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Passi storici per il campus

Università a Gorizia: missione compiuta. Adesso che sono state gettate le basi del suo futuro campus, il polo isontino dell’Ateneo friulano è pronto a esplorare nuove frontiere e ad affrontare nuove sfide. Ad annunciarlo il rettore dell’Università di Udine Furio Honsell, che, lo scorso 5 dicembre, ha inaugurato ufficialmente a Palazzo Alvarez il nuovo anno accademico dell’ateneo friulano a Gorizia. Un 2005-2006 che sarà strategico, secondo Honsell, per pianificare nuove iniziative di sviluppo. «Nell’ultimo anno – ha detto - sono stati compiuti passi storici verso la costruzione del campus dell’università friulana a Gorizia. Ormai non si parla più di progetti, bensì di una certezza: la certezza che tra meno di tre anni avremo nel centro di Gorizia un campus universitario completo». Nel ricordare il percorso e gli attori coinvolti (Regione, Comune, Provincia, Fondazione Carigo, Camera di commercio) e il ruolo cruciale svolto da Niccolò Fornasir, presidente del Consorzio per lo sviluppo del polo universitario e dal direttore del Cego Mauro Pascolini, il rettore ha voluto richiamare alla memoria «l’emozione, quest’estate, quando ho compiuto il primo passo per la costruzione del campus, acquisendo per la prima volta un immobile a Gorizia: i 2400 metri quadri della Stella Matutina, comprensivi dell’ex cinema». Un primo tassello cui si aggiungeranno l’area dell’ex Locchi, messa a disposizione da subito dal Comune, fra un anno l’ex Casa Lenassi, destinata al nuovo dipartimento di Scienze della comunicazione, l’aula magna dell’Iti Galilei e, tra due anni, il complesso di Santa Chiara, che sarà sede del Dams. Con queste premesse, ha detto Honsell, «è con – se possibile – ancor maggiore fiducia ed entusiasmo che affrontiamo il nuovo anno accademico, puntando soprattutto sullo sviluppo della didattica magistrale, della ricerca e dei dottorati. Un anno che dedicheremo a consolidare l’esistente e avviare un dialogo con tutti i portatori di interesse per esplorare nuove linee di sviluppo nel campo delle tecnologie ambientali e delle scienze politiche europee. Nuove prospettive sono quelle del master sul rischio idrogeologico che dovrebbe aver trovato finalmente un assetto, grazie soprattutto alla flessibilità dei docenti dell’ateneo di Udine, e la nuova laurea magistrale in studi europei, che attiveremo il prossimo anno a Gorizia nella classe a cavallo fra le relazioni pubbliche e le scienze politiche. Inoltre, ci sono tutti i parametri per l’avvio di almeno due dipartimenti di ricerca: uno in Scienze del cinema e della musica e uno in Scienze della comunicazione». Dietro tanta progettualità la certezza di poter contare su basi solide. «A tutti gli effetti – ha detto Honsell - Gorizia adesso può vantare un’università concreta e anche compiuta. “Compiuta” in senso logistico, ma “compiuta” anche perché all’ateneo di Udine non c’è alcuna casella vuota, né sul versante didattico né su quello della ricerca». A questo quadro si è aggiunto recentemente «un nuovo fiore all’occhiello»: dei sei progetti di internazionalizzazione dell’ateneo friulano cofinanziati dal ministero, infatti, ben due sono del polo goriziano. Il primo è la laurea internazionalizzata in Viticoltura ed enologia, realizzata fra la facoltà di Agraria dell’Università di Udine, la Fachhochschule di Geisenheim (Germania) e l’Universidad de Cuyo di Mendoza (Argentina): un progetto già finanziato nei bandi precedenti, che ha consentito a 4 studenti (due di Geisenheim e due di Udine) di ottenere il doppio titolo di studio e a 20 di realizzare scambi nelle due università. «L’obiettivo di questa nuova iniziativa è di continuare a favorire la mobilità studentesca fra le due università, estendendo la collaborazione all’Argentina», ha detto Honsell, che ha ricordato