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La nuova sfida di Udine Fiere. Patto con l’Ateneo: mettere in contatto chi ha le idee con chi le cerca

Far trovare quello che sul mercato ancora non c’è. Anticipare i tempi. Soddisfare le richieste di aziende e pubblico. Questi gli obiettivi che muovono il quartiere fieristico udinese. Li illustra la presidente Zontone.
Si dice che gli esami non finiscono mai. E Udine Fiere lo sa bene. In un mondo dove i cambiamenti sono il pane quotidiano, anche il modo di fare le fiere oggi è mutato. Diventa così sempre più necessario elaborare nuove strategie per soddisfare le richieste degli espositori e dei visitatori. Gabriella Zontone, presidente di Udine Fiere da sei anni, illustra le novità del quartiere fieristico, che da quest’anno ha dato inizio ad una proficua collaborazione con l’ateneo friulano. Che cosa significa organizzare fiere oggi? “Il ruolo fondamentale della fiera è promuovere il ruolo dell’economia, in particolare quella della nostra regione. Ma il sistema della fiere oggi è completamente cambiato. Negli ultimi anni c’è stata un’evoluzione a 360 gradi, in quanto la globalizzazione ha velocizzato il modo di fare qualunque cosa. Anche la fiera, dunque, è stata costretta a rivedere le sue dinamiche”. Come saranno quindi le fiere del “futuro” ? “Ha un senso continuare a fare fiere se queste rispondono a quello che le aziende chiedono. C’è bisogno di fiere specializzate, rivolte agli operatori (business to business). Un esempio è il salone della sedia, che è un nostro fiore all’occhiello. Oppure si devono fare fiere di pubblico (business to consumer). Ma queste diventano importanti se sono realizzate in un certo modo, ovvero selezionando gli espositori. La nostra è stata un’azione lunga e silenziosa, che però adesso sta dando risultati. Chi visita una fiera, infatti, non deve trovare le stesse cose che può comprare in un centro commerciale. Altrimenti non avrebbe senso far pagare il biglietto. Dobbiamo essere in grado di far trovare in fiera quello che sul mercato ancora non c’è. Fare fiere significa dunque saper rappresentare la capacità di reinventarsi ogni giorno. Ma non basta. La fiera ha un ruolo sempre più importante anche per il rilancio dei consumi, in un momento difficile per l’economia. Lo prova anche il fatto che 200 mila aziende in un anno scelgono di partecipare alle fiere, muovendo 50 milioni di persone, contribuendo al 50% dell’export, producendo un indotto di 6 miliardi di euro e un volume di affari di oltre 60 miliardi di euro”. Quest’anno per la prima volta Udine Fiere si è dotata di un piano strategico. Perché questa scelta? “Abbiamo sempre studiato le nostre strategie. La differenza è che ciò che un tempo facevamo in maniera spontanea, adesso dobbiamo farlo in maniera ufficiale . Siamo più grandi, dobbiamo avere obiettivi chiari da raggiungere e i risultati da ottenere. In questa fase di cambiamento, quindi, a mutare è stato anche il modo di porsi della fiera all’esterno. Una sfida che non ci ha trovato impreparati, perché abbiamo cambiato mentalità da anni. Da tempo non ci sentivamo più un semplice Ente Fiera”. Un’altra novità è la collaborazione fra Fiera e Università.   Come è nato questo rapporto? “Prima di studiare il piano strategico, abbiamo fatto visita a tutte le istituzioni e associazioni del territorio. Quindi anche all’Università di Udine. Quello che ci interessava era sapere che cosa la Fiera poteva fare per l’Università. Dall’Università è nata l’idea della Fiera dell’Innovazione, a cui abbiamo cominciato a lavorare con la professoressa di strategia d’impresa, Cristiana Compagno. Ho trovato un’università nuova, diversa,attenta e aperta al confronto. Così è diventato più facile collaborare insieme. La Fiera, in realtà, ha sempre cercato il dialogo con l’università, ma forse in maniera meno organica e progettuale. Adesso c’è un progetto in comune”. Quali obiettivi si pone la fiera dell’Innovazione? “Portare in fiera chi ha le idee e metterlo in contatto con chi è alla ricerca di nuove idee. Tutti parlano di innovazione, ma nessuno sa esattamente come fare per realizzarla, anche perché si tratta di un fatto di cultura, di un approccio, di una modalità diversa. La sfida vuole essere coniugare domanda e offerta di tecnologia raccordando il mondo dell’innovazione con quello dell’innovazione per il trasferimento tecnologico al mondo della piccola e media impresa. La prima edizione si svolgerà nel novembre del 2005. L’idea non è di esporre macchinari, ma di mettere la conoscenza a disposizione degli imprenditori. La fiera farà da connessione fra il mondo della scienza e quello dell’imprenditoria che ancora oggi, nonostante gli sforzi fatti, non si “sentono” e non si “vedono” completamente”. Circa un anno fa la Fiera si è trasformata da ente pubblico economico a società per azioni. Lo scorso settembre, inoltre, è avvenuta l’operazione di fusione fa tra l’Ente Fiera, gestore e titolare dell’attività fieristica, e la Udine Esposizioni srl, proprietaria degli immobili. Quale il bilancio di queste operazioni? “È stata un’operazione storica. Un progetto inseguito da quasi 20 anni, ma che, nonostante la buona volontà, nessuno dei miei predecessori era riuscito a concretizzare. Ne sono quindi orgogliosa. Il bilancio è decisamente positivo. Adesso Udine Fiere unisce tutto, semplificando molte azioni”. Un progetto che le sta particolarmente a cuore? “La riattivazione della centralina idroelettrica per la produzione di energia elettrica che è ferma da 20 anni e che contiamo di riuscire a realizzare entro il prossimo anno, in modo da utilizzare tutta l’acqua che abbiamo a disposizione. Questo ci consentirà di ricavare energia e di venderla per avere ulteriori risorse per realizzare ulteriori iniziative. Grazie ad un accordo di programma fra Regione e Provincia, inoltre, con un investimento di oltre 2 milioni di euro sarà sistemato anche il parco naturale che si ricollega a quello del Cormôr e dove sarà realizzato anche l’orto botanico, in collaborazione ancora una volta con l’Università”.   I numeri del quartiere fieristico. Superficie complessiva del quartiere fieristico                   240.000 mq Superficie complessiva dei padiglioni                          21.390 mq Superficie complessiva vendibile dei padiglioni             12.028 mq Area esterna vendibile                                                             4.000 mq Parcheggi (di cui 2.000 urbanizzati)       3.000     I numeri di Udine Fiere         2002       2003 Fiere (dirette e ospitate) 13    10 Numero espositori (fiere dirette )    1.102               965 Numero visitatori (fiere dirette e ospitate) 351.000               300.000