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Parco scientifico, le imprese hanno uno sportello

Ad un anno dalla sua inaugurazione, il nuovo distretto della conoscenza voluto da università, imprenditori ed enti locali del Friuli tira le somme. E guarda al futuro. Con un servizio per mettere in contatto ricerca e impresa.
Il Parco scientifico e tecnologico di Udine
Si chiama “Spazio impresa” ed è uno sportello in grado di aiutare l’imprenditore a individuare le soluzioni ai suoi problemi di ricerca e di innovazione, indirizzandolo verso il servizio più adeguato tra quelli offerti da Friuli Innovazione. È l’ultimo progetto che le imprese potranno trovare all’interno del Parco scientifico e tecnologico di Udine che, ad un anno dalla sua inaugurazione nel novembre 2004, tira le somme e guarda al futuro. Sono sei le tipologie di assistenza che “Spazio impresa” offre: ricerca tecnico-scientifica, processi di trasferimento tecnologico, imprese in fase di Start up, processi di sviluppo dell’impresa (ricerca finanziamenti), sviluppo di business plan e, attraverso lo sportello Apre, informazione, formazione e assistenza sui programmi europei di ricerca e sviluppo tecnologico, sui programmi comunitari strutturali, nazionali, regionali e provinciali. Insomma, un pacchetto completo di proposte che pone Friuli Innovazione all’avanguardia nel rapporto con le imprese. Ad un anno dal taglio del nastro, è più che positivo il bilancio dal Parco di Udine, dedicato a Luigi Danieli, uno dei 30 esistenti sul territorio italiano e dai 400 sorti nel mondo. Il nuovo distretto della conoscenza, gestito da Friuli Innovazione, si è voluto distinguere per lo sviluppo dell’attività di incubazione d’impresa attraverso spin off della ricerca, start up di aziende “knowledge intensive”, progetti di creazione d’impresa, oltre alla realizzazione di laboratori di ricerca, laboratori “misti” università-impresa, laboratori R&D di aziende, centri di certificazione e servizio e centri di competenza. Crescita da record. In un anno il Parco scientifico ha compiuto passi da giganti grazie all’impegno di Friuli innovazione. È raddoppiato il fondo consortile, passando da 500 mila a un milione 90 mila euro, i soci sono diventati 13, mentre il personale, fra dipendenti, ricercatori e collaboratori, è pari a 34 unità. Dal punto di vista dei finanziamenti, ai 6 milioni di euro ricevuti dalla Regione Friuli Venezia Giulia per il 2004 e il 2005, si sommeranno ulteriori 6 milioni di euro previsti per il 2006 che permetteranno la futura espansione del Parco, sia in termini di acquisizione di aree e terreni sia per la costruzione di nuovi laboratori e la realizzazione di programmi di trasferimento tecnologico. Gli insediamenti. Sono nove attualmente le imprese e i laboratori che si sono insediati nella nuova casa della ricerca friulana, e altre due società stanno per insediarsi. Hanno già traslocato al Parco una società specializzata in soluzioni informatiche per l’industria e uno spin off del laboratorio di intelligenza artificiale dell’ateneo friulano, un’impresa che opera nell’ambito delle biotecnologie, un’azienda che progetta software e soluzioni tecnologiche, una società che si occupa di finanziamenti per la ricerca e lo sviluppo, una società specializzata in servizi di classificazione navale, oltre al laboratorio del Centro di ecologia teorica e applicata (Ceta) di Gorizia e a quelli di analisi ambientali (Lod) “misto” università-impresa e sull’inquinamento e lo sviluppo dei processi (Crisp). L’incubatore d’impresa. Sono sette i progetti d’impresa finora accolti nella fase di sviluppo di Technoseed, l’incubatore d’impresa che seleziona idee innovative basate sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione finalizzate alla creazione di nuove imprese. Si tratta di MoBe, che propone un nuovo modo di usare cellulari e palmari per fruire delle informazioni in modo automatico, DataMind, azienda di progettazione e sviluppo di software strumentale alla ricerca, Tech4Tourism, che sviluppa strumenti innovativi per il turismo, Easystaff, che offre alle imprese strumenti innovativi per l’organizzazione delle risorse umane, Sicurdairy, un progetto che monitora la filiera lattiero-casearia per ridurre i rischi di gestione, Corumbulus, che sviluppa un’apparecchiatura per regolare la granulosità del manto stradale e conoscerne così lo stato di usura e E-learning 4 All, utile per la costruzione di portali personalizzabili per l’e-learning. Gli sviluppi futuri. Si trasferirà nel Parco anche la nuova Azienda speciale ambiente della Camera di commercio (su una superficie di 1000 metri quadrati per un investimento complessivo di circa 2 milioni di euro), punto di riferimento sulle problematiche ambientali per i Distretti industriali e artigiani oltre che per i Consorzi di sviluppo industriale. Entro breve faranno il loro ingresso anche lo sportello per l’innovazione di Confartigianato e l’azienda Labfin per l’assistenza finanziaria. I progetti Genoma e metallurgia. Al Parco sarà avviato un laboratorio di metallurgia e tecnologia delle superfici e dei materiali avanzati e sviluppato il progetto che, grazie al sostegno dell'intera  filiera vitivinicola e del sistema finanziario regionale, prevede il sequenziamento del genoma della vite, i cui risultati avranno conseguenze positive sull'ambiente e sulla qualità delle viti, grazie alla possibilità di creare nuove varietà di vite di maggiore qualità e resistenti ai funghi, oltre a portare il Friuli ai più alti livelli della ricerca scientifica. Informazioni on-line. Informazioni, progetti e servizi del Parco sono disponibili sul sito www.ilparcodiudine.com, che consente l’accesso on line ai servizi di prenotazione spazi e di iscrizione ai seminari dello Sportello Apre Fvg Udine, oltre alla possibilità di scaricare moduli per l’insediamento e di registrarsi per ricevere aggiornamenti periodici sulle attività del Parco. Il sito, inoltre, ospita la “vetrina della ricerca”, banca dati aggiornata dei progetti di ricerca dell’Università di Udine (sono 140, ma in continua crescita) e il “parco dei talenti”, database dei ricercatori friulani all’estero (finora 80), progetto avviato alcuni mesi fa per favorire la nascita di contatti e collaborazioni con i ricercatori e le imprese del nostro territorio.