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La ricerca storico-artistica? Corre sul web

Elaborare progetti specifici legati al trattamento informatico delle fonti e dei materiali, visivi e testuali, relativi ai beni storico-artistici, favorire il reperimento e l’uso delle risorse riguardanti i beni culturali presenti in Internet: sono le principali finalità del Laboratorio informatico per la documentazione storico artistica (Lida) dell’Università di Udine, realizzato dal dipartimento di Storia e tutela dei beni culturali in collaborazione con il dipartimento di Matematica e informatica dell’ateneo friulano. Il laboratorio si occuperà, in particolare, della costruzione di banche dati, dell’analisi dei vari metodi di archiviazione e memorizzazione, di procedimenti di marcatura dei testi e dei problemi connessi al trattamento, all’archiviazione e alla schedatura delle immagini. Anche nell’ambito della storia dell’arte, quindi, l’informatica sta assumendo una crescente importanza. Come strumento di ricerca, per la gestione del patrimonio artistico e, grazie alla messa in rete, come opportunità di diffusione e fruizione dello stesso. Entro breve sarà attivato il sito web del Lida dove sarà illustrata l’intera attività e che si proporrà anche come luogo di raccolta di informazioni su progetti di respiro nazionale e internazionale. Sono già cominciati seminari e incontri per presentare i primi progetti avviati dal gruppo di ricerca che fa capo al Lida e gli strumenti bibliografici, documentari, testuali e visivi presenti nella rete. Nel corso del 2005, infine, il laboratorio sarà allestito a palazzo Caselli, in vicolo Florio a Udine. «Nel contesto di un panorama italiano sostanzialmente carente – ricorda Donata Levi, coordinatrice dell’equipe scientifica del Lida e docente di Museologia e critica artistica e del restauro all’ateneo friulano –, il laboratorio può rivelarsi un centro di addestramento e di ricerca innovativo per studenti, specializzandi e dottorandi. Del resto – aggiunge –, il curriculum in Storia e tutela dei beni archivistici e librari del corso di laurea in Conservazione dei beni culturali, prevede già insegnamenti specifici quali Elementi di informatica e scienza della catalogazione dei beni culturali, o Informatica documentale e Informatica per gli archivi e le biblioteche. Oggi, infatti, esistono svariati strumenti di informazione che possono essere di sussidio alla ricerca ma che richiedono anche un certo grado di conoscenza nella consultazione. Si possono cioè trovare biblioteche e reti di biblioteche memorizzate, musei memorizzati e cataloghi visivi, archivi specializzati e archivi di cataloghi di vendita e inventari, archivi di testi o nuclei monografici relativi ad artisti e letterati». Un laboratorio al passo con i tempi e con l’esigenza di mettere a disposizione sempre nuovi strumenti per la formazione e la ricerca. L’idea nasce dalla riflessione sulle fonti e le potenzialità enormi della loro fruizione e del loro studio attraverso le nuove tecnologie. L’obiettivo è duplice: da una parte quello di favorire un processo di vera e propria “alfabetizzazione” al reperimento e all’uso delle risorse presenti in rete sui beni culturali; dall’altra parte quello di procedere all’elaborazione di progetti specifici legati alla possibilità di trattare da un punto di vista informatico le fonti e i materiali, sia visivi che testuali, relativi ai beni culturali. In altre parole:costruzione di banche dati, analisi dei vari metodi di archiviazione e memorizzazione, procedimento di marcatura dei testi, analisi del problema del trattamento, dell’archiviazione e della schedatura delle immagini.