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Ritornano i cervelli in fuga Per fare ricerca e didattica a Udine

Grazie al progetto avviato dal ministero tre anni fa, l’Università friulana ha favorito il ritorno di due ricercatori. Ma è già stato chiesto il via libera al ministero per accoglierne altri quattro
Porte aperte agli scienziati di tutto il mondo all’Università di Udine. Grazie all’operazione “rientro dei cervelli”, promossa dal governo per favorire, in particolare, il ritorno degli studiosi italiani emigrati all’estero. Finora sono due i ricercatori che hanno usufruito di questo progetto per arrivare nell’ateneo friulano. Ma è stato già chiesto il via libera al ministero per accoglierne altri quattro, due italiani e due stranieri. Il ministero ha stanziato complessivamente 150 miliardi di lire per iltriennio 2001-2003, che andranno a cofinanziare contratti con studiosi italiani e stranieri. I contratti devono prevedere sia attività di ricerca che didattica e avranno una durata minima di sei mesi continuativi e massima di tre anni. È entusiasta del rapporto che si è instaurato con l’Ateneo friulano grazie all’operazione ‘brain-busters’ (acchiappacervelli) il professore rumeno Mircea Gh. Munteanu, docente all’Università della Transilvania di Brasov, grande esperto degli aspetti strutturali statici e dinamici dell’ingegneria meccanica, in particolare degli elementi finiti. Con una vasta esperienza di ricercatore anche all’estero, in particolare in Francia (all’Ensam di Parigi e all’Ifma di Clermont-Ferrand), in Ungheria (al Technical University of Budapest) e in Italia (al Politecnico di Torino, al Sincrotrone e all’Icgeb di Trieste), per lui il passaggio dall’università rumena a quella italiana non è stato un problema. “I due sistemi – spiega Munteanu – si assomigliano, diverso invece è quello francese. Il livello dei docenti nel vostro paese è particolarmente elevato ed anche gli studenti si preparano bene.Inoltre il livello qualitativo della ricerca che si fa a Udine è davvero molto buono”. È stata la collaborazione instauratasi anni fa con il professor Francesco De Bona della facoltà di Ingegneria a favorire un rapporto più stretto con l’università udinese, concretizzatosi nel 2003 con l’affidamento allo scienziato rumeno di alcuni insegnamenti presso il corso di laurea in Ingegneria meccanica e il dottorato di ricerca in Ingegneria industriale e dell’informazione, e di un progetto di ricerca al dipartimento di Ingegneria elettrica, gestionale e meccanica. Il rientro a Udine viene valutato positivamente anche da Fiorenzo Toso, 41 enne ricercatore genovese specializzato in dialettologia, chiamato a Udine un anno fa dal professor Vincenzo Orioles per collaborare con il Centro internazionale sul plurilinguismo. “Questo progetto - dice Toso - consente di ritornare in modo dignitoso, con un giusto riconoscimento delle proprie prerogative e la possibilità di un inserimento che vale la pena valorizzare”. Dal 1997 Toso collabora conl’Università di Saarbrücken alla realizzazione del Lessico etimologico italiano, una grande iniziativa di raccolta e sistemazione del materiale lessicale italiano e dialettale. “È stata una notevole opportunità per inserirmi nel mondo della ricerca scientifica e acquisire credibilità in tale ambito” evidenzia Toso. Il rapporto con l’ateneo tedesco si è progressivamente intensificato fino a portarlo alla libera docenza in Filologia italiana. All’Ateneo friulano insegna Linguistica nel corso di laurea in Scienze e tecniche multimediali, e Nozioni di lingua alla Scuola di specializzazione per l’insegnamento nella scuola secondaria. Dopo il dottorato in Linguistica, Fiorenzo Toso aveva condotto una ricerca decennale sulla parlata dell’isola linguistica tabarchina di Carloforte e Calasetta, in Sardegna. “Io ho integrato notevolmente le mie conoscenze attraverso la frequentazione del sistema accademico tedesco – sottolinea infine Toso - che forse, a differenza di quello italiano, è più agile e stanzia notevoli risorse per le discipline umanistiche. Non è solo un problema di strutture e di finanziamenti, anche se questo ha la sua importanza”. Il fenomeno della fuga dei cervelli investe anche altri paesi europei. Alla fine però il ricercatore ligure non ha dubbi. “A Udine spero proprio di rimanere. L’esperienza si è rivelata superiore a qualsiasi aspettativa, sia a livello umano, sia per quanto riguarda le prospettive di ricerca e i mezzi messi a disposizione dall’Università”.     Docenti        Mircea Gh. Munteanu Fiorenzo Toso Facoltà Ingegneria Lingue e letterature straniere Dipartimento   Ingegneria elettrica, ge stionale e meccanica Glottologia e filologia classica Durata    36 mesi 36 mesi    Finanziamento 110.857,47 euro 86.574,86 euro   Finanziamenti MIUR   (milioni di euro) Contratti finanziati  (al 31/01/03) 2001             20,66 99 2002                                          20,66 125 2003                                   7 28 Totale  48,32 252
Stefano Govetto