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Quando l'Università ti aiuta a fare le valigie

Non solo Erasmus per andare all'estero. L'esperienza di uno studente che ha sfruttato ogni opportunità. Con successo
“Quando si torna, non si è mai la stessa persona. Ogni volta si è fatto un viaggio ulteriore, oltre a quello geografico”. Parola di René Buttò, 24 anni, di Spilimbergo, da 5 mesi laureato in Giurisprudenza all’ateneo di Udine. Un giovane che dell’esperienza all’estero ne ha fatto una ragione di vita, di crescita professionale e umana. René attualmente è all’Istituto italiano per il commercio estero (Ice) di Belgrado, per un tirocinio ottenuto grazie alla partecipazione al bando istituito dalla convenzione tra il ministero Affari esteri e la Conferenza dei rettori (Mae-Crui). “Ho saputo che mi avevano selezionato – spiega Buttò – mentre ero in Irlanda a fare il cameriere”. La voglia di fare esperienza all’estero René sembra averla scritta nel Dna. “Prima della laurea – ricorda Buttò – sono stato 6 mesi a Bruxelles per uno stage nell’ambito del progetto Leonardo, che prevede l’avvicinamento della formazione accademica a quella professionale”. L’ateneo di Udine, in quell’occasione, mandò René in uno studio legale di un professore ex direttore generale alla Commissione europea. “Un’esperienza indimenticabile – commenta Buttò -, nonostante Bruxelles sia piuttosto piovosa! Ho avuto a che fare con una grande persona, in grado di insegnare moltissimo, dal punto di vista professionale e umano”. René Buttò ha imparato ad apprezzare il valore dell’esperienza all’estero quasi per caso. “Tutto è iniziato – confessa – perché avevo una gran voglia di cambiare aria. Trascorrere un periodo all’estero per imparare una lingua straniera era un ottimo pretesto! Il fatto di poterlo fare in maniera coerente e all’interno del mio percorso di studi mi permise di non pensa-re mai che avrei perso il mio tempo”. Esperienza all’estero, esperienze lavorative, buona conoscenza delle lin-gue: elementi che diventeranno sempre più importanti nel contesto europeo. “La cosa che mi fa piacere – sotto-linea Buttò – è la sensazione che l’università di Udine sia molto vicina a questa filosofia e che molto spazio e molte azioni che intraprende sono indirizzate a questo. L’ateneo friulano, inoltre, è molto attento e lungimirante nello sfruttare anche la propria collocazione geografica strategica”. L’università di Udine offre una vasta gamma di programmi per la formazione all’estero. “Ad ogni studente – conclude René Buttò – dico di prendere in considerazione tutte le possibilità di cui potrebbe usufruire. Sapere che oltre all’Erasmus esistono iniziative come Leonardo, i tirocini Mae-Crui, le convenzioni con università di tutto il mondo, o i progetti finanziati dalla Regione, è già un ottimo punto di partenza. Poi ognuno valuterà le proprie esigenze e prenderà la decisione migliore. Soprattutto, non avrà il peggiore di tutti i rimorsi: quello delle occasioni perdute!”.