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Il “modello” Udine sbarca nei Balcani. Nascono gli international liaison office

Il Centro rapporti internazionali dell’Ateneo friulano è impegnato nella ristrutturazione e nell’attivazione degli uffici internazionali di quattro università croate e quattro università della Repubblica di Yugoslavia e Montenegro.
Il “modello” Udine sbarca nei Balcani. Nascono gli international liaison office . L’Università degli Studi di Udine, fin dalla sua istituzione, ha coltivato e curato lo sviluppo dei rapporti culturali con altri paesi, al fine di indirizzare i percorsi formativi verso una dimensione internazionale. Nell’ambito della creazione e dello sviluppo dei Centri rapporti internazionali degli Atenei dell’Est Europa, i progetti che l’Università di Udine definisce e realizza, si concretizzano con la partecipazione al programma finanziato dall’Unione Europea Tempus/Tacis, rivolto alla cooperazione con le ex repubbliche socialiste sovietiche e aperto ai Paesi del bacino del Mediterraneo. Nel campo dei progetti amministrativi per il miglioramento dell’amministrazione universitaria e dei progetti congiunti Università-Regioni-Province (Institution building), che comprendono corsi di formazione per dipendenti pubblici, il Centro rapporti internazionali (Crin) dell’Università di Udine viene riconosciuto a livello internazionale quale centro di eccellenza. “Tutti i progetti finanziati dall’Unione Europea - spiega Elisabetta Vecchio, responsabile del Centro rapporti internazionali dell’Università di Udine - sono finalizzati allo sviluppo di nuove forme di professionalità nel campo delle relazioni internazionali, tramite l’attivazione di corsi intensivi rivolti alla formazione nel campo della gestione amministrativa, del project design e del project management, della comunicazione multimediale interna e esterna, delle competenze informatiche e linguistiche”. Il Crin di Udine è attualmente impegnato su due fronti: in qualità di “expert” nominato dalla Europe Traing Foundation, la struttura della Commissione Europea delegata alla gestione dei programmi Tempus/Tacis, Elisabetta Vecchio cura la ristrutturazione degli “Uffici Internazionali” delle quattro università croate di Zagabria, Spalato, Fiume e Osijek (i rapporti sviluppati in Croazia, nel corso di questo progetto, hanno favorito la progettazione di altre due proposte rivolte allo sviluppo delle istanze promosse dal processo di Bologna e alla ristrutturazione degli uffici finanziari di tutte le quattro università) e l’attivazione degli “Uffici Rapporti Internazionali” delle quattro Università della Repubblica di Yugoslavia e Montenegro di Belgrado, Kragujevac, Nis? e Novi Sad. Gli uffici per i rapporti internazionali vengono costituiti dal Crin attraverso la formazione di personale in grado di gestirli e la fornitura di attrezzature informatiche e multimediali adeguate. L’obiettivo di queste iniziative è quello di mettere in grado il personale amministrativo delle università coinvolte nei progetti di comunicare, sul piano progettuale e tecnologico, con una nuova dimensione accademica europea, nell’ottica di una dimensione della formazione europea, che coinvolga anche le amministrazioni. “Le Università dell’Est – spiega Maria Amalia D’Aronco, prorettore e delegato ai Rapporti internazionali – sono caratterizzate da elevati profili nel campo della didattica e della ricerca. La struttura amministrativa presenta delle differenze nel campo della gestione degli Atenei, specialmente nel settore delle relazioni internazionali, per cui non hanno modelli propri di riferimento. A tal fine la consolidata esperienza di internazionalizzazione di Udine ci consente di fornire gli strumenti necessari per rendere autonomi gli International Liaison Offices locali, fino ad oggi uffici adibiti alla corrispondenza con l’estero e all’organizzazione della mobilità accademica e rettorale”. Nel processo di ammodernamento in atto le Università dell’Est puntano all’avvicinamento al modello amministrativo e didattico europeo, alla ricerca dello sviluppo del modello del 3+2 promosso dalla Dichiarazione di Bologna e reso operativo dalla Riforma universitaria italiana del 1999. In questa rete europea di internazionalizzazione amministrativa e della didattica, gli International Liaison Offices hanno assunto una valenza ormai fondamentale.  
Massimo Plaino