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Scienza protagonista all’Ateneo friulano nelle “Giornate di diffusione culturale”

Un percorso fatto di laboratori, mostre, esperimenti e giochi che ha coinvolto circa tremila alunni e studenti delle scuole primarie e secondarie
Studenti visitano una delle mostre
Perché ci si scandalizza se gli studenti delle superiori non conoscono il “Dolce stil novo” mentre l’ignoranza della teoria della relatività o dei principi della termodinamica passa inosservata? Semplice, perché la scienza è percepita unicamente come sapere settoriale e tecnico. E dunque, per cercare di restituirle il suo posto nella cultura “universale”, l’Ateneo friulano ha organizzato le “Giornate di diffusione culturale”, giunte quest’anno alla XVIII edizione e inserite nell’ambito della “Settimana della cultura scientifica” indetta dal ministero dell’Università e della ricerca. La manifestazione – che si è svolta dal 26 febbraio al 15 marzo scorsi – è stata pensata per i ragazzi delle scuole primarie e secondarie, accompagnati dai loro insegnanti, che hanno avuto la possibilità di seguire un percorso fatto di mostre, esperimenti, laboratori e giochi che li ha condotti in un viaggio alla scoperta dei principi basilari della scienza, per cui elettromagnetismo, termodinamica e ottica non saranno più un mistero ma mondi nuovi da esplorare. Con una chicca: fra le personalità che si sono avvicendate sul palco, c’è anche Manfred Euler, discendente del matematico Eulero (padre, assieme a John Venn, della teoria degli insiemi), Past-President of GIREP Institut für die Pädagogik der Naturwissenschaften an dell’Università di Kiel. Il filo conduttore di quest’anno è stato “Partecipare la scienza: laboratori educativi Hands-on Mind-on”. L’iniziativa ha avuto fra gli altri anche l’obiettivo di incentivare la collaborazione fra università e scuola per armonizzare il processo di formazione dei giovani, oltre che diffondere l’educazione e la cultura scientifico-tecnologica nelle scuole. «Da diciotto anni – ha spiegato Marisa Michelini, delegata del rettore per l’Innovazione didattica, che quest’anno ha inaugurato la manifestazione – l’università di Udine scende in campo per diffondere la cultura scientifica: non attraverso una popolarizzazione o una divulgazione, ma presentando proposte utili ai fini educativi per l’apprendimento scientifico». La scienza e la sua diffusione sono infatti un «processo dinamico di ricerca-azione – ha proseguito Michelini – i cui protagonisti devono essere la scuola e l’università insieme». Così insegnanti, docenti universitari e relatori, assieme ai “piccoli scienziati” si sono cimentati in giochi ed esperimenti, utilizzando anche i materiali più impensabili: melanzane, pomodori e limoni si sono dimostrati non solo ottimi cibi e condimenti, ma anche strumenti utili per verificare le leggi della chimica, così come torce, candele, lampadine, pile, specchi, macchinine e pesetti di piombo sono stati utili compagni per scoprire i principi della fisica, dalla meccanica e all’ottica.   I numeri. Sono 2950 in totale gli studenti e gli alunni delle scuole primarie e secondarie friulane che hanno affollato l’aula magna dell’Ateneo friulano e le altre sedi in cui sono state allestite le oltre 250 iniziative, fra lezioni frontali e dimostrazioni pratiche, che hanno portato i ragazzi alla scoperta del “pianeta scienza” in molte delle sue sfaccettature: meccanica quantistica, superconduttività, energia nucleare ed elettrotecnica da adesso non saranno più mondi sconosciuti, ma fenomeni da sperimentare anche in casa. In particolare, 220 sono stati i partecipanti a seminari, convegni e tavole rotonde; sono 1412 invece gli “Einstein in erba” che hanno visitato le mostre, fra cui quelle dedicate a “L’energia” e “Il tempo e la sua misura”, già presentate dal 14 al 17 febbraio scorsi in occasione della manifestazione InnovAction YOUng; 1271 hanno preso parte ai diversi laboratori didattici e 47, infine, si sono sfidati nella “gara di programmazione”, dedicata agli studenti delle superiori.   Salone dello studente: l’Ateneo incontra gli studenti di domani   Curiosi, attenti osservatori della realtà che li circonda e protagonisti del proprio futuro: è l’identikit degli oltre 4 mila studenti che il 15 e il 16 febbraio scorso hanno visitato il XV Salone dello studente dell’Università di Udine. Allestito nel polo scientifico dei Rizzi, il Salone ogni anno rappresenta un momento d’incontro fra Ateneo e ragazzi delle scuole superiori, in cui viene offerta una panoramica completa sulla vita universitaria in ogni suo aspetto, dall’offerta didattica ai servizi messi a disposizione da enti e associazioni presenti sul territorio.   «Vi auguro di guardare con occhio consapevole all’offerta didattica e al vostro futuro - ha detto il prorettore dell’Ateneo friulano Maria Amalia D’Aronco salutando i ragazzi all’inaugurazione -: per noi, voi siete come un fiore da coltivare. Siate curiosi, non abbiate paura di fare domande, vi auguro davvero di divertirvi nei vostri studi e di applicarli quanto meglio potete al vostro futuro lavoro».     I visitatori hanno avuto a disposizione 35 stand fra cui muoversi per ottenere informazioni su come vivere e studiare a Udine, quali sono le opportunità che Università e città offrono a chi decide di stabilirsi, studiare e muoversi fra le strade e le numerose strutture. Assieme agli stand allestiti da singole facoltà e corsi di laurea, l’Informagiovani della Provincia di Udine, L’Ente regionale per il diritto allo studio, le associazioni studentesche e dei laureati, il Css Teatro stabile di innovazione del FVG. Tra le strutture dell’ateneo, i centri Rapporti internazionali, Orientamento e tutorato, il Centro interdipartimentale di ricerca sulla cultura e lingua del Friuli, il Sistema bibliotecario d’ateneo, il Centro linguistico e audiovisivi, con l’opportunità di cimentarsi nel test di accertamento della conoscenza delle lingue e testare i servizi on line dell’Ateneo nello spazio allestito dal Centro servizi informatici e telematici (Csit).  
Pierangela Maniscalchi