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Qualità e risultati non sono bastati per avere finanziamenti in più

L’ateneo friulano è il 4° più sottofinanziato d’Italia.
Fabio Mussi, ministro dell'Università e della ricerca
Da sette anni ormai l’Università di Udine è sottofinanziata, ovvero riceve dallo Stato meno soldi di quanti meriterebbe sulla base delle valutazioni fatte dallo stesso ministero. Dall’analisi fatta dalla Commissione tecnica per la Finanza pubblica (riportata nel Patto per l’Università e la Ricerca) otto mesi fa, l’ateneo udinese è il 4° ateneo più sottofinanziato in Italia, con una percentuale che negli ultimi anni oscilla tra il 18% e il 23%, per un importo di circa 15 milioni di euro annui. Paradossalmente, l’università di Udine è tra i primi atenei in Italia sul fronte dei risultati secondo i modelli di valutazione ministeriali, ma rischia, in assenza di una revisione dei criteri di finanziamento all’università che riconoscano effettivamente i risultati e un’accelerazione del riequilibrio del Fondo di finanziamento ordinario, di dover ridurre drasticamente i servizi per la didattica e la ricerca. Anche la Finanziaria 2008 non ha lasciato molte speranze: i fondi per le università erano stati aumentati, ