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Montagna, nasce il Think Tank Un serbatoio di pensiero per lo sviluppo agricolo

Nei primi mesi del 2004 Università, Cirmont e Coldiretti proporranno alla Giunta regionale una proposta di disegno di legge per dare una risposta al dramma della frammentazione e della polverizzazione fondiaria dell’area montana.
Università di Udine, Centro di ricerca per la montagna (Cirmont) e Coldiretti scendono in campo per promuo-vere lo sviluppo della montagna friulana. E lo fanno istituendo un Think tank, ovvero un “serbatoio di pensiero” per ragionare su progetti e verificare proposte concrete per la montagna. Il Think tank è stato istituito ufficialmente lo scorso 12 novembre ad Amaro, nella sede del Cirmont all’Agemont. La prima azione del “pensatoio” sarà quella di elaborare una bozza di disegno di legge per l’utilizzo delle terre incolte e abbandonate e per risolvere il dramma della polverizzazione e della frammentazione fondiaria. “Il problema della disponibilità dei terreni è una condizione imprescindibile per realizzare qualunque progetto – ha sottolineato Claudio Filipuzzi, presidente della Federazione regionale della Coldiretti –. L’accorpamento fondiario non rappresenta la soluzione per la montagna ma è un presupposto per ogni altro progetto. In realtà, esistono già alcune iniziative a favore della montagna, ma spesso i vari attori non si conoscono e finiscono per agire ognuno per conto proprio”. I dati sono allarmanti. Nella montagna italiana – e le stesse percentuali valgono per quella del Friuli Venezia Giulia - negli ultimi 30 anni è stata abbandonata quasi la metà (41%) della superficie attualmente coltivata per un totale di 1,3 milioni di ettari di terreno. Se si considera che l’area montana è grosso modo la metà dell’intera superficie del Friuli Venezia Giulia, si ha la dimensione di un fenomeno che ha pesanti ripercussioni anche sullo sviluppo sostenibile del   territorio. È giunto il momento, quindi di pensare ad una rigenerazione dell’agricoltura in montagna in una prospettiva sistemica, che permetta lo sviluppo di aziende in grado di stare sul mercato e di produrre reddito. “Non esiste la strategia di sviluppo della montagna se poi non ci si confronta con un progetto concreto – ha sottolineato Furio Honsell, rettore dell’università di Udine -. L’Università ha sempre ritenuto che la montagna fosse un patrimonio. Serve soltanto trovare le modalità per poter portare alla luce questa ricchezza. Da questo presupposto è nata l’idea del pensatoio, strumento utile per ragionare, validare pro-getti e verificare proposte per la montagna. È stato poi un passaggio naturale pensare di lavorare a questo progetto attraverso Cirmont, il centro di ricerca sulla montagna, l’agenzia dell’Istituto nazionale di ricerca per la montagna ad Amaro, il primo ente pubblico di ricerca ad insediarsi in montagna”. Cirmont è una struttura dedicata alla ricerca e al trasferimento tecnologico e la sua nascita vuole rispondere ad esigenze concrete. “È l’ente di riferimento ideale per sviluppare idee – ha spiegato Aurelia Bubisutti, vicepresidente di Cirmont – e per sviluppare una serie di sperimentazioni con possibili ricadute in termini di innovazioni di processo e di prodotto”. La sfida era già stata lanciata alla fine del 2002, quando, a Comeglians il rettore Honsell aveva proposto l’at-tivazione del Think tank. Dopo la necessaria fase di approfondimento, parte ora un percorso che si concluderà nel 2004 e che porterà alla Giunta regionale una proposta di legge. Il Think tank, una volta elaborata una risposta giuridica al problema fondiario, sarà chiamato, utilizzando professionalità esterne e puntando soprattutto sulla collaborazione dei comuni e dei comprensori, ad elaborare progetti di sviluppo agricolo e agroalimentare. “Questa si è rivelata un’opportunità unica di lavorare insieme per realizzare un’operazione di innovazione giuridica, sociale e organizzativa – ha sottolineato Honsell -. Dalla riflessione preliminare già svolta da Coldiretti, l’Università di Udine, attraverso Cirmont, è stata chiamata a validare il progetto in termini giuridici, di previsione e di confronto a quanto avvenuto altrove”. Saranno tenute in considerazione anche le esperienze già esistenti, come quella di Sutrio, dove è stato fatto un accorpamento volontario dei terreni. Qualunque proposta sarà puntualmente verificata con tutti i portatori di interesse: per questo il Think tank raccoglierà anche le opinioni dei sindaci, dei responsabili dei Comprensori montani e dei Circoli culturali della zona. Del think tank istituito faranno parte, infatti, oltre a Honsell, Bubisutti e Filipuzzi Pietro Molfetta del Comprensorio montano della Carnia, Giorgio Ferigo per i Circoli Culturali della Carnia e alcuni docenti universitari, tra i quali Mariarita D’Addezio della facoltà di Giurisprudenza e Cesare Gottardo della facoltà di   Agraria.