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Torviscosa, i perché di un progetto

Torviscosa, città emblema dell’utopia mussoliniana. Il risultato di un progetto realizzato, pensato e propagandato dal regime fascista nell’ambito della politica agraria, del corporativismo sociale e nell’autarchia industriale intesi come pietre angolari del nuovo ordine che avrebbe portato allo sviluppo della nazione italiana. “Torviscosa: esemplarità di un progetto”, riunendo relazioni e immagini presentate nel corso di una giornata di studi organizzata dall’Associazione Maiè, mette in luce le motivazioni profonde relative all’edificazione in terra friulana di una ennesima ‘città di fondazione’, dando anche conto dell’immagine di un agglomerato urbano in cui si coagulano in maniera indistinta storia e memoria, vissuti collettivi e sentimenti autarchici. Da un simile approccio è emersa la necessità di rileggere in modo critico la vicenda di Torviscosa, utilizzando strumenti interpretativi attraverso i quali abbinare l’analisi delle fonti documentarie scritte con l’esame di testi visivi e audiovisivi (immagini fotografiche e film), la cui evidenza e pregnanza si prestano a molteplici momenti di verifica e di comparazione. Modalità di ‘lettura’ inedite sia del contesto storico e socio-politico entro il quale Torviscosa ha trovato la sua origine, sia del ruolo avuto nell’impresa dai funzionari di regime, dagli esponenti dell’industria privata coinvolta in prima battuta nell’operazione (la viscosa, Snia) e dall’architetto Giuseppe De Min, artefice massimo del progetto urbanistico della città.