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Trova casa il Parco scientifico di Udine Già pronte a collaborare 63 aziende

Uffici e laboratori saranno ospitati nella sede dell’ex Daneco, un edificio immerso nel verde all’interno della zona industriale. Intanto è stata allargata la compagine sociale di Friuli Innovazione, che dovrà gestire il parco.
  Riprende l’immagine familiare degli insediamenti industriali di epoca passata, attraverso l’aggregazione di elementi uguali e ripetuti, ma ospiterà un polo strategico per lo sviluppo della ricerca. Rappresenta l’innovazione che nasce dalla tradizione l’edificio che ospiterà il nascente Parco scientifico e tecnologico di Udine, che avrà la sua sede nell’edificio dell’ex Daneco, azienda di engineering e impiantistica nel campo dell’ecologia, collocata nella zona industriale udinese. Progettato nel 1985 dall’architetto Alessandro Maniago e divenuto operativo nel 1989 per ospitare l’azienda della famiglia Danieli, l’edificio è costituito da una serie di edifici uguali fra loro, con orientamento est-ovest, disposti a doppio pettine lungo un percorso centrale di collegamento che si affaccia alternativamente su cortili sistemati a giardino. Proprio gli spazi verdi costituiscono un elemento essenziale dell’edificio. I vari corpi di fabbrica, infatti, sono alternati da cortili interni sistemati a giardino. Anche le postazioni di lavoro sono a diretto contatto con i giardini attraverso le grandi pareti vetrate. Nei giardini tra gli uffici, inoltre, sono state collocate piante che, per forma e colore, hanno una personalità anche durante il periodo invernale, quando sono spoglie. Lo spazio scoperto che circonda la sede dell’ex Daneco è diventato così un piccolo parco, attraversato da stradine ad anello, con una vegetazione a gruppi di limitate dimensioni, ma con spiccato portamento verticale. Complessivamente il lotto presenta una superficie di oltre 30 mila metri quadri, dei quali circa 25 mila di verde e 2.600 di superficie coperta. L’organizzazione degli spazi di lavoro, su un unico asse centrale di collegamento, facilita la suddivisione interna delle varie attività e favorisce la compenetrazione di tutti gli uffici con il verde circostante. Oltre agli uffici, l’edificio ospita le sale di attesa e di riunione, un cortile su cui si affacciano la mensa e la sala proiezioni, la tettoia d’ingresso sotto la quale passa la strada che porta al parcheggio e che contiene i due cilindri della centrale termica e frigorifera, la casetta d’angolo con la saletta riunioni e il deposito attrezzi. L’avvio della realizzazione del Parco scientifico e tecnologico di Udine è stato finanziato dalla Regione lo scorso ottobre con l’assegnazione al Consorzio Friuli Innovazione 3 milioni 750 mila euro della legge regionale n.11/03 sull’innovazione. Nei successivi tre mesi dall’assegnazione, il Consorzio ha dato avvio ad una serie di operazioni, visto anche l’interesse manifestato per l’iniziativa sia negli ambienti accademici che in quelli imprenditoriali. Tanto che si prevede di avviare gli insediamenti delle prime aziende spin-off della ricerca entro marzo ed entro il mese di giugno i primi laboratori misti università-impresa. L’associazione industriali di Udine ha condotto una indagine preliminare fra i suoi associati, da cui emerge che oltre 63 aziende sono interessate a collocare laboratori propri nel costituendo Parco Scientifico Tecnologico di Udine. Di que-ste, oltre il 76% dice di preferire una gestione realizzata in collaborazione con l’Università. I settori di maggiore interesse sono l’ambiente, la meccatronica, seguite dalle tecnologie dell’informazione e dall’agro-industriale. Quattro aziende spin-off della ricerca universitaria hanno espresso interesse ad insediarsi nel parco (Infofactory nel settore ICT, Fedra Lab in quello agro-industriale, Techno-sniff in quello ambientale e Optimus in quello medicale). A queste si aggiungono una ventina di business plan aziendali per aziende innovative, elaborati nell’ambito dell’iniziativa StartCup 2003, che hanno chiesto di venir incubati nel parco. Circa una decina, inoltre, sono le richieste di iniziative imprenditoriali indipendenti che hanno fatto richiesta di insediamento nel parco a Friuli Innovazione (settore energie alternative, farmaceutico, automazione). Non solo. L’Università ha fatto richiesta di insediamento di quattro laboratori di eccellenza, d’intesa con imprese impegnate nella ricerca nei settori della metallurgia, della medicina rigenerativa, dell’idrogeno, dell’ambiente. D’intesa con la Fondazione Crup, inoltre, anche l’iniziativa StartCup 2004 potrebbe insediarsi nel Parco scientifico e tecnologico di Udine. In attesa che le prime aziende siano ospitate nella nuova sede, Friuli Innovazione, l’agenzia originariamente promossa dall’università di Udine per il trasferimento tecnologico e il raccordo università-impresa e che si occuperà di gestire il Parco scientifico, ha compiuto tre passi importanti nella direzione della rapida cantierizzazione del parco, rispettando le precondizioni per l’assegnazione dei finanziamenti poste dal presidente dal presidente della Regione, Riccardo Illy. L’assemblea dei soci del Consorzio Friuli Innovazione, infatti, ha approvato la modifica della quota consortile, l’aumento del fondo consortile e l’ingresso dei nuovi aderenti. In questo modo viene ampliata la compagine sociale di Friuli Innovazione e vengono ridistribuite le quote associative. Entrano così a far parte di Friuli Innovazione 5 nuovi soggetti: il Comune, la Provincia, la Camera di Commercio di Udine, la finanziaria Friulia e l’Area Science Park di Trieste. Ad essi si affiancano i soci già presenti: l’università di Udine, l’Agemont, la Fondazione Crup, l’Assindustria di Udine, l’Unindustria di Pordenone e il Centro Ricerche Fiat. Il fondo consortile, dagli attuali 100 mila euro, è stato portato a 500 mila euro ed è stata prevista un’ulteriore ricapitalizzazione del Consorzio di 500 mila euro per il 2005. Questa la nuova ripartizione delle quote: l’università di Udine avrà la maggioranza relativa con il 15,2% delle quote, il Centro Ricerche Fiat manterrà l’attuale 3,8%, mentre tutti gli altri soci manterranno il 9% delle quote. Si è in attesa di sapere la percentuale di quote che Area vorrà acquisire. Con la rinnovata compagine sociale di Friuli Innovazione, il Parco scientifico e tecnologico si avvia a rappresentare in maniera completa il sistema economico regionale, vista la presenza degli industriali di Pordenone, che hanno ritenuto di acquisire lo stesso numero di quote di quelli udinesi e di Agemont, l’agenzia per lo sviluppo della montagna. La sede del Parco in cifre Superficie del lotto 30.250 Superficie coperta 2.659 Volume 7.189 Parcheggi    1.620 Verde 25.494 Viabilità     750 DATI ESPRESSI IN METRI QUADRATI.