Riforma Mussi: non più di 20 esami per ottenere la laurea triennale
Il ministero ha pubblicato il decreto sulle nuove classi di laurea.
Il rettore Honsell: “Faremo in modo che
non disorienti i giovani, ma che permetta loro
di organizzare meglio gli studi e di laurearsi nei tempi previsti”.
Non più di 20 esami, per un massimo di 180 crediti, per conseguire la laurea triennale, e non più di 12, con un massimo di 120 crediti, per quella magistrale. È questa la modifica più importante del Decreto Ministeriale sulle nuove classi di laurea triennali e magistrali, emanato dal ministro dell'Università e della Ricerca, Fabio Mussi, acquisiti i pareri del Consiglio universitario nazionale (Cun), della Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui), del Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario (Cnvs) e delle competenti Commissioni parlamentari.
Inoltre, la modifica prevede che, agli studenti che nell'ambito di una stessa classe si trasferiscono da un'università ad un’altra o da un corso di laurea ad un altro, verranno riconosciuti almeno la metà dei crediti già accumulati. Infine viene ribadito che il limite dei crediti formativi riconoscibili per le conoscenze e le abilità professionali, ai fini della laurea triennale o della laurea magistrale, è pari rispettivamente a 60 e 40.
Modifiche che trovano preparato l’ateneo di Udine. “Con queste modifiche – sottolinea il rettore Furio Honsell - il corso di studio è organizzato in un modo più semplice. Il decreto permette di ritoccare i corsi di laurea, ma non comporterà grandi stravolgimenti. Lo applicheremo facendo in modo che non abbia un impatto disorientante per gli studenti, cercando di cogliere soltanto gli aspetti che permettono agli iscritti di programmare la loro attività di studio nel modo migliore per potersi laureare nei tempi previsti”. Il decreto, secondo Honsell, è positivo perché va incontro all’esigenza degli studenti di ridurre il numero degli esami e di incrementare il numero di crediti previsti per ogni esame.
Secondo il rettore dell’ateneo friulano, inoltre, un altro aspetto positivo del decreto è il fatto che fissi un limite nel numero di crediti riconoscibili in caso di trasferimento da un ateneo all’altro e da un corso all’altro, in quanto favorisce la mobilità degli studenti, aspetto molto importante nel nostro paese. Infine, per quanto riguarda il riconoscimento delle abilità professionali, “l’università di Udine ha sempre guardato con molta attenzione al valore professionalizzante dei suoi corsi di laurea – ricorda Honsell -. Il limite imposto dal decreto, quindi, non costituisce un problema, anche perché era già applicato dal nostro ateneo. La transizione dal vecchio al nuovo non comporterà disorientamenti o scompensi ai nostri studenti”.