Azienda agraria, ricerca e formazione in sinergia con il sistema produttivo
A S.Osvaldo nascerà la banca del germoplasma di diverse specie erbacee ed arboree di interesse agrario, a Pagnacco sarà ristrutturato il centro zootecnico.
Sperimentare, potenziare le strutture, collaborare con organizzazioni esterne al mondo accademico ponendosi al servizio del territorio di riferimento. Questo, in sintesi, il programma di Pierluigi Bonfanti, nuovo presidente dell’Azienda agraria dell’Università di Udine. Milanese, 57 anni, professore ordinario di Metodi di rilievo e rappresentazione del territorio alla facoltà di Agraria, direttore di Cartesio, il Centro interdipartimentale per la ricerca, lo sviluppo e la formazione in cartografia, telerilevamento e sistemi informativi territoriali, membro dell’Accademia dei Georgofili di Firenze, è arrivato nel capoluogo friulano nel 1987. Dal 1994 al 1998 ha fatto parte del consiglio di amministrazione dell’Ersa. Dal 1997 al 2003 è stato Preside della facoltà di Agraria. È una visione proiettata verso un futuro che ha già solide basi nel presente quella che Bonfanti ha dell’Azienda agraria, che vuole far diventare un fiore all’occhiello dell’Ateneo. “Bisogna completare il processo di ristrutturazione valorizzando al massimo le risorse disponibili rilanciando la presenza dell’azienda sul territorio, partecipando a progetti di carattere sperimentale e divulgativo, anche a livello europeo. Una prospettiva continua il presidente - potrebbe essere l’inserimento nelle attività a supporto del Piano di sviluppo rurale e un progetto a rete di aziende sperimentali, in sinergia con l’assessorato regionale all’Agricoltura e con le aziende regionali dell’Ersa e della Provincia di Pordenone”. L’azienda, in particolare, potenzierà la sperimentazione, privilegiando filoni di ricerca alternativi, come le produzioni per usi non alimentari, senza trascurare quelli già avviati. In particolare, il settore energetico (specie quello delle biomasse), quello farmaceutico, le colture alternative che si adattano a stress meteorici (come in caso di siccità) o ambientali (ad esempio in presenza di inquinamento). L’anno scorso sono state condotte una quarantina di sperimentazioni commissionate da ricercatori e docenti. La stessa Università ha provveduto a brevettare un innovativo procedimento adottato per la determinazione della qualità fenolica delle uve rosse. È chiaro che un programma così impegnativo richiede anche un parallelo sviluppo delle attrezzature tecnologiche e delle strutture per la sperimentazione delle pratiche agricole a basso impatto ambientale. “È previsto spiega Bonfanti un ulteriore potenziamento del laboratorio polifunzionale per la trasformazione dei prodotti ali-mentari, che già si utilizza per l’uva e la birra, ma che stiamo attrezzando anche per trattare olio, formaggio, succhi di frutta e molti altri prodotti ortofrutticoli. Nella sede di S. Osvaldo è in fase di realizzazione, grazie al finanziamento della Regione, la struttura che ospiterà il progetto riguardante la banca del germoplasma di diverse specie erbacee ed arboree di interesse agrario. Prioritari sono anche l’ampliamento della collezione didattica di specie erbacee ed arboree e il potenziamento delle attrezzature delle colture protette, mentre a Pagnacco è prevista la ristrutturazione della struttura adibita a ricovero degli animali, il cui progetto esecutivo è già stato approvato”. È necessario, inoltre, porre maggiore attenzione alle richieste che provengono dal settore produttivo puntando sul trasferimento di innovazione tecnologica. Ma non è tutto. Le potenzialità della struttura fanno ritenere che l’Azienda possa inserirsi a pieno titolo in un contesto più ampio di sistema formativo integrato rivolto agli operatori del settore rurale con corsi di specia-lizzazione, di aggiornamento professionale e divulgazione di risultati di ricerche. “Non vogliamo limitare l’aspetto didattico solo all’Università- annuncia Bonfanti -. Intendiamo coinvolgere anche le scuole superiori presentando l’azienda come una sorta di fattoria didattica, per offrire momenti dimostrativi e attività pratiche, anche legate alla tutela ambientale”. Il supporto all’attività didattica delle facoltà di Agraria e Medicina veterinaria è uno degli scopi principali della struttura. La “Servadei” è sede di numerose esercitazioni per gli studenti dei corsi in Scienze e tecnologie agrarie, Scienze e tecnologie alimentari, Viticoltura ed enologia e Scienze della produzione animale. Molti studenti vi svolgono anche tirocini e tesi di laurea. Qui, infatti, si formano i futuri tecnici e manager del settore agricolo.
L’ Azienda agraria
superficie fondi superficie coltivata
S.Osvaldo 35 ettari 24,5 ettari
Pagnacco 35 ettari 22, 9 ettari
Totale 70 ettari 47,4 ettari
Le coltivazioni nel 2003
Seminativi 40,5%
Foraggere 35,8%
Set-aside 8,9%
Frutteto 8,4%
Vigneto 6,4%
Stefano Govetto