Rassegna stampa | qui.uniud | Uniud
Copertina numero 27
27
NUMERO 27
mar - apr 2008
Copertina numero 26
26
NUMERO 26
gen-feb 2008
Copertina numero 25
25
NUMERO 25
nov - dic 2007
Copertina numero 24
24
NUMERO 24
sett - ott 2007
Copertina numero 23
23
NUMERO 23
mag - giu 2007
Copertina numero 22
22
NUMERO 22
mar - apr 2007
Copertina numero 21
21
NUMERO 21
gen - feb 2007
Copertina numero 20
20
NUMERO 20
nov - dic 2006
Copertina numero 19
19
NUMERO 19
lug - ott 2006
Copertina numero 18
18
NUMERO 18
mag-giu 2006
Archivio di tutte le riviste Archivio di tutte le riviste
Ricerca nell'archivio Cerca

ufficio.stampa@amm.uniud.it

L’università si cabla senza fili. Al campus scientifico saranno installati i primi “access point” .

La connessione wireless, ossia "senza fili", sbarca all'Università di Udine, il primo ateneo del Nordest a dotarsi di un progetto di questo tipo. La tecnologia wi-fi permette la realizzazione di wireless-lan, ossia di reti realizzabili senza i vincoli del cablaggio tradizionale, grazie alla dotazione di access-point, in modo da consentire la connettività senza fili. In questo modo sarà favorita la connessione alla rete degli studenti dell'Ateneo senza utilizzare i laboratori destinati alla didattica e alla ricerca. La nuova metodologia di connessione costituirà inoltre un supporto alla mobilità dei docenti all'interno delle aule di lezione. Le prime postazioni arriveranno nel campus scientifico dei Rizzi. L'obiettivo, però, è di estendere il servizio a tutte le sedi dell'Ateneo. Si tratta di uno dei primi progetti realizzati dal centro Servizi informatici e telematici (Csit), operativo dal 4 novembre 2002 e in cui sono confluiti l'ex centro Elaborazione dati amministrativi e l'ex Centro di calcolo dell'Università di Udine. La connessione wireless ad Internet viene già utilizzata nei centri commerciali, negli aeroporti, in qualche grande albergo, oltre che nelle aziende e negli ambienti industriali. L'infrastruttura si realizza tramite antenne collegate alla parte cablata della rete locale. L'accesso a Internet viene garantito dall'uso di terminali dotati di scheda wi-fi e transita attraverso le strutture di protezione comunque disponibili per le connessioni cablate. Il progetto sarà particolarmente utile per le persone disabili, in quanto la connessione ad internet diventerà disponibile in zone più facilmente accessibili. Non solo. L'accesso ad internet potrà aumentare anche in termini di tempo con l'apertura di spazi coperti dalla rete wi-fi durante le ore serali. Ma il progetto non finisce qui. Tra le fasi successive, è prevista la stipula di accordi con istituti finanziari e con produttori di hardware per la fornitura agli studenti di pc portatili dotati di scheda wi-fi a prezzi vantaggiosi. Nuovi modelli organizzativi applicati alla didattica, alla ricerca e all'organizzazione dell'Ateneo sono in programma per i prossimi mesi. È previsto un cambio graduale del modello organizzativo che diventerà più snello e operativo grazie ad una nuova visione del sistema informatico - spiega Maurizio Pighin, direttore dello Csit - La filosofia alla base del nuovo Centro, infatti, non è solo quella di introdurre l'automazione nelle procedure esistenti, ma di studiare nuove procedure basate sull'uso dell'informatica. Qualche esempio? Le pre-immatricolazioni degli studenti potrebbero essere effettuate on-line, mettendo la parola fine alle lunghe code agli sportelli. Anche i registri dei docenti potrebbero trasferirsi sul web, evitando così di utilizzare il tradizionale supporto cartaceo. Abbattere le distanze. Con la videoconferenza. La tecnologia accorcia le distanze fra gli studenti. L'Università friulana, infatti, ha messo a punto un sistema completo e all'avanguardia di videoconferenza la cui realizzazione è stata seguita da personale tecnico nell'ambito del progetto CampusOne e con la collaborazione del Centro di calcolo e di Cineca, il consorzio interuniversitario dell'Italia nord orientale. Tale tecnologia, battezzata recentemente in occasione di Megaconference IV, la più grande multivideoconferenza al mondo che utilizza la rete Internet e alla quale l'ateneo di Udine ha partecipato come protagonista, è in grado di mettere in comunicazione più interlocutori ovunque si trovino. Non è sempre possibile - afferma il delegato per il progetto CampusOne Alberto Prandi - spostare dalle aule gli studenti per la pratica sul campo, per ragioni di sicurezza, di spazio oppure semplicemente di tempo. Grazie alla videoconferenza, invece, si può spostare virtualmente il luogo di lezione, mantenendo l'interattività con la platea senza incorrere in alcun rischio e stimolando la partecipazione attiva degli studenti. Si tratta di uno strumento propedeutico alla fase pratica chiarisce Alberto Prandi, il quale già da tempo utilizza lo streaming, cioè la messa a disposizione di lezioni on-line su Internet che lo studente può consultare da casa come ripasso delle lezioni seguite in aula. L'Università di Udine - commenta l'ingegner Marco Prosdocimo, che ha curato la predisposizione dell'apparato di videoconferenza nell'ateneo - dispone di un invidiabile e completo sistema di videoconferenza: gateway, gatekeeper, multipoint control unit, terminali e una connettività di rete efficiente garantita dal Centro di calcolo. L'Università, infine, ha già realizzato videoconferenze che hanno permesso di valutare i limiti delle tecnologie: si è riusciti a trasmettere a 768 kilobyte al secondo, anche se, in realtà, le velocità raggiungibili sulla rete di ateneo possono essere anche superiori e permettono un livello di definizione delle immagini quasi televisivo conclude Prandi.