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La laurea? Meglio se internazionale. Perché facilita l’accesso dei giovani al mercato del lavoro.

Il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca ha approvato tutti i quattro progetti di internazionalizzazione presentati dall’Ateneo. Due master, un dottorato di ricerca e una laurea specialistica garantiranno il doppio titolo, riconosciuto in Italia e all’estero.
In un' Europa sempre più allargata e senza barriere, in un mondo in cui gli scambi economici, culturali e di risorse umane sono sempre più veloci e frequenti, l'Università non resta a guardare. E fa la prima mossa. Offrendo ai propri laureati un panorama più ampio in cui vedersi riconosciuta e poter spendere la propria professionalità. Come? Grazie a corsi di studi congiunti, istituiti in collaborazione con Università straniere, al termine dei quali vengono attribuiti allo studente sia il titolo italiano, sia il titolo straniero, il cosiddetto double-degree. Corsi che rappresentano anche un'occasione per rimanere a studiare all'estero, nelle sedi delle Università partner, confrontandosi con culture e modi di vivere differenti, imparando una lingua straniera, sperimentando metodi didattici diversi. Nell'ambito del Programma di internazionalizzazione del sistema universitario, promosso dal ministero dell'Università e della Ricerca, che prevede il cofinanziamento di progetti finalizzati all'accrescimento della qualità del sistema formativo, quest'anno l'Ateneo friulano ha fatto strike. Il ministero ha infatti selezionato tutte le quattro proposte presentate per il bando 2001-2003: due master, una laurea specialistica e un corso di dottorato. Otterranno così il riconoscimento del doppio titolo di studio i partecipanti ai due master in Ambiente e scienze della vita (aree disciplinari di riferimento: Scienze della terra, Scienze biologiche, Scienze agrarie e veterinarie, Ingegneria civile ed Architettura, Ingegneria industriale e dell'informazione) e in Information technology, i dottorandi in Gestione e tutela del patrimonio storico-artistico (aree disciplinari di riferimento: Scienze dell'antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche, Scienze giuridiche) e gli iscritti al corso di laurea specialistica in Letteratura austriaca comparata. I quattro corsi, coordinati dall'Ateneo friulano, possono contare su partner stranieri di tutto rispetto. Per i due master rispettivamente la Cranfield University, prestigioso ateneo del Regno Unito specializzato nel rilascio di titoli di master relativi alle Scienze agroindustriali e dell'ambiente, e il Birla Science Center di Hyderabad, nella regione di Andra Oradesh, una delle regioni indiane emergenti nel settore dell'information e communication technology. Il dottorato, invece, si svolgerà in collaborazione con l'università spagnola di Pablo de Olavide di Siviglia, dove da tempo è attivato un dottorato di alto valore scientifico. Infine gli specialisti in Letteratura austriaca comparata svolgeranno un periodo di studi presso l'università di Klagenfurt, con la quale l'ateneo friulano intrattiene da anni una valida collaborazione. Tra le iniziative di formazione transnazionale e cooperazione interuniversitaria per attività di studio e realizzazione congiunta di corsi, l'Università di Udine parteciperà anche all'avvio del Centro universitario italiano in Argentina (C.U.I.A.). Un progetto coordinato dall'Università di Camerino e approvato dal Miur, il cui obiettivo è l'attivazione di una serie di iniziative formative da parte della rete delle Università aderenti, in collaborazione con imprese, fondazioni bancarie, enti di sviluppo, sia in Italia, sia in Argentina. Tra i progetti, si pensa di avviare "cursos intensivos", "cursos de especialización", "cursos de perfeccionamineto", vari tipi di master, progetti formativi. Cosa è già stato fatto. L'Università di Udine non è nuova a iniziative di internazionalizzazione. Nell'ambito del corso di laurea in Viticoltura ed enologia è stata stipulata una specifica convenzione con l'Università di Wiesbaden, in Germania. Attraverso un percorso didattico da svolgersi nelle due sedi di Geisenheim e S. Michele all'Adige gli studenti hanno la possibilità di ottenere il doppio titolo di enologo, secondo la legislazione tedesca e italiana. In dirittura d'arrivo è invece il primo corso di formazione Tecnico della produzione e commercializzazione del settore vitivinicolo, proposto dall'Università di Udine nell'ambito degli interventi per la formazione degli italiani residenti in paesi non appartenenti all'Unione europea. Un corso istituito con l'obiettivo di favorire il rinnovamento del settore vitivinicolo argentino e la collaborazione fra le aziende dei due paesi. La prima fase del progetto formativo, svoltasi presso la facoltà di Agraria dell'Università di Udine per la parte teorica e presso 21 aziende agricole per lo stage, si è conclusa di recente. Ha coinvolto 26 disoccupati italiani residenti in Argentina, che sono ora ripartiti per l'Università partner di Cuyo-Mendoza, dove a metà marzo sosterranno gli esami finali.