Dalla prima applicazione, lo scorso autunno, della l.r. 11/03, testo unico in materia di innovazione, e dall’avvio dei lavori della commissione da essa istituita, si è avviato un intenso dibattito nella nostra regione su come governare e promuovere Ricerca e Trasferimento Tecnologico alle imprese. È evidente l’importanza delle decisioni che verranno assunte in questo ambito per gli sviluppi della nostra Università e di quegli enti che da essa traggono energia creativa, quali Cirmont, Cism, e soprattutto Friuli Innovazione, che proprio dalla commissione della 11/03 ha ricevuto l’incarico dell’avvio e della gestione del nuovo Parco scientifico tecnologico di Udine. Non è superfluo ribadire che sono le Università i luoghi primari della ricerca, sia quella pura (curiosity-driven) sia quella applicata (business driven). Proprio dalla mediazione tra le modalità apparentemente antitetiche della ricerca nell’industria e di quella nelle università può svilupparsi un trasferimento tecnologico veramente efficace che restituisca alle aziende friulane tutta la loro competitività. Tre le principali differenze fra queste due tipologie di ricerca: la tempistica (qualche mese per la ricerca industriale, almeno un anno per quella accademica), gli obiettivi (mirata ad un risultato specifico la prima, a definire una metodologia la seconda), i risultati (riservata la prima, strumento di dialogo con altri gruppi di ricercatori la seconda). Ma c’è qualcosa che le due ricerche hanno in comune: le capacità imprenditoriali richieste a chi le guida. È proprio questa dimensione imprenditoriale della ricerca, che investe umanisti al pari di scienziati e tecnologi, che l’Università di Udine ha introdotto nella sua politica della ricerca: dagli incentivi per la presentazione di progetti, alle consulenze a livello europeo, al potenziamento dell’infrastruttura, ai dottorati. “Di chi è la regia?” oppure “fare sistema in sinergia ” sono frasi che rischiano solo di perpetuare individualismi. Non c’è bisogno di delegare ad un ente specifico il compito di coordinare l’innovazione regionale. Questa spetta alla Politica dell’Innovazione, come si manifesta nella commissione della legge11/03. Pensare che per una governance efficace occorra definire una gerarchia tra gli attori della ricerca in regione è un pericoloso non sequitur. Dimentica o fraintende due delle specificità del metodo scientifico: quello di permettere il dubbio, perché solo la pluralità di visioni garantisce critica e verifica rigorosa e quello di sviluppare la collaborazione. Lo spirito di équipe - e non la gerarchia - è l’unico modo per affrontare le sfide della specializzazione in contesti di sempre maggiore complessità. Una rete di enti di ricerca operanti in partnership, senza un nodo cardine,è il modello che la governance della ricerca e dell’innovazione regionale deve realizzare.

IL RETTORE FURIO HONSELL

Grazie al progetto avviato dal ministero tre anni fa, l’Università friulana ha favorito il ritorno di due ricercatori. Ma è già stato chiesto il via libera al ministero per accoglierne altri quattro

Dopo il successo di Relazioni pubbliche on-line, l’ateneo di Udine sta progettando una piattaforma per l’e-learning, per diffondere la formazione a distanza. Che non è una scorciatoia per la laurea. Ecco perché

L’Università di Udine inventa un’area web interattiva per comunicare con le scuole superiori. Per dialogare si useranno forum, chat, sondaggi, bacheche e documenti condivisi.

Un nuovo portale di Ateneo permette ai docenti di inserire e agli studenti di scaricare dispense ed esercitazioni. Nel primo mese di attivazione, il portale ha registrato ben 9.200 accessi e 4.403 visitatori diversi. Numeri destinati ad aumentare

Riparare i tessuti e gli organi danneggiati è possibile. Con le cellule staminali. La ricerca del Policlinico universitario ha compiuto molti progressi per le patologie del cuore, ma sono studiate anche le possibilità legate ai trapianti di fegato e midollo osseo.

Nata per iniziativa di 53 soci con il nome di Unione Artigiani del Friuli, nell’agosto del 1945, oggi l’Unione artigiani e piccole imprese conta ottomila associati e rappresenta l’organizzazione di gran lunga più rappresentativa di questo tessuto imprenditoriale.

In un anno le imprese artigiane sono cresciute di 211 unità, pari ad un aumento del 1,4%. Ma si sono contratti dell’1,1% i settori manifatturiero e dello allo 0,5% quello dei servizi.

Uffici e laboratori saranno ospitati nella sede dell’ex Daneco, un edificio immerso nel verde all’interno della zona industriale. Intanto è stata allargata la compagine sociale di Friuli Innovazione, che dovrà gestire il parco.

Il Centro internazionale sul plurilinguismo partecipa alle manifestazioni della “Capitale europea della cultura” con un incontro sul Mediterraneo plurilingue in programma dal 13 al 15 maggio

Dal 18 al 20 marzo al campus dei Rizzi torna il tradizionale appuntamento dedicato all’orientamento universitario. Che quest’anno punta l’attenzione sul rapporto fra offerta formativa, ricerca e mondo del lavoro.

Le settimane per imparare la scienza raddoppiano: incontri per due settimane dal 23 marzo al 3 aprile. Ospiti d’eccezione le Frecce Tricolori

Grande successo della “lezione” di Bergonzoni. In primavera studenti, professori e dipendenti potranno seguire altri sei spettacoli di Teatro Contatto a prezzo agevolato. E partecipare ai laboratori teatrali

Marzo e aprile all’Università