Un laureato modello. Lavora durante gli studi ma conquista presto il titolo

I risultati del profilo dei laureati 2004 stilato dal consorzio Almalaurea, che riunisce 38 università italiane. All’insegna dell’eccellenza i dati relativi all’Università di Udine.

Studiano, lavorano e completano la propria esperienza formativa all’estero. E lo fanno meglio dei colleghi italiani: i laureati all’Università di Udine confermano la buona performance del loro percorso di studio anche nel profilo dei laureati 2004 realizzato dall’indagine Almalaurea. Complessivamente nell’ateneo udinese i laureati nel 2003 sono stati 2.470, dei quali 1.351 per i corsi di laurea “tradizionali”, ovvero quelli prima della riforma, 767 per le lauree triennali, 310 per le lauree specialistiche e 42 per le lauree specialistiche a ciclo unico (come Medicina). I laureati “tradizionali”. Dall’identikit del laureato Udine tracciato dal consorzio interuniversitario che riunisce 38 università italiane, si scopre che i dottori dell’ateneo friulano si laureano in media a 27,3 anni (contro i 27,9 dei colleghi italiani), con un voto di laurea pari a 103,3 (102,7 la media italiana), il 15 per cento termina gli studi in corso (il 13% a livello nazionale), nonostante 73 su 100 abbia avuto esperienze lavorative durante gli studi (contro il 34,5% della media italiana). Non solo. Il 24% ha svolto tirocini o stage (il 20% nel resto d’Italia) e il 23,6% ha avuto esperienze all’estero durante gli studi (solo il 18,4% la media italiana). Tutti numeri riferiti ai laureati “tradizionali”, ovvero quelli pre-riforma del 3+2. E quelli triennali . Ma la buona performance dei neo-dottori dell’ateneo friulano è confermata anche nell’analisi sui laureati triennali, quelli post-riforma. In questo caso a Udine l’età della laurea scende a 24,9 anni (a fronte dei 26,7 della media italiana), il voto di laurea è pari a 103,2 (102,3 la media italiana), diminuisce il numero degli studenti lavoratori che si attesta sul 53,1% (in Italia il 60,9) ma cresce notevolmente la percentuale di chi fa esperienza all’estero (18,6% a fronte del 12,4% del resto dell’Italia). Insomma, i giovani che si laureano a Udine non si limitano a terminare gli studi con risultati al di sopra della media nazionale , ma completano la loro esperienza universitaria anche con quella lavorativa o di studio all’estero. Non solo. Nonostante questi impegni, aumenta la regolarità degli studi. Udine, infatti, è uno degli atenei italiani che nel 2003 aveva già completato il primo triennio previsto dalla riforma. La quota dei regolari risulta quasi raddoppiata rispetto a quella registrata nei precedenti anni accademici dai laureati tradizionali (dal 12 al 20,7%). Al lavoro subito. Sarà proprio a causa dell’esperienza lavorativa già acquisita che il 59,4% (a fronte del 43,2% italiano) dei laureati tradizionali e il 33,6% (a fronte del 30,6% italiano) dei laureati triennali non intendono proseguire negli studi, ma vogliono subito trovare un lavoro (non ha preferenze il 47% dei laureati tradizionali e il 45,4% di quelli triennali). Le aree aziendali preferite dai laureati tradizionali sono quelle del marketing, comunicazione e pubbliche relazioni e dell’organizzazione (entrambe al 72%), subito seguite da ricerca e sviluppo (71%) e risorse umane (70%), mentre quelli triennali prediligono di gran lunga il settore della ricerca e sviluppo (70%). Tutti cercano le stesse cose: innanzitutto acquisizione di professionalità, seguita da stabilità, sicurezza e carriera. All’ultimo posto il tempo libero. Ma il 93% vorrebbe un contratto di lavoro a tempo indeterminato. La scelta universitaria? Giusta. Promosse le lauree triennali: l’86,1% (a fronte dell’83,7% italiano) dei laureati triennali si iscriverebbe di nuovo alla stessa università e allo stesso corso di laurea. La riforma sembra così aver accontentato anche le ultime perplessità: dei laureati tradizionali, infatti, un pur molto buono 80,6% si riscriverebbe alla stessa università e allo stesso corso, a fronte però di un 83,3% italiano, mentre il 15% cambierebbe corso di laurea (l’11,3% la media nazionale). Complessivamente promossa anche l’esperienza universitaria. Ai laureati è piaciuto sia il rapporto con gli altri studenti che con i docenti. Ottengono appena la sufficienza le strutture universitarie (un dato uniforme in tutta Italia): aule, biblioteche, ma soprattutto laboratori potrebbero essere migliorati secondo i neo-dottori. Una buona busta paga. La gran parte dei laureati dell’Università di Udine trovano lavoro rapidamente. Sì, ma il guadagno? Superiore alla media nazionale. Ad un anno dalla laurea lavorano 70 giovani su 100, dopo tre anni la percentuale sale all’86%, dopo cinque si assesta intorno all’88%. Chi non lavora, dopo un anno, non cerca perché impegnato nella formazione: è il caso del gruppo agrario (non lavora e non cerca il 32%) e dei medici (80%) di fatto obbligati alle scuole di specializzazione per esercitare la professione. Chi lavora, inoltre, guadagna in media più di quello che riescono a ottenere i colleghi nel resto d’Italia: il reddito mensile netto è pari a 1.011 euro ad un anno dalla laurea, 1.129 euro a tre anni e 1.310 euro a cinque anni. I medici arrivano tardi al lavoro, ma a cinque anni dalla laurea dichiarano il reddito più elevato (2.100 euro). I numeri dei laureati “tradizionali”, pre - riforma. Confronto Udine – Italia Udine Italia Età della laurea              27,3 anni 27,9 anni Voto di laurea                         103,3 102,7 Esperienza lavorativa 73% 34,5% Esperienza di stage 24%     20% Esperienza all’estero 23,6%    18,4%   I numeri dei laureati triennali, post-riforma. Confronto Udine – Italia     Udine Italia Età della laurea              24,9 anni 26,7 anni Voto di laurea                         103,2 102,3 Esperienza lavorativa 53,1% 60,9% Esperienza di stage 51,3%      62,1% Esperienza all’estero 18,6%     12,4%