Rassegna stampa | qui.uniud | Uniud
Copertina numero 27
27
NUMERO 27
mar - apr 2008
Copertina numero 26
26
NUMERO 26
gen-feb 2008
Copertina numero 25
25
NUMERO 25
nov - dic 2007
Copertina numero 24
24
NUMERO 24
sett - ott 2007
Copertina numero 23
23
NUMERO 23
mag - giu 2007
Copertina numero 22
22
NUMERO 22
mar - apr 2007
Copertina numero 21
21
NUMERO 21
gen - feb 2007
Copertina numero 20
20
NUMERO 20
nov - dic 2006
Copertina numero 19
19
NUMERO 19
lug - ott 2006
Copertina numero 18
18
NUMERO 18
mag-giu 2006
Archivio di tutte le riviste Archivio di tutte le riviste
Ricerca nell'archivio Cerca

ufficio.stampa@amm.uniud.it

Scuola Superiore dell’ateneo: calamita per giovani da tutta Italia

A Udine per la prova dell’eccellenza in due anni sono arrivati 177 ragazzi. Di questi, soltanto 38 sono stati scelti come allievi del nuovo istituto che l’università friulana ha inaugurato ufficialmente e che si ispira alla Normale di Pisa.
Sono 38 (21 ragazzi e 17 ragazze) gli studenti che, da tutta Italia, hanno superato il concorso di ammissione e, in due anni, sono entrati a far parte della ristretta comunità di allievi della Scuola Superiore dell’ateneo friulano. Poco più della metà provengono dal Friuli Venezia Giulia (fra i nuovi arrivati ci sono anche 4 ragazzi che si sono distinti alle ultimi Olimpiadi della matematica), mentre il 47% arrivano da regioni diverse dalla nostra e il 21% addirittura da regioni fuori dal Nordest, come Emilia Romagna, Toscana, Sicilia e Campania. Segno che il giovane istituto ha già cominciato ad essere conosciuto in tutta Italia. Quest’anno, inoltre, i ragazzi hanno la possibilità di frequentare ben 22 corsi disciplinari (il doppio rispetto all’anno scorso), 6 lezioni interdisciplinati (nel 2004-2005 erano due) e 4 corsi di lingue (russo e francese come lo scorso anno a cui si aggiungono inglese per la comunicazione scientifica e tedesco) Dopo il primo anno di sperimentazione, dunque, la Scuola Superiore dell’università di Udine ha inaugurato ufficialmente la sua attività già con i numeri “giusti”. “La Scuola- hanno spiegato il rettore Furio Honsell e il direttore della Scuola, Livio Clemente Piccinini - si pone l’obiettivo di promuovere l’eccellenza e di realizzare una comunità di studenti molto motivati che diano vita ad un polo di attrazione di studenti meritevoli all’università di Udine, creando uno stimolo per l’intera comunità universitaria”. Hanno portato i loro saluti anche l’assessore regionale Enzo Marsilio, l’assessore della Provincia di Udine Claudio Bardini e il vicesindaco di Udine, Vicenzo Martines. La parola è stata quindi presa dal giornalista Rai, Piero Villotta, presidente dell’Ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia, che ha brillantemente moderato il dibattito fra tre ex Normalisti friulani illustri, il fisico Sergio Cecotti, il matematica Umberto Zannier e lo scrittore Carlo Sgorlon (l’intervento integrale è pubblicato nell’inserto cultura di questo numero) e tre giovani allievi della Scuola, Emanuele D’Osualdo, Silvia De Coppi e Giulia Tagliabue. In Italia, oltre a quello di Udine, esistono sette istituti di questo tipo. La Scuola Superiore dell’università friulana prende ispirazione da quello che rappresenta un modello di indiscussa autorevolezza – la Normale di Pisa – ma se ne differenzia per il carattere multidisciplinare, in quanto accoglie al suo interno la totalità dei corsi di laurea presenti all’ateneo friulano e prevede corsi interdisciplinari per mettere in comune le metodologie dei vari ambiti settoriali (metodologia filologica e giuridica per gli scienziati e metodi quantitativi per i giuristi e gli umanisti). Un progetto ambizioso che viene sostenuto dalla Regione, dalla Fondazione Crup, dalla Provincia di Udine e dal Consorzio universitario del Friuli, oltre che dall’università di Udine, che ha deciso di avviare il progetto “in anticipo”, utilizzando il collegio Renati in attesa di disporre della sede definitiva del Toppo Wassermann, il cui restauro sarà finanziato dal ministero dell’Università. I “cervelloni” che superano il concorso hanno a disposizione tutte le condizioni favorevoli per un sereno percorso di studio: tasse zero, vitto e alloggio gratuiti, pc portatile per ogni studente, tutto personale lungo tutto il corso degli studi. Anche l’impegno richiesto, comunque, non è da poco: dopo aver superato il concorso, bisogna essere così bravi anche da rimanere nella scuola. E per farlo è necessario avere la media del 27 e nessun esame con un voto inferiore al 24. inoltre, tutti gli esami devono essere completati entro periodi di tempo precisi. In altre parole: non esistono fuori corso. Le premesse comunque sono buone, visto che i primi 20 allievi hanno tutti brillantemente superato le prove entro la fine dello scorso settembre, accedendo così al secondo anno di corso.       “Normalisti” friulani illustri e giovani allievi a confronto   Per celebrare la nascita ufficiale della Scuola Superiore, l’università di Udine ha organizzato un’originale tavola rotonda, coordinata dal presidente dell’Ordine dei giornalisti del Friuli Venezia Giulia Piero Villotta, fra 4 illustri “normalisti” friulani, tutti laureati a Pia e tre giovani allievi: lo scrittore Carlo Sgorlon, il fisico (e attualmente sindaco di Udine) Sergio Cecotti, il matematica Umberto Zannier e lo stesso rettore Furio Honsell, insieme a Emanuele D’Osualdo, Alessia De Coppi e Giulia Tagliabue. Tre generazioni a confronto che fra ricordi, idee e aspirazioni hanno spiegato alla platea cosa significa essere “i primi della classe”. Se Cecotti (definito da Zannier già a quei tempi “molto taciturno”) ha ricordato di aver impacchettato una statua improvvisandosi novello “Cristo” e di essere stato uno degli allievi del ’75 che hanno ripristinato la goliardia, così che per una volta furono i “nuovi” a fare gli scherzi ai “vecchi”. Come Sgorlon che fu costretto ad arrampicarsi in mutande sulla statua di Cosimo de’ Medici e che si presentò al concorso con la speranza, in caso di successo, di frequentare l’università spese: un aspetto importante nel 1948. Ma quali sono le prospettive accademiche per i giovani? “Una costante di qualsiasi generazione – ha ricordato Honsell – è dire: fino ad oggi c’è stata un’era felice, d’ora in poi sarà difficile. In realtà il mondo è sempre ricettivo con le persone che si pongono con animo puro”. Oggi non cambia nulla, dunque? “All’inizio ero incerta se provare il concorso – ha ammesso De Coppi – ora sono felice di essere entrata nella Scuola: si è creata una grande famiglia, dove non mancano i confronti e le litigate”. E gli scherzi? “Ci stiamo attrezzando”. In realtà, i beninformati dicono che già quest’anno le matricole hanno trovato le porte scardinate al loro arrivo alle stanze del Renati..