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OPERAZIONE “RIENTRO DEI CERVELLI”

Il progetto è stato varato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per incentivare gli atenei ad andare “a caccia” di studiosi di ogni disciplina e nazionalità impegnati all’estero da almeno un triennio in attività didattiche o scientifiche e in possesso del titolo di dottore di ricerca o equivalente. Attivato con il decreto ministeriale 13/01 per contrastare l’emorragia di talenti intellettuali che affligge il nostro Paese, l’iniziativa è rivolta soprattutto ai giovani scienziati italiani ai quali viene offerta la concreta opportunità di un rientro in patria. Il trattamento economico proposto dall’università ospitante deve infatti essere adeguato ai livelli europei. L’operazione è finanziata annualmente dal Miur e pre-vede, con il decreto ministeriale 501/03, contratti da un minimo di 2 ad un massimo di 4 anni, per attività di ricerca e insegnamento. Ogni domanda approvata dal ministero copre il 100% del compenso per l’attività didattica e il 90% del costo per il programma di ricerca. Il restante 10% arriva dall’università che si impegna a fornire adeguate strutture di supporto all’attività. Le domande sono valutate da un Comitato composto dai presidenti del Consiglio Universitario Nazionale, della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane e da tre personalità di riconosciuta qualificazione scientifica in ambito internazionale. Gli atenei devono presentare le richieste entro il 31 gennaio e il 31 luglio di ogni anno. Ma c’è anche la possibilità inversa: uno studioso che non avesse contatti diretti con le università può sottoporre direttamente la sua candidatura alla Crui che cercherà di individuare un ateneo interessato ad accoglierlo. http://cofin.cineca.it/cervelli/