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Start Cup, Udine concede il bis I medici di Tor sul gradino più alto del podio

L’Ateneo friulano sbaraglia tutti e conquista per il secondo anno consecutivo il Premio nazionale dell’innovazione. E ora rappresenterà l’Italia a Parigi.
Fare meglio sarebbe stato impossibile. E così l’Università di Udine ha deciso di concedere il bis e per il secondo anno consecutivo si è aggiudicata il Premio nazionale dell’innovazione. Un risultato straordinario, tenuto anche conto che, delle 10 università in gara, Udine è quella di più piccole dimensioni. Ma anche quella che la giuria ha giudicato più innovativa: dei 30 progetti in gara, è stato scelto quello del gruppo Tor. I medici friulani sono saliti sul gradino più alto del podio, sbaragliando tutte le altre 9 università in gara (Bologna, Padova, Napoli, Perugia, Pisa, Torino , Trieste, e i Politecnici di Milano e Torino) e aggiudicandosi i 60 mila euro in palio. In Europa. Un primo premio che spalanca le porte dell’Europa. I vincitori udinesi, infatti, parteciperanno alla Start Cup europea che si svolgerà a Parigi il prossimo mese di maggio in rappresentanza dell’Italia e l’Università di Udine si guadagna il titolo di ateneo italiano più innovativo. "L’Università di Udine – dichiara il rettore Furio Honsell – si riconferma una superpotenza nazionale a livello di capacità di generare imprese innovative. Sono orgoglioso che la squadra di Udine rappresenti l’Italia in Europa. Un riconoscimento speciale va al direttore del premio, Cristiana Compagno, a tutta la sua equipe e alla Fondazione Crup che ha saputo credere in noi. Questo risultato – conclude Honsell – è anche la prova del prestigio nazionale della facoltà di Medicina, da anni in testa nelle classifiche del Censis. Competenze che dovranno essere valorizzate anche nel nenonato distretto di Biomedicina regionale". Un risultato, come sottolinea il direttore Cristiana Compagno, che "dimostra quanto l’investimento che l’Università di Udine sta facendo per diffondere la cultura dell’innovazione premi il nostro ateneo, ponendolo ai vertici nazionali per la capacità di generare innovazione dalla ricerca applicata". Idee chiare. Ma Start Cup, la “business plan competition” sostenuta dalla Fondazione Crup, non si ferma dopo la finale nazionale. Il gruppo Tor, la cui innovazione consentirà al settore dei trapianti di compiere un enorme passo avanti grazie a tessuti ed organi prodotti attraverso la coltura di cellule staminali controllata da sistemi computerizzati, guarda già al futuro. "Dopo il via libera concesso dal Cda dell’ateneo per diventare spin off – spiega Francesco Curcio, portavoce del gruppo – presenteremo la domanda di finanziamento alla Regione. Se tutto va bene, contiamo di partire entro i primi sei mesi del 2005". Ma che cosa farà esattamente Tor? L’obiettivo è quello di produrre cellule da trapiantare in condizioni di maggiore sicurezza per i pazienti. Le potenzialità di commercializzazione sono molto alte. Basti pensare che ogni anno in Friuli-Venezia Giulia vengono realizzati oltre 2 mila interventi di chirurgia maxillo facciale e implantologia odontoiatrica, il settore a cui si rivolgerà Tor, perlomeno nella fase iniziale. Tecnica innovativa. In un primo momento, infatti, i ricercatori produrranno frammenti di osso di 1-2 centimetri e poi un poco alla volta passeranno a frammenti più grandi e ad altri tessuti. Una strategia tecnologica che per ora riguarda un frammento osseo ma che in futuro potrebbe riguardare un osso intero, un tessuto o un organo. Merito delle possibilità offerte diversi dalla medicina rigenerativa e dall’ingegneria tissutale, studiate con successo da anni dai ricercatori dell’ateneo friulano che si sono riuniti dando vita al centro interdipartimentale di Medicina rigenerativa, che si occupa di fegato, pancreas, midollo osseo, vasi e cartilagini. I 10 medici. Il gruppo è formato da 10 componenti, che arrivano dalla facoltà di Medicina: i docenti Francesco Curcio, Francesco Saverio Ambesi-Impiombato e Franco Quadrifoglio, lo specializzando Antonio Beltrami, i dottori di ricerca Matteo Toller e Annamaria Zambito, il dottorando Massimo Moretti, l’assegnista Antonella Meli, il laureando in Biologia Federico Ferro e il tecnico del laboratorio biomedico Renza Spelat. Il tutor è il consulente Marco Cestari.