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ONCOLOGIA, LA CLINICA PUNTA ALLA SPECIALIZZAZIONE PER PATOLOGIE

Intervista al direttore Andrea Piga
Già  in estate potrebbe essere istituito, nel padiglione Scrosoppi, il nuovo reparto di degenza oncologica gestito dalla Clinica di ncologia del Policlinico.   Il professor Andrea Piga è diventato direttore della linica di Oncologia del Policlinico universitario il ° settembre 2002. Ha sostituito il professor Renato Fanin, che per qualche mese aveva temporaneamente ssunto la direzione della Clinica dopo che il professor A lberto Sobrero, il precedente direttore, ha preso servizio a Genova. Anche se da poco tempo a Udine, il professor Piga si è già  fatto un'idea delle criticità  e dei punti di forza che caratterizzano Oncologia. A lui spetta il compito di condurre la Clinica alla realizzazione del dipartimento orizzontale interaziendale di Oncologia con il Santa Maria della Misericordia.   Professor Piga, quali sono, a suo avviso, i vantaggi determinati dalla realizzazione del dipartimento orizzontale interaziendale di Oncologia con l'Azienda ospedaliera? "Sicuramente i vantaggi vanno ricercati nell'ottimizzazione delle risorse in termini economici, di spazi e di personale. Inoltre, il dipartimento interaziendale contribuirà  a migliorare i rapporti di collaborazione tra la Clinica e l'Oncologia ospedaliera. In altre parole, l'accorpamento garantirà una maggiore interazione tra Policlinico e ospedale, una collaborazione che si attende proficua dal momento che in entrambe le strutture operano reparti di altissimo livello tra i quali è necessario instaurare una collaborazione continuativa".   Cosa comporta e per quando è previsto il trasferimento della Clinica nel padiglione Scrosoppi? "Il presidente del Policlinico, il professor Fabrizio Bresadola, ritiene che nei prossimi mesi, probabilmente già in estate, possa essere istituito il nuovo reparto di degenza oncologica (che comprenderà  anche le degenze ospedaliere) nel padiglione Scrosoppi, al primo piano, sotto quello riservato alle Malattie infettive. Al padiglione Pennato, dove è sistemata adesso la Clinica, invece, rimarranno l'ambulatorio e il Day hospital, che saranno trasferiti in tempi successivi, con il prosieguo dei lavori del nuovo polo ospedaliero udinese. La temporanea distanza, naturalmente, potrebbe causare dei disagi per i pazienti e per l'organizzazione delle attività . Intanto, una commissione ad hoc sta lavorando alla definizione di un regolamento dei dipartimenti interaziendali per definire la gestione di tutta l'assistenza da parte di Policlinico e ospedale.   Quali sono le maggiori difficoltà  che la Clinica deve af f ro n t a r e attualmente? "La nota dolente della Clinica di Oncologia è la carenza di medici e infermieri. Adesso vi operano tre aiuti, una decina di infermieri e i vari specializzandi. Il Policlinico ha deciso di centralizzare nella nostra Clinica la preparazione dei farmaci antiblastici, cioè quelli chemioterapici, che sono molto delicati da maneggiare. Questa situazione provoca, com'è facile presupporre, qualche scompenso nella gestione infermieristica. Stiamo aspettando una risoluzione in tempi brevi da parte della Direzione, in attesa di una più efficace utilizzazione del personale una volta che saremo chiamati a gestire anche le degenze oncologiche in collaborazione con il Santa Maria della Misericordia".   Quali sono le peculiarità  di Oncologia? "Si caratterizza per una forte attività di ricerca clinica e per i rapporti di collaborazione che garantiscono un'assistenza multidisciplinare, come deve essere quella rivolta al paziente con tumore. Molti pazienti sono inserti in studi clinici, in particolare per quanto riguarda indagini sui tumori della mammella, dei polmoni e dell'apparato gastroenterico. Abbiamo intenzione di sviluppare ulteriori studi, insieme ad altre cliniche, soprattutto nel settore delle neoplasie ginecologiche e urologiche. Queste ultime sono, fra l'altro, le patologie delle quali mi sono personalmente occupato di più in passato. In merito alla collaborazione con le altre discipline, i progetti più importanti sono la Brest Unit e un gruppo di  studio cooperativo regionale sui tumori al polmone. E' di imminente attivazione, inoltre, l'apertura di ambu latori per le neoplasie eredo-familiari e l'attività  di ricerca in tale settore. Sono in atto, ancora, ulteriori sinergie con cliniche e istituti internazionali e la partecipazione a organismi di ricerca multinazionali".   E i settori sui quali vorrebbe puntare di più? "Un salto di qualità lo vedo nella specializzazione per patologie. Per raggiungere questo obiettivo, naturalmente, è indispensabile poter contare su un organico sufficiente a garantire la specializzazione nell'ambito dei vari tumori. Attualmente all'interno della Clinica tutti si occupano di tutto. Un domani, dal punto di vista del paziente, sarà  preferibile un equipe multidisciplinare che lo segua, nell'ambito della quale, fra le altre figure mediche, vi sia anche un oncologo specializzato in una determinata neoplasia."   Quali sono i punti di debolezza? "In realtà  ritengo che non ve ne siano. Nel senso che le questioni irrisolte, come la mancanza di letti di degenza e la carenza di personale, possono trovare presto una soluzione grazie all'accordo tra il Policlinico e l'ospedale Santa Maria della Misericordia. Più in generale, a Udine ho trovato buoni livelli di assistenza al paziente affetto da tumore nelle varie fasi della malattia. Se c'è qualcosa che manca per raggiungere livelli di assistenza ideali, superiori ad altre realtà italiane ma sicuramente alla portata di Udine, questa è  una Unità  di lungodegenza oncologica, atta a far fronte alle esigenze di assistenza continuativa di cui necessita una parte importante dei pazienti con tumore. Si tratterebbe di una soluzione di elevato impatto socio-sanitario, che consentirebbe una più razionale utilizzazione delle risorse ospedaliere e aiuterebbe a risolvere situazioni familiari talvolta insostenibili".
Laura Pigani