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Studiare, un diritto che offre molte opportunità

Vitto e alloggio più facile per gli studenti dell’ateneo friulano. L’Ente per il diritto allo studio di Udine rinnova mense e case dello studente. In arrivo pasti a prezzo ridotto e lo Sportello Casa per risolvere il problema degli affitti regolari. Tutte le novità spiegate dal presidente Ferdinando Milano.
Il presidente dell'Erdisu Ferdinando Milano
“L’Ente per il diritto allo studio non deve pensare i suoi servizi soltanto in funzione degli studenti ospiti della casa dello studente, come ha fatto finora. Questo ovviamente è l’obiettivo principale, ma rappresenta anche un limite. L’Ente deve puntare ad offrire opportunità a tutti gli studenti che frequentano l’ateneo friulano, ampliare i servizi offerti, stabilire un rapporto più stretto con l’università”. Ferdinando Milano, da un anno presidente dell’Erdisu di Udine ha le idee sul significato del diritto allo studio. E tre anni di tempo a disposizione per realizzare i suoi obiettivi. Nato a Cormons nel 1941, Milano è laureato in Storia e filosofia all’ateneo giuliano e ha dedicato la sua vita al mondo della scuola. È stato infatti insegnante nella scuola media inferiore dal 1969 al 1980 e dal 1986 al 1999. E’ stato anche consigliere comunale e assessore al bilancio e ai servizi demografici e anagrafici del Comune di Udine, oltre che componente del Consiglio di amministrazione dell’Opera universitaria dell’ateneo friulano e segretario regionale della Cgil scuola. Dopo un anno e mezzo di lavori, all’inizio del 2006 è stata riaperta la mensa della casa dello studente di viale Ungheria. Quali sono le novità del nuovo servizio? “Abbiamo introdotto il pasto a prezzo ridotto, per venire incontro alle esigenze degli studenti che preferiscono non consumare un pasto completo, ma limitarsi al primo e al secondo. Con questa opportunità lo studente paga il 25% in meno in tutte le fasce (ce ne sono tre, da 1,55, 3 e 4 euro ndr). La sperimentazione sta andando molto bene, uno studente su cinque ordina il pasto ridotto, che sarà senz’altro previsto nel nuovo bando di gara per l’assegnazione del servizio a fine anno. Inoltre, abbiamo introdotto gli erogatori d’acqua gratuiti sui tavoli”. Ci saranno altre novità per il servizio mensa? “L’idea è di aprirlo anche agli esterni, in particolare ai lavoratori, attraverso la stipula di convenzioni con enti ed istituzioni. Il costo di un pasto completo sarebbe di 5,37 euro, sicuramente concorrenziale. In questo momento, oltre la metà del bilancio dell’Erdisu finisce nei costi per la ristorazione. Riuscire a recuperare qualcosa, permetterebbe di investire questi soldi in altri servizi per gli studenti”. Ha in mente qualche nuovo servizio in particolare? “Diversi. Alcuni dei quali li abbiamo già messi in cantiere, come lo Sportello Casa, che vuole andare incontro ai ragazzi che ricorrono al mercato privato. Esistono, infatti, molti studenti che non hanno i requisiti di reddito o di merito per accedere agli alloggi della casa dello studente e si trovano impreparati ad affrontare il mercato immobiliare. Penso che l’Erdisu deva preoccuparsi anche di loro. A Udine si stima che siano circa 2 mila gli studenti che ricorrano al mercato privato, mentre circa 600 trovano alloggio in collegi e convitti”. In cosa consiste il servizio dello Sportello Casa? “Avrà una funzione di consulenza per gli studenti, a cui fornirà un prezioso aiuto per realizzare contratti di affitto regolari e corretti. Lo sportello si avvarrà della collaborazione dei sindacati degli inquilini Sicet e Sunia per la ricerca di un’abitazione sul mercato privato”. In questo modo gli studenti potranno trovare casa ad un “prezzo umano”? “Sicuramente avranno un aiuto in più. Oltre allo sportello, l’obiettivo è quello di realizzare un portale internet dove far incontrare domanda e offerta in maniera traspaente, con la collaborazione dell’Unione piccoli proprietari e Confedilizia. In questo modo, lo studente che vuole venire a studiare a Udine, può farsi un’idea delle offerte immobiliari prima di arrivare in città”. L’Erdisu riesce a soddisfare tutte le richieste di alloggio o avete in mente di allargare l’offerta di case dello studente? “Copriamo il 100% delle domande degli aventi diritto, sia per quanto riguarda gli alloggi sia per gli assegni di studio. Contiamo comunque di allargare