno scorso, alla documentazione elettronica. Eppure lo scenario generale deve tenere conto che nell’hitech l’Italia, nonostante i miglioramenti (dal 42esimo posto del 2005 al 38esimo del 2006), secondo la classifica del World Economic Forum, resta comunque tra gli ultimi paesi in Europa. Nel frattempo l’università di Udine dà il buon esempio. Da qualche anno è infatti possibile effettuare l’iscrizione agli esami di ammissione e le immatricolazioni ai corsi di laurea anche via web. L’immatricolazione richiederà comunque un passaggio agli sportelli della segreteria studenti per la firma dei documenti che necessitino di autocertificazione e per la consegna e la certificazione delle fotografie, ma con tempi di attesa ridotti notevolmente, visto che gran parte dei dati saranno stati inseriti in precedenza direttamente dai ragazzi. Il servizio, a cui si accede direttamente ciccando su www.uniud.it , ha riscontrato negli anni grande successo tra le matricole. Il momento dell’iscrizione è il loro primo approccio con l’ateneo, che mostra da subito il volto dell’efficienza e di una organizzazione esemplare. Snoccioliamo cifre, per capire la capacità attrattiva di questo servizio: 3mila studenti ne hanno usufruito nel biennio 2003-2005 e in quello successivo, 2005-2007, ben 4mila. “Il vantaggio è evidente – spiega Paolo Coppola, direttore Centro servizi informatici e telematici dell’Università di Udine – soprattutto per quei giovani che optano per i corsi dell’ateneo friulano a numero chiuso. Il risparmio di tempo agli sportelli a cui ci si deve comunque presentare per apporre la firma sui documenti richiesti per l’immatricolazione, è notevole, visto che i dati di ogni studente sono già stati preventivamente memorizzati all’interno di un database”. Non si ferma qui sul fronte e-government l’Università di Udine, che sta per mettere appunto i bollettini precompilati on-line per il pagamento delle tasse, che potranno essere rapidamente stampati e portati nella banca di fiducia. Tra non molto lo stesso piano di studi passerà per la rete delle reti, come del resto la richiesta di laurea potrà avvenire on-line. Di recente, inoltre, è stata incrementata la capienza della mail-box, la casella di posta elettronica degli studenti e di tutti coloro che operano all’interno dell’ateneo friulano. Il servizio ora è più veloce e sicuro, con l’aggiunta di filtri anti-spam all’avanguardia sul mercato. E con la predisposizione dal parte del Centro servizi informatici e telematici del questionario per capire il gradimento del nuovo servizio di posta elettronica, si avrà modo di avere un feed-back proprio dagli studenti. Il direttore Coppola da un anno e mezzo sta lavorando per rendere la vita sul web a misura di utente, eppure non si lascia andare a facili celebrazioni del proprio operato. “Stiamo facendo bene le cose che ci vengono richieste – ammette –, ma non è nulla di così visibile all’esterno”. Invece i risultati, eccome si vedono, come testimoniano le tante attestazioni di stima di chi ogni giorno usufruisce dei servizi web dell’ateneo. Ciò è un chiaro esempio di come la normativa per eliminare il cartaceo a favore del digitale stia prendendo sempre più una forma definita e i vantaggi di questo cambiamento si vedono in termini di efficienza e di risparmio economico. Se in altre pubbliche amministrazioni, la dematerializzazione diviene difficile da attuare per un fatto di cultura, di sfiducia verso il documento informatico, nell’università questo bastone tra le ruote viene meno, perché la popolazione che ne usufruisce è cresciuta a pane e pc. Per l’Università di Udine non c’è stata la possibilità di usufruire di finanziamenti ministeriali per mettere in piedi servizi di connettività. “Eravamo molto avanti – fa leva sulla memoria, Coppola – rispetto ad altri atenei italiani nell’ambito e-governament, ottimi peraltro i nostri servizi wireless”. Talmente in avanti, che i finanziamenti non potevano essere utilizzati per servizi già attivi da tempo.
Sara Carnelos