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L’Ateneo restaura l’archivio Pivano

Hemingway e Ginsberg, Ungaretti e Kerouac: le grandi “Voci” dei protagonisti della storia della letteratura e della cultura della seconda metà del secolo scorso, raccolte nel “diario” privato e professionale di Fernanda Pivano, oggi tornano a parlare grazie al lavoro di recupero conservativo e di restauro del Laboratorio Mirage (Musical informatics research & applications Gorizia equipe) del corso di laurea in Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo dell’Università di Udine a Gorizia. Merito di una collaborazione scientifica fra il Dams dell’Ateneo friulano e la Fondazione Benetton Iniziative Culturali, che ha affidato al centro di eccellenza per la ricerca, la produzione e la sperimentazione didattica per le discipline della musica del Dams, il recupero conservativo e il restauro dello sterminato Archivio audio Pivano. I primi risultati di questo straordinario lavoro si potranno ascoltare alla mostra-evento “Voci - Voices”, che la Fondazione, diretta da Gianni Di Capua, ha dedicato alla scrittrice e traduttrice inaugurata a Palazzo Bomben a Treviso lo scorso 29 maggio. In questi mesi (l’attività di recupero, iniziata a novembre 2003, si concluderà a settembre 2004), Mirage ha già recuperato l’80% della prima selezione dei documenti sonori raccolti da Pivano dal ‘57 alla metà degli anni ‘80: circa 100 ore di registrazione, fra conversazioni, conferenze e momenti di lavoro con scrittori, musicisti e poeti. A lavoro ultimato, saranno riversate su supporto digitale in copie d’archivio circa 130 ore, per un totale di quasi 200 cd-dati a 24 bit e 48 kilohertz, che, oltre al documento sonoro, conterranno anche tutte le informazioni sui formati e sui materiali dei supporti originali (decisamente eterogenei: dalle bobine per il primissimo registratore Geloso alle audiocassette), ma anche sugli interventi di recupero conservativo realizzati. Come sottolinea il direttore di Mirage, Angelo Orcalli, “il lavoro condotto dal centro ha seguito l’idea generale di restauro come metodologia del riconoscimento della duplice natura del documento sonoro: di prodotto industriale e di testimonianza dell’attività dell’uomo, in vista della sua trasmissione al futuro”. Fra i nastri già recuperati dallo staff del centro di eccellenza dell’Ateneo friulano (composto da Sergio Canazza, Luca Cossettini, Giovanni De Mezzo e Fabio Framba), “perle” preziose, come la conversazione fra Pivano e Hemingway, in una telefonata trans-oceanica del ‘57 registrata all’insaputa dello scrittore - che, per il restauro ha richiesto quasi 25 ore di lavoro per dieci minuti di colloquio, vista la cattiva qualità della riproduzione -, la registrazione di Ungaretti che a Napoli, nel ‘66, recita Ginsberg o le sessioni di lavoro (un documento sonoro eccezionale di quasi 20 ore) fra Pivano e il poeta americano porta-bandiera della beat generation per la traduzione di “Tv baby poems”. Secondo il rettore dell’Ateneo friulano Furio Honsell, i risultati raggiunti confermano il prestigio che da tempo Mirage, istituito nel ‘98, riscuote nella comunità scientifica internazionale, come dimostrano le collaborazioni con la Rai, con il Fonoarchivio di Vienna e con la Biennale di Venezia . La collaborazione fra Mirage e la Fondazione Benetton troverà il suo culmine nella Biennale del restauro audio organizzata dal Dams dell’Ateneo friulano, che si inaugurerà a Gorizia il prossimo 30 settembre e proseguirà a Treviso il 1° e 2 ottobre, nelle sale di Palazzo Bomben messe a disposizione dalla Fondazione.
CAMILLA DE MORI