anche come siano state gettate le basi anche per «nuove collaborazioni con università slovene come il Politecnico di Nova Gorica per la costruzione di uno spazio europeo dell’educazione superiore nel settore della viticoltura ed enologia». Ad ottenere l’internazionalizzazione è stato anche il dottorato in “Teoria, tecnica e restauro del cinema, della musica, dell’audiovisivo” del Dams, oggetto di un accordo sottoscritto dall’ateneo friulano e dall’Università Sorbonne Nouvelle-Paris III, nell’ambito di un progetto che mira a costituire, in rete con l’università di Pisa e la Cattolica del Sacro Cuore di Milano, una scuola dottorale europea che diventi un punto di riferimento internazionale nel settore. Per Honsell, «con l’approvazione di questi due progetti da parte del Miur l’ateneo friulano contribuisce alla vocazione di Gorizia come hub europeo delle relazioni». Con oltre 2000 iscritti, l'Ateneo di Udine raccoglie i due terzi della popolazione universitaria goriziana, attratti dalle sue 4 lauree triennali (Dams, Relazioni pubbliche, Comunicazione e mediazione interlinguistica e Viticoltura ed enologia), e dalle 8 lauree specialistiche, ma anche dal dottorato di ricerca del Dams, dal nuovo corso di perfezionamento in Giornalismo e comunicazione internazionale ideato dal senatore e giornalista Demetrio Volcic, dai 5 master (fra cui gli ultimi nati in “Ideazione, allestimento e conservazione delle arti visive contemporanee” e in “Scritture per il cinema/Sceneggiatura e critica”), dai corsi Ifts e dalle scuole post-doc. A fare la differenza, secondo Honsell è la completezza delle iniziative, sia sul fronte della didattica sia su quello della ricerca, che conta 6 laboratori d’eccellenza, 11 progetti di ricerca nazionali (fra cui quello del Laboratorio Mirage per il restauro delle opere di Nono) e 5 internazionali, cui si aggiungono 15 ulteriori attività di ricerca, le convenzioni con Paesi di tutto il mondo – dagli Usa al Brasile - e il fermento di convegni: 45 nel solo 2005. Honsell, che ha ribadito «la nostra disponibilità a coinvolgerci nel costituendo parco scientifico tecnologico di Gorizia», ha sottolineato l’intensa attività svolta: «In questi anni abbiamo potenziato soprattutto le lauree specialistiche e la ricerca a Relazioni pubbliche, al Dams e a Viticoltura ed enologia, che ormai sono diventati punti di riferimento nazionali e internazionali. Particolare soddisfazione deriva anche dall’elevato contenuto di innovazione che c’è in tutte le iniziative fatte a Gorizia. Fra tante, cito il corso di Relazioni Pubbliche on line che il 22 ottobre ha festeggiato la sua prima laureata e “Contatti”, la prima rivista in Italia dedicata alle relazioni pubbliche. Il corso in Relazioni pubbliche è stato eletto dagli stessi giornalisti come il luogo naturale dove perfezionare le loro competenze, come si è visto dal successo ottenuto dal corso ideato da Volcic e dal progetto “Laureare l’esperienza” in convenzione con l’Ordine dei giornalisti», che consente ai cronisti di laurearsi con il riconoscimento di crediti formativi. A dare solidità al polo isontino anche la presenza sempre più nutrita di docenti incardinati: ai 60 attuali «in corso d’anno se ne aggiungeranno altri 4». Particolarmente suggestiva la cerimonia d’inaugurazione, con l’intermezzo “Silent cinema music” curato dal Laboratorio Mirage, che ha visto la proiezione di filmati della Grande guerra accompagnati dal commento sonoro live delle musiche di Casella. Al centro della prolusione, affidata alla prof.ssa Marisa Sestito, presidente del consiglio del corso di laurea in Comunicazione e mediazione interlinguistica, che ha voluto dedicarla a “Cara fedeltà. La resa del traduttore”, la difficile arte della traduzione e dell’interpretazione, con gli inevitabili limiti, di fronte ai quali il buon traduttore deve arrendersi.
Camilla De Mori