l’offerta di alloggi. Innanzitutto l’acquisto dell’edificio di S. Maria Bambina insieme all’università ci consentirà di ricavare altre 14 stanze in centro città, a cui aggiungeremo un punto informativo dei nostri servizi. Non abbiamo abbandonato nemmeno l’idea della casa dello studente ai Rizzi, anche se senza finanziamento ministeriale la strada è in salita: stiamo valutando l’ipotesi di un project financing. Nella casa di viale Ungheria, inoltre, gli interventi di ristrutturazione sono terminati, manca solo la grande aula nel seminterrato e la risistemazione esterna, mentre in esatte cominceranno alcuni lavori di risanamento igienico-sanitario nelle stanze. A Gorizia, infine, il progetto della nuova casa dello studente sta andando avanti, insieme all’Ater di Gorizia. Sarà realizzata una mensa anche a Gorizia? “Attualmente abbiamo una convenzione con un ristorante. L’idea, però, insieme al Comune e al Consorzio universitario, è quella di ristrutturare un edificio in via Baiamonti, dove un tempo c’era un centro sociale. L’Erdisu dovrebbe diventare capofila del progetto per l’appalto concorso: la ditta che vincerà la gara avrà anche la concessione per la gestione della mensa”. L’Erdisu è anche molto attivo nei programmi di mobilità degli studenti all’estero. “È un’opportunità che teniamo molto in considerazione, tanto che i prossimi 4 e 5 maggio organizzeremo un convegno nazionale sul rapporto fra le opportunità occupazionali e le esperienze di studio e lavoro all’estero. L’auspicio è di coordinare sempre di più gli strumenti messi a disposizione da università, Erdisu, Regione e imprese in questo settore, magari realizzando un unico portale per il job-placement”. Quali altri obiettivi si pone per i prossimi tre anni? “Due in particolare. Il primo è quello di contribuire a far diventare Udine una vera città universitaria coinvolgendo gli studenti in iniziative culturali, sportive e sociali. Attualmente mettiamo già a disposizione biglietti per il cinema e il teatro a prezzo ridotto, ma vorremmo realizzare iniziative più mirate e stabili. Nel mese di marzo partirà un corso di avvio all’ascolto della musica: 10 incontri aperti a tutti gli studenti con il conservatorio Tomadini. Con l’Accademia Nico Pepe stiamo invece organizzando incontri sulla storia del teatro e la conoscenza delle forme teatrali, con l’auspicio di creare una compagnia formata da universitari”. E il secondo obiettivo? “Quello di contribuire all’integrazione dei disabili, studenti e non. Attualmente questi studenti non hanno problemi per frequentare le lezioni, ma la loro giornata non finisce in aula. Il nostro obiettivo, insieme a Comune, Provincia, università, ambito socio-sanitario e Saf, è di aiutarli a vivere anche il resto dell’università e della città”.       Una studentessa vicepresidente Si chiama Chiara Silvestrin, ha 24 anni, è di Conegliano ed è iscritta al sesto anno della facoltà di Medicina e chirurgia: è la nuova vicepresidente dell’Ente per il diritto allo studio di Udine. È la prima volta nel capoluogo friulano, e probabilmente anche in Italia, che questa carica viene occupata da uno studente. Una scelta senza dubbio innovativa. “È un segnale importante – sottolinea il presidente Milano – che dimostra una volta in più il legame sempre più stretto che l’ente sta cercando di instaurare con i suoi studenti”. Silvestrin è al secondo mandato all’Erdisu, ma non si aspettava di essere eletta. “È stata una sorpresa, ma ne sono contenta, anche perché credo sia giusto che possa essere uno studente il vicepresidente di un ente che interessa gli studenti”. Fra le priorità che la neo-vicepresidente intende portare avanti, ce ne sono due che le stanno particolarmente a cuore: incentivare l’associazionismo degli studenti e “allargare” la seconda fascia di reddito per accedere al servizio mensa. “Quando uno studente sceglie il corso di laurea a cui iscriversi – sottolinea Silvestrin – guarda anche alle proposte extra-didattiche che una città può offrire. Quella di Udine è un’università giovane che ha ancora la necessità di rafforzare le proposte degli studenti”. Per quanto riguarda la mensa, infine, l’idea, che trova d’accordo tutto il consiglio dell’Erdisu, è quella di modificare le fasce di reddito che dà diritto a far parte della seconda fascia, un po’ più economica rispetto alla terza e che in questo momento è troppo ridotta.
Simonetta Di Zanutto