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Ingegneria, in arrivo gli specialisti del legno

Una novità interessa direttamente il campus universitario di via Prosecco a Pordenone. Il nuovo curriculum del legno del corso di laurea in Ingegneria dell’ateneo udinese coinvolge la Destra Tagliamento, conosciuta in tutto il mondo per la fervida attività nel settore legno-arredamento. Una formazione mirata di eccellenza, quindi, investe il Pordenonese. La facoltà di Ingegneria dell’Università di Udine ha attivato, infatti, nell’anno accademico 2004- 2005, presso la sede di Pordenone, un curriculum denominato “Ingegneria del Legno”, nell’ambito del corso di laurea in Ingegneria meccanica già esistente. “Lo scopo di questo nuovo curriculum – ha spiegato il responsabile del corso, Piero Pinamonti – è quello di creare un ingegnere di primo livello che possa essere inserito all’interno di una azienda industriale del settore legno-arredo, operando prevalentemente nell’area tecnica, con capacità di conoscere e governare i processi produttivi, a partire dalla fase di ricerca e sviluppo dei nuovi prodotti fino all’industrializzazione dei processi e alla programmazione della produzione”. Il curriculum, che si inserisce nel corso di studi di Ingegneria meccanica il quale offre già una conoscenza di base dell’impiantistica ausiliaria e dei componenti meccanici, elettrici e automatici degli impianti produttivi, prevede un percorso formativo specifico con cinque moduli didattici   destinati all’acquisizione di quelle competenze tecniche che rivestono una rilevante importanza strategica per la gestione e lo sviluppo dei sistemi produttivi delle aziende del settore legno-arredo. Insegnamenti specifici come, materiali e metodi di prova nel legno-arredo (secondo anno), modellazione geometrica del prodotto nel legno arredo (secondo anno), tecnologie speciali del legno-arredo (terzo anno), gestione del processo industriale nel legno-arredo (terzo anno), impianti speciali per il legno-arredo (terzo anno) consentono allo studente di avere conoscenze altamente professionalizzanti utili all’inserimento tempestivo in aziende del settore. Di fondamentale importanza è il periodo di tirocinio all’interno delle realtà produttive del Distretto del mobile nell’area di Brugnera e nel vicino Veneto. La stretta collaborazione tra l’Università e la realtà produttiva del territorio che, grazie all’operato del Consorzio di Pordenone per gli studi universitari, la formazione superiore e la ricerca, ha permesso la realizzazione dell’iniziativa didattica che si è potuta concretizzare con la firma di una convenzione che prevede, peraltro, il supporto finanziario del progetto. Proprio in quest’ottica, è previsto che l’insegnamento dei corsi specifici sarà tenuto in parte da docenti universitari con specifiche competenze tecnico scientifiche e, in parte, da esperti del mondo industriale con comprovata esperienza nel settore. L’attivazione dell’iniziativa per il prossimo anno accademico verrà realizzata facendo partire contestualmente il primo e il secondo anno del curriculum, dando quindi la possibilità a studenti già iscritti al corso in Ingegneria meccanica, in altri orientamenti già esistenti, di optare per il nuovo curriculum. Ma il nuovo curriculum presenta una importante novità, grazie al finanziamento esterno sarà possibile avviare nella sede di via Prasecco un laboratorio di progettazione CAD, appositamente allestito per il supporto di alcuni insegnamenti del curriculum.Da segnalare infine, per quanto riguarda i nuovi immatricolati alla facoltà di Ingegneria, che l’ateneo udinese intende offrire una chance per mettere ogni studente nella possibilità di aggiornare il proprio bagaglio culturale necessario ad un proficuo accesso ai corsi del primo anno della facoltà e affrontare con la giusta serenità l’ambiente accademico e, in particolare, le discipline scientifiche. Da quest’anno, quindi, anche chi non avesse superato il test di ammissione, infatti, potrà ugualmente recuperare il proprio debito formativo, frequentando un corso che consente di acquisire quelle basi della matematica utili per comprendere al meglio il programma di studi del primo anno accademico.
Sara Carnelos