Rassegna stampa | qui.uniud | Uniud
Copertina numero 27
27
NUMERO 27
mar - apr 2008
Copertina numero 26
26
NUMERO 26
gen-feb 2008
Copertina numero 25
25
NUMERO 25
nov - dic 2007
Copertina numero 24
24
NUMERO 24
sett - ott 2007
Copertina numero 23
23
NUMERO 23
mag - giu 2007
Copertina numero 22
22
NUMERO 22
mar - apr 2007
Copertina numero 21
21
NUMERO 21
gen - feb 2007
Copertina numero 20
20
NUMERO 20
nov - dic 2006
Copertina numero 19
19
NUMERO 19
lug - ott 2006
Copertina numero 18
18
NUMERO 18
mag-giu 2006
Archivio di tutte le riviste Archivio di tutte le riviste
Ricerca nell'archivio Cerca

ufficio.stampa@amm.uniud.it

La carica degli umanisti

Dal primo corso in Italia di Conservazione dei beni culturali all’ultimo attivato in Scienze del turismo, in meno di 30 anni la facoltà ha sfornato quasi 2.600 laureati. Richiesti in diversi settori.
La facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Udine è nata nel 1978 con il primo corso di laurea in Italia in Conservazione dei beni culturali. Verso la fine degli anni ’90 è stato attivato il corso di laurea in Lettere, mentre nella sede di Gorizia partiva il corso in Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo (Dams). Negli ultimi anni l’offerta formativa si è ulteriormente ampliata con l’apertura dei corsi di laurea in Scienze e tecniche del turismo culturale, unico in regione, e in Filosofia e teoria delle forme, interdisciplinare e rivolto ai modelli conoscitivi. Le lauree magistrali vanno dall’archeologia alla storia moderna e dell’arte, dall’archivistica e dalle scienze del libro alle lettere classiche, dall’italianistica alla geografia, alle discipline del cinema e dello spettacolo. Con cinque corsi di laurea triennale, nove di laurea magistrale, una Scuola di specializzazione in Storia dell’arte, tre master di “area” Dams e uno nel settore dei beni librari, oltre a sette dottorati di ricerca, «l’offerta didattica e scientifica – sottolinea la preside, Caterina Furlan – è molto ampia. Pochi atenei possono disporre di tanti insegnamenti quanti il nostro». Studenti idealisti con flessibilità. A Lettere il rapporto tra docenti e studenti è tra i più favorevoli di tutta l’università: circa 16 studenti per docente. «Dall’ultima indagine svolta dal Nucleo di valutazione dell’ateneo – spiega la preside – emerge che le qualità didattiche dei nostri docenti sono particolarmente apprezzate dagli studenti e i corsi rivelano percentuali di gradimento molto elevate». Ma quale potrebbe essere l’identikit dello studente-tipo? «Per un terzo idealista – risponde la Furlan – e scarsamente attratto da facili soluzioni professionali, per un terzo pratico-operativo e con gli occhi aperti sul contesto circostante, per un altro terzo speranzoso di potere vedere il mondo anche attraverso gli studi e la partecipazione a iniziative accademiche di carattere internazionale». Una delle peculiarità dei laureati udinesi è quindi la duttilità perché, a parte l’insegnamento, possono trovare occupazione in moltissimi settori. Infatti, secondo l’indagine di Almalaurea (2005) a un anno dal conseguimento del titolo i laureati udinesi con un occupazione (58,3%) sono quasi il doppio della media nazionale (32,3%). Inoltre, il 64% dei laureati afferma che tornerebbe ad iscriversi allo stesso corso, contro una media nazionale del 59%. Ricerca e didattica all’estero. Il programma comunitario Erasmus consente agli studenti di Lettere di svolgere periodi di studio e di specializzazione presso gli atenei di molti paesi europei, fra i quali Austria, Cecoslovacchia, Francia, Germania, Inghilterra, Olanda e Spagna. L’internazionalizzazione coinvolge naturalmente anche la ricerca. «L’eccellenza nella didattica – spiega la professoressa Furlan – scaturisce proprio dall’eccellenza nella ricerca». In campo archeologico, per esempio, sono due le campagne di scavo e di ricognizione in corso fuori dai confini nazionali: quella nell’antica città siriana di Qatna, frutto di un accordo italo-siriano-tedesco, e quella nel sito anatolico di Yassihüyük, in Turchia, risultato di una collaborazione italo-austriaca. I laureati del Dams possono invece accedere al dottorato internazionale in “Studi audiovisivi: cinema, musica e comunicazione” organizzato dall’ateneo udinese in collaborazione con le università di Parigi 3, Pisa, Trento e Cattolica di Milano. Una convenzione con la Georgia Tech University di Atlanta negli States prevede, sempre nel campo delle discipline del cinema, della musica e dello spettacolo, scambio di dottorandi, attività didattiche, progetti di ricerca comuni e l’organizzazione di una scuola estiva a Gradisca d’Isonzo. Da Aquileia alla Biennale di Venezia. Tirocini e sviluppo di ricerche in campi specifici sono i