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Il rettore Honsell: il rigore finanziario non frenerà lo sviluppo

Presentato il bilancio di previsione. Per il 2007 un budget consolidato da 162 milioni di euro. Previsti l’avvio delle Scuole di dottorato, nuove assunzioni e potenziamento dei master.
Il Rettore Honsell e il Direttore amministrativo Livon
Garantire lo sviluppo e il mantenimento della qualità nella ricerca e nella didattica nonostante il severo rigore finanziario imposto dai finanziamenti ministeriali inadeguati: è questo l’obiettivo del rettore Furio Honsell che, assieme al direttore amministrativo Daniele Livon, ha presentato il bilancio di previsione approvato dal Senato accademico e dal Consiglio di amministrazione dell’università di Udine per il 2007. “Un ottimismo – ha sottolineato Honsell – che deriva dall’esperienza dell’ateneo a contenere le spese pur garantendo lo sviluppo e dall’arricchimento costante di giovani motivati e qualificati”. Il bilancio di previsione si attesta su 162 milioni 300 mila euro (+ 22 milioni rispetto al 2006). Delle spese, circa 40 milioni di euro sono destinati alla didattica, 71,6 milioni di euro alla ricerca e 14,7 milioni di euro ai servizi di supporto. Sul fronte delle entrate, il 64% è dato dal Fondo di finanziamento ordinario ministeriale, pari a circa 72 milioni di euro, fondamentale poi il contributo della Regione. cui si aggiunge quello di altre istituzioni pubbliche e private; da segnalare l’impegno della Fondazione Crup e il crescente sostegno di aziende private, soprattutto nel settore siderurgico e medico, con il finanziamento di posti di ricercatore. Le tasse, (che “non aumenteranno” ha evidenziato il rettore), rappresentano la seconda entrata dell’ateneo con 17,6 milioni euro. Fra le novità del 2007 ci sono l’avvio delle Scuole di dottorato, la razionalizzazione dell’offerta post-laurea, in particolare dei master, lo sviluppo edilizio e l’obiettivo di sessanta  nuove assunzioni, 30 di ricercatori e 30 di personale tecnico e amministrativo, previste anche dal piano di riassetto organizzativo dell’ateneo. L’ateneo prevede anche di acquistare nuove attrezzature per la ricerca, la didattica e i servizi agli studenti e di realizzare due nuovi strumenti di informazione, la radio e la tv sul web, un progetto integrato che coinvolgerà le sedi di Gorizia e Pordenone, con il contributo di docenti e studenti. Il sostegno alla ricerca. Aumentano le spese per la ricerca, che passano da 67 milioni di euro dello scorso anno a 71,6 milioni (pari al 56,7% delle spese correnti). Continua l’investimento dell’ateneo nelle borse di dottorato (2 milioni 400 mila euro per 203 borse). Si stimano 2 milioni 400 mila euro per il finanziamento dei progetti di rilevante interesse nazionale e altrettanti per il finanziamento di dottorati di ricerca, mentre circa 452 mila euro sono stanziati per l’erogazione di assegni di ricerca. L’ateneo ha stanziato 1 milione 100 mila euro, con un incremento di 50 mila euro, per il “Fondo di ricerca dipartimentale” e per il “Fondo per il funzionamento dei dipartimenti” e ha confermato 500 mila euro per il “Fondo per l’aggiornamento scientifico”. Le nuove attrezzature. E’ previsto inoltre uno stanziamento pari a 250 mila euro per potenziare le attrezzature e le dotazioni per la didattica, la ricerca e i servizi agli studenti, con interventi per mobilità internazionale, orientamento e tutorato, sostegno alle associazioni studentesche, nuovo servizio di posta elettronica agli studenti. Le assunzioni. Nel 2007 continueranno le assunzioni di ricercatori e personale tecnico e amministrativo. Per il personale (docenti, ricercatori, collaboratori linguistici, personale dirigente e tecnico-amministrativo) l’ateneo prevede di spendere 69,5 milioni di euro (nel 2006 erano 67 milioni). Di questi, 55 milioni di euro sono per docenti e ricercatori (43,6% della spesa complessiva), 13,5 milioni di euro sono previsti per le 449 unità di personale dirigente e tecnico amministrativo (10,7% della spesa complessiva), 995 mila euro per i 31 collaboratori linguistici, 2,6 milioni di euro per il personale temporaneo.   Quelli che finanziano l’università   La Regione si conferma uno dei principali finanziatori dell’università. I finanziamenti regionali di parte corrente ammontano a 5,5 milioni di euro (5,3 nel 2006), incidendo per il 3,7% sulle entrate e vanno a coprire, fra l’altro, le lauree di area sanitaria e Scienze motorie a Gemona, la Scuola Superiore, le borse di studio per le Scuole di specializzazione mediche, il corso di laurea in Viticoltura ed enologia, i progetti Alform e Interreg, Start Cup, il progetto di ricerca per la “Banca del germoplasma” e il progetto Spazio Libero per gli studenti disabili. I finanziamenti da Convenzioni e contributi di altre amministrazioni pubbliche e private sono pari a 4,7 milioni di euro: 305 mila euro dall’Unione Europea, 326 mila euro dalle Province e dai Comuni, 1,1 milione euro dai Consorzi e 2,4 milioni di euro da enti pubblici e privati, tra i quali la Fondazione Crup con 480 mila euro a cui si aggiungono 370 mila euro al Consorzio di Pordenone per la didattica del polo della Destra Tagliamento, per un totale di 850 mila euro. L’università di Udine risulta sottofinanziata di 12 milioni di euro, ovvero della differenza tra Fondo di finanziamento ordinario teorico (quanto l’ateneo meriterebbe di ricevere in base al suo “peso” nel sistema universitario italiano) che è pari a 83,4 milioni di euro e Fondo di finanziamento ordinario reale (quanto l’ateneo realmente riceve dal Ministero) che è pari a 71,4 milioni di euro. A ciò si aggiungono i tagli ai “consumi intermedi” imposte dal decreto Bersani e le cosiddette “riduzioni lineari” previste dalla finanziaria che potrebbero incidere su altri trasferimenti  ministeriali (borse di studio, programmazione triennale, assegni di ricerca, finanziamenti esercizi precedenti assunzioni in deroga) con effetti sulle casse dell’ateneo ancora difficili da stabilire. “La finanziaria – ha sottolineato Honsell – è stata avara con le università e il decreto Bersani ha compiuto alla cieca senza valutare se c’erano o meno degli sprechi. Noi, ad esempio, i consumi intermedi li avevamo già ridotti”. In questa situazione è difficile recuperare il disavanzo dell’amministrazione centrale dell’ateneo, che si attesta intorno ai 9,7 milioni di euro (5,1 di parte corrente e 4,6 in conto capitale).