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Ventata di rinnovamento

Nuovo anno accademico, “nuova stagione” densa di promesse mante-nute e di soluzioni raggiunte per il polo goriziano dell’Ateneo di Udine.
Merito della ventata di rinnovamento e progettualità che sta soffiando sopra il Centro polifunzionale della città isontina. Dell’arrivo di quel “vento nuovo per l’alta formazione a Gorizia”, che il rettore dell’Università di Udine Furio Honsell, all’inaugurazione del nuovo anno della sede goriziana, il 3 dicembre scorso, ha salutato con soddisfazione, e con la speranza che aiuti a spazzare via definitivamente tutte le criticità logistiche “che hanno travagliato il primo decennio di presenza dell’Università di Udine a Gorizia”. “Forse - ha sottolineato il rettore -, dopo tanti anni di bonaccia, quest’aria nuova ci permetterà finalmente di condividere un progetto per il completamento del polo dell’Università di Udine a Gorizia. Almeno sulla carta, i nostri docenti e i nostri studenti potranno dunque intravedere la meta da raggiungere   per la completa risoluzione del problema delle carenze di spazi per la didattica e la ricerca”. L’sos lanciato l’anno scorso da Honsell, proprio in occasione dell’avvio ufficiale dei corsi, sulla “fame” atavica di spazi della sede di Gorizia e sulle aule che scoppiano, sembra ormai solo un brutto ricordo. Il “vento nuovo” di cui ha parlato il rettore ha la forza e l’energia del piano da 9 milioni di euro che punta a fare di Palazzo Alvarez il centro di gravi- tà del Campus dell’Università di Udine a Gorizia, acquisendo da subito il complesso Stella Mattutina, e successivamente l’area dell’ex-Locchi e il Fermi. “Se approvato dalla Regione, il progetto dovrebbero portare vantaggi già il prossimo anno per quanto concerne la grande didattica di Relazioni Pubbliche e creare nel giro di cinque/sei anni un vero e proprio campus universitario dove dovrebbero trovare collocazione anche una nuova mensa e ulteriori spazi e servizi per gli studenti”. Se “l’Ateneo di Udine è pronto a far ricadere direttamente sul suo bilancio quest’onere”, un terzo dell’importo, condiviso con la Cciaa, a riprova della “serietà con cui intende onorare l’impegno a favore della provincia isontina”, una “grande aspettativa” resta ora riposta nella decisione della Regione, con l’auspicio che “voglia concedere il contributo necessario per innescare questo progetto di sviluppo”, avviato soprattutto grazie “alla presidenza dinamica di Nicolò Fornasir, presidente del Consorzio per lo sviluppo universitario del polo Goriziano”. Ma la stagione nuova dell’Ateneo di Udine a Gorizia parte sotto i migliori auspici anche sulla spinta propulsiva che arriva dal cuore dell’Università, ormai divenuta a tutti gli effetti “ L’Ateneo del Friuli” e il terzo Ateneo a Nordest dopo Padova e Verona. L’incremento del numero di iscritti del polo goriziano (alla data attuale 2.464 rispetto ai 2.300 dello scorso anno), che presumibilmente per gennaio supereranno quota 3mila, secondo il rettore è la migliore testimonianza di come la qualità dell’offerta formativa dell’Università di Udine a Gorizia è riconosciuta e premiata dai giovani e dalle loro famiglie. Ma, perché Gorizia viva la sua stagione a pieno occorre, secondo Honsell, affrontare con decisione problemi cruciali. Il rettore ha ricordato che bisogna far crescere la qualità dei servizi agli studenti d’intesa con l’Erdisu, ma ha chiesto anche un impegno al mondo politico e istituzionale goriziano, affinché aiutino l’Ateneo, intenzionato a costruire rapidamente a Gorizia dei dipartimenti (in Scienze della relazione e comunicazione e in Tecnologie musicologiche e cinematografiche) a dare ulteriore stabilità al corpo docente. Solo così, “Gorizia può assumere una posizione fotte e privilegiata nel campo della formazione universita-ria, strategica nella prospettiva del prossimo allargamento dell’Ue”. A contrassegnare con piglio creativo la tradizionale cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico sono state due “chicche” made in Dams: i musicologi del corso di laurea in Discipline delle arti, della musica e dello spettacolo hanno presentato alcuni frammenti audio, restaurati dal laboratorio Mirage della sede goriziana dell’Ateneo, tratti da “Ritratto di Erasmo” di Bruno Maderna, auto-re fra i più innovativi del secolo scorso, mentre gli studenti del settore Cinema hanno proposto un’antologia dei loro cortometraggi, realizzati all’interno del laboratorio Crea di produzione di audiovisivi del Dams. Particolarmente apprezzata anche la prolusione, affidata quest’anno al professor Enrico Peterlunger, docente di Viticoltura presso la Facoltà di Agraria dell’Ateneo friulano, che ha affrontato il tema de “I vitigni autoctoni fra identità del territorio e nuovo valore produttivo”.
Camilla De mori