principali obiettivi delle numerose convenzioni stipulate con enti e imprese. Di particolare importanza quelle con la Provincia di Udine, il Centro regionale di catalogazione e restauro di Villa Manin di Passariano, la Soprintendenza per i beni archeologici del Friuli Venezia Giulia, il Centro di ricerca e archiviazione della fotografia (Craf), il Consorzio per la salvaguardia dei castelli storici del Friuli Venezia Giulia e la Scuola mosaicisti del Friuli. In campo cinematografico e musicale le collaborazioni coinvolgono, fra gli altri, l’Archivio Fernanda Pivano, la Biennale di Venezia, la CineGraph di Amburgo, la Fondazione Benetton, la Ricordi e Villa Manin. Gli scavi ad Aquileia e in altre località del Friuli come Sedegliano, Mereto di Tomba e Sant’Osvaldo offrono agli studenti una opportunità unica per una full immersion archeologica. Pratica in 15 laboratori. Sono una quindicina i laboratori di ricerca che la facoltà, tramite i dipartimenti, mette a disposizione di docenti, ricercatori e studenti. Hanno attinenza con i corsi di laurea in Conservazione dei beni culturali e in Lettere quelli di archeologia, didattica per il cinema, fotografia, restauro dei beni mobili e artistici, restauro del libro, il laboratorio informatico per la documentazione storico artistica e il laboratorio di scrittura. Fondamentale è il ruolo svolto dalla fototeca, con le sue oltre quindicimila riproduzioni fotografiche a colori e in bianco e nero di opere d’arte dall’XI al XVIII secolo. La biblioteca umanistica interdipartimentale, tranne i fondi speciali, è a scaffale aperto e dispone di più di centomila volumi oltre a un migliaio di periodici. Polo di eccellenza nel campo del restauro digitale del suono e delle pellicole cinematografiche, il Dams di Gorizia dispone di cinque laboratori per l’elaborazione digitale dei documenti sonori, la produzione cinetelevisiva, il restauro del film, il restauro del suono e la sua spazializzazione. Gli studenti che vogliono progettare e mettere in scena uno spettacolo teatrale possono usufruire dei laboratori di scrittura per il teatro e di recitazione. A Gorizia si trova anche una mediateca con oltre 3600 film in vari formati. I progetti futuri. Poiché, come sottolinea la preside Furlan, «l’internazionalizzazione è un obiettivo strategico», la prossima sfida della facoltà è l’attivazione di un corso di laurea internazionale in Storia in collaborazione con l’Università di Klagenfurt. Sono in fase di progettazione anche un corso di laurea in Scienze e tecnologie per la conservazione dei beni culturali, di concerto con il Centro regionale di catalogazione e restauro di Villa Manin di Passariano, e un corso di laurea magistrale in Progettazione e gestione dei sistemi turistici.       Nei musei di Londra Lavora a Londra in uno dei musei più importanti del mondo, il Victoria and Albert Museum, come assistente del curatore dei dipinti. Ma, prima della capitale inglese, nel curriculum di Ketty Gottardo, veneta di Noventa di Piave, c’è scritto Louvre di Parigi e J. Paul Getty Museum di Los Angeles. Quando intraprese il corso di laurea in Conservazione, Udine era l’unica università italiana ad offrirlo. «Questo fu un elemento determinante per la mia educazione –spiega Ketty –, significava che il livello d’insegnamento era altissimo. Me ne sono resa conto più tardi quando, valicata la frontiera, quei professori con cui avevo studiato erano riconosciuti e molto stimati anche all’estero. Da loro ho appreso una rigorosità che non avevo e che mi è stata da allora utilissima e preziosa. Ma significava anche che a Udine studiavano ragazzi che venivano da città lontane, con i quali lo scambio fu interessantissimo». Dopo la laurea la passione per le lingue straniere si fece sentire e Ketty Gottardo decise di fare uno stage al Louvre di Parigi facilitata da una borsa del programma Leonardo. Partita inizialmente per sei mesi rimase quasi tre anni a lavorare nel dipartimento dei disegni del museo dove ebbe l’opportunità di collaborare a una mostra e al catalogo dei disegni fiorentini del museo. «Dalla capitale francese – racconta Gottardo –, sempre perché tentata da lidi più lontani, vinsi una borsa per uno stage di nove mesi al museo Getty di Los Angeles. Da quello stage ne uscì un contratto per un ulteriore anno, durante il quale riuscii ad organizzare una mostra tutta mia sui disegni toscani, da Michelangelo a Vasari». Ora vive e lavora a Londra, dove oltre al ruolo ricoperto al Victoria and Albert Museum, studia per conseguire il dottorato al Courtauld Institute of Art. «Mi piace pensare – sottolinea Ketty – che è stata Udine a darmi l’imprinting che mi ha permesso poi di lavorare in alcuni dei più importanti musei del mondo».    
Stefano Govetto