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Pasolini e il mito greco. Il mestiere di comunicare

Pasolini e il mito greco   Un'analisi dell'opera di Pasolini articolata da un punto di vista nuovo: quello del mito greco. All'esplorazione di questa costante profondamente radicata, o ‘ossessione’, per usare un suo termine chiave, guida un volume che raccoglie gli atti di un fortunato convegno di studi organizzato dall’università di Udine nell'ottobre 2002. Nei diversi linguaggi da lui sperimentati – poesia, teatro, cinema – egli continuò a rivisitare il mondo e il racconto mitico sempre ricercando, sia pur in modo provocatorio e mai sistematico, modelli di lettura del presente. Da una parte, il robusto nucleo ideologico-politico della tragedia attica, scandita dalla razionalità e dalla parola. Dall'altra, la Grecia arcaica, prerazionale e 'barbarica', come figurazione di un mondo contadino scomparso e amato, ancora pervaso del senso del sacro, che si esprime mediante i linguaggi non verbali del rito, del gesto, della musica e della danza. Il mito polarizza in maniera significativa i conflitti, come pietra di paragone esemplare per il presente, ma al tempo stesso nel suo disegno sembra proiettarsi la ricerca di un linguaggio non verbale di forte potere espressivo in grado di forzare il mistero del reale non decodificabile dalla ragione. Pasolini è rivolto al mito come al recupero di un'antica memoria universale del sentire oggettivo, non a un mondo reale, né nostalgico; non c'è spazio per evocazioni autoconsolatorie di felicità remote: il mito antico fornisce piuttosto una trama buia e scabra in cui proiettare i miti, altrettanto feroci, del presente. Sulla tormentata rivisitazione pasoliniana dei classici non mancavano certo contributi, mancava piuttosto l'opportunità di una riflessione sistematica, che nella magmatica attività pasoliniana, sospesa per incertezza 'territoriale' in una sorta di terra di nessuno tra 'classicità' e 'contemporaneità', cogliesse le peculiari valenze 'anti-classiche' del mito greco in una contestualizzazione scevra di icone ideologiche.       ELENA FABBRO (A CURA DI) “IL MITO GRECO NELL’OPERA DI PASOLINI” PAGG. 207, FORUM, UDINE DICEMBRE 2004       Il mestiere di comunicare    In un mondo di comunicatori, comunicare diventa sempre più complicato. Tanto più se ci occupa di spettacolo. “Il teatro, la danza, i concerti di musica, e più in generale tutto lo spettacolo dal vivo, si trovano oggi in uno stato di accentuata dipendenza dai media”. L’osservazione apre e inquadra i contenuti di questo volume, ideato da Roberto Canziani che insegna nel corso di Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo dell’Università di Udine. Pensato per chi lavora o intende lavorare nei settori della comunicazione e dell’organizzazione di eventi, il manuale permette di acquisire le tecniche necessarie per comunicare e promuovere spettacoli attraverso stampa, radio, televisioni, rete Internet, e per organizzare strategicamente un ufficio stampa. Come avviare i contatti, costruire un indirizzario, preparare e diffondere un comunicato stampa. Come utilizzare le risorse messe a disposizione dalle nuove tecnologie informatiche, e soprattutto da Internet. Quali tempi, opportunità e canali sfruttare per dare rilievo all’attività di un teatro, di un gruppo di danza, di un concertista. In che maniera integrare i compiti dell’ufficio stampa e quelli dei responsabili della promozione e del marketing. Come bucare il muro dei media. L’impostazione divulgativa e i contributi di professionisti di primo piano sul fronte del giornalismo e della comunicazione (tra gli altri, Ugo Volli e Roberto Campagnano) fanno di Comunicare spettacolo uno strumento ideale per chi studia, perché esamina e elementi e tecniche di base. Ma rappresentano anche un lavoro pionieristico, che mette a fuoco un nodo problematico dove si incrociano molteplici discipline: gli effetti della modernizzazione comunicativa (Internet, le e-mail, i nuovi media) su teatro, musica, danza, arti della scena che hanno una tradizione millenaria.     ROBERTO CANZIANI “COMUNICARE SPETTACOLO. Teatro, musica, danza, cinema. Tecniche e strategie per l’ufficio stampa” PAGG. 224, FRANCO ANGELI, MILANO, 2005