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Modalità di organizzazione per le associazioni senza fini di lucro

Al via progetto sull’organizzazione delle società che raccolgono fondi per gli studi sul midollo spinale. Collaborazione fra ateneo e associazione tetra-paraplegici
Individuare le migliori strategie utilizzate a livello mondiale nel reperimento e gestione dei finanziamenti per la ricerca scientifica sulle lesioni al midollo spinale. È l’obiettivo del progetto di ricerca in ambito biomedicale “Modelli di management delle organizzazioni non profit. Le organizzazioni per il finanziamento della ricerca sulle lesioni al midollo spinale” avviato dal dipartimento di Scienze economiche dell’Università di Udine in collaborazione con l’Associazione tetra-paraplegici del Friuli Venezia Giulia. Le modalità organizzative individuate saranno poi adottate dall’Associazione tetra-paraplegici del Friuli Venezia Giulia. Alla ricerca partecipano anche enti appartenenti alla principale alleanza internazionale tra organizzazioni per la ricerca sulle lesioni spinali, l’ International campaign for cures of spinal cord injury paralysis. Al progetto lavorano la professoressa Cristiana Compagno, responsabile scientifico della ricerca e docente di Strategie d’impresa, Giancarlo Lauto ed Elisa Ius. La prima fase della ricerca analizzerà le specificità della gestione del marketing strategico e operativo, in particolare nel campo della comunicazione, utilizzate dalle organizzazioni senza fine di lucro impegnate nella raccolta fondi per la ricerca sulle lesioni midollari. Successivamente, saranno considerate le diverse opzioni per l’organizzazione dell’attività dei ricercatori, il monitoraggio dei risultati, le opportunità di divulgazione al pubblico e di sfruttamento industriale. Nel mondo, le organizzazioni non profit hanno raccolto più di 200 miliardi di euro da destinare alla ricerca sulla mielolesione. «Volumi di attività così consistenti – spiega Compagno – richiedono l’attivazione di tecniche di management per il coordinamento di una filiera che parte dal fundraising e dall’investimento dei capitali raccolti, per arrivare alla selezione, al finanziamento e al monitoraggio dei progetti di ricerca, fino alla traduzione dei risultati scientifici in applicazioni industriali». In Italia le mielolesioni coinvolgono oltre 80.000 persone, con circa 2000 nuovi casi all’anno. In media, l’80% di questi casi coinvolge soggetti maschili; oltre la metà avvengono tra i 15 e i 30 anni.