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Mobilità dei ricercatori: Udine fra gli 11 centri italiani della rete europea

Nuovo network di ricerca. Era-More è stato presentato a Parigi dal commissario Busquin. Riunisce 200 centri di 33 paesi.
L’Università di Udine è stata inserita nella Rete europea di centri di mobilità ricercatori “Era-More”, inaugurata dalla Commissione europea e presentata di recente a Parigi dal commissario europeo per la Ricerca, Philippe Basquin. La rete è costituita da 200 centri di mobilità di eccellenza, suddivisi in 33 paesi europei e paesi terzi. Di questi 200 centri, soltanto 11 sono italiani. Nel network italiano dei centri di mobilità l’Ateneo friulano, con il proprio Centro Rapporti internazionali, è una delle 8 università italiane ad essere presente e l’unica del Nordest. Oltre all’ateneo udinese ci sono anche quello di Bologna, di Milano, di Catania, di Pisa, delle Marche, di Roma Tre e di Torino. Gli altri centri sono localizzati all’Area Science park di Trieste, al dipartimento A ffari internazionali del Cnr (per i centri di ricerca pubblici) e all’Agenzia per la promozione della ricerca europea (per imprese e centri di ricerca nel settore privato), del cui consiglio direttivo fa parte anche cui il rettore dell’Università di Udine, Furio Honsell. Udine, in particolare, coordinerà la mobilità in entrata dei ricercatori. “È un riconoscimento molto significativo – dichiara Honsell – che conferma il pieno inserimento dell’ateneo friulano nello spazio della ricerca dell’Unione europea, voluto dalla Conferenza di Lisbona. Molte “buone pratiche” a livello europeo sono infatti targate Udine, come i nostri servizi agli studenti stranieri”. “La rete EraMore nasce dall’impegno dei leader europei, nel marzo del 2000, ad individuare gli ostacoli che sussistono alla mobilità dei ricercatori in Europa e trovare urgentemente soluzioni per eliminarli - ha detto Busquin - I centri di mobilità saranno spesso il primo punto di contatto dei ricercatori che affrontano un’esperienza di mobilità”. Questo nuovo strumento va ad integrare il portale internet europeo per la mobilità dei ricercatori e si pone l’obiettivo di contribuire a migliorare l’informazione e l’assistenza pratica ai ricercatori in Europa. La rete è stata pensata per fornire un’assistenza gratuita e personalizzata ai ricercatori europei e d’oltremare durante e dopo il loro soggiorno all’estero. Sfruttando le risorse e l’esperienza delle organizzazioni che ne fanno parte, i centri forniranno un sostegno di alto livello per tutti i problemi legati all’attività professionale e alla vita quotidiana dei ricercatori che vivono in un paese straniero: dal sostegno per le difficoltà di lingua all’assistenza legale, burocratica e logistica. I membri della rete s’impegneranno a fornire direttamente una risposta, in base alla loro esperienza e conoscenza del settore, o a indirizzare il ricercatore all’opportuna fonte d’informazione.