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La hit delle aziende in anteprima

    A Gorizia ghiotta anteprima con le “pagelle” delle aziende italiane, stilate dal Great Place to Work Institute Italia, assieme al Sole 24ore. Merito del corso di laurea in Relazioni Pubbliche dell’Università di Udine, che, in anticipo rispetto alla presentazione ufficiale del prossimo marzo a Milano, è riuscita ad ottenerne un “assaggio” il 17 gennaio scorso. A sciorinare la hit 2004 delle 35 società che vantano i migliori ambienti di lavoro nel nostro Paese è stato un ospite d’eccezione del corso isontino dell’Ateneo friulano: Gilberto Dondè, amministratore delegato di Great place to work Institute Italia (Gpwi) e uno dei fondatori dell’Istituto nel nostro Paese (ma in curriculum vanta anche un’esperienza di collaborazione di 22 anni con Ibm, come responsabile del personale di marketing e direttore della formazione manageriale), che, a Palazzo Alvarez ha tenuto due seminari rivolti agli studenti di Relazioni Pubbliche e a tutti gli interessati e dedicati a “Best place to work Italia: la ricerca e i dati del 2004” e “L’azienda italiana oggi: valori e tendenze”. Le “pagelle” sono frutto della ricerca “Best Place to Work”, ora pubblicata in più di 23 Paesi in tutto il mondo, e sono state proposte per la quarta volta in Italia. Una “mappa” che permette di scoprire quali sono le aziende che a livello nazionale e internazionale possiedono i migliori ambienti di lavoro e che ogni anno catalizza l’attenzione non solo delle organizzazioni e delle società, desiderose di far conoscere la qualità della vita che si respira nelle loro aziende, ma soprattutto dei tanti che da sempre sono alla ricerca dei luoghi dove si lavora meglio. Dopo due edizioni consecutive del premio, che hanno incoronato vincitrici due aziende italiane: Technogym e Ferrari, quest’anno il titolo di “Best place to work” è stato conquistato dalla multinazionale americana Johnson & Johnson, seguita dalla Microsoft e dalla Fater di Pescara. Alla “regia” organizzativa dei due seminari goriziani, Renata Kodilja, docente del corso di laurea in Relazioni Pubbliche, che spiega: "I contenuti di questo workshop si sono focalizzati su quelli che vengono comunemente definiti come asset intangibili per l’azienda, il valore immateriale, che assume sempre maggiore rilevanza anche per le aziende italiane. Discutere delle “nuove frontiere” a proposito di talenti e gioco di squadra in funzione del successo imprenditoriale ha rappresentato per gli studenti di Relazioni Pubbliche, ed in particolare per il nostro indirizzo aziendale e d’impresa, una straordinaria occasione di aggiornamento e di dibattito sui temi di gestione delle risorse umane, delle culture e dei climi aziendali. Credo inoltre che anche il tessuto imprenditoriale locale e regionale viva una forte tensione e attenzione nei confronti dei margini immateriali di accrescimento dell’efficienza produttiva, ed in Italia, certo, Great Place to Work è leader dei monitoraggi aziendali. Eppoi, chi mai può resistere all’idea di dare la pagella alle grandi multinazionali?". Soprattutto se a metterci la firma è il Great Place to Work® Institute, una società di ricerca e consulenza manageriale che ha base negli Stati Uniti e uffici internazionali affiliati in tutto il mondo e che, da più di 20 anni, aiuta le aziende a comprendere e a fare propria la cultura che permetta loro di creare, attraverso determinati comportamenti e modi di essere, ottimi ambienti di lavoro o perfezionare quelli esistenti. Tutto questo ha come scopo il miglioramento della qualità della vita lavorativa dei dipendenti nonché l’aumento del rendimento aziendale.
Camilla De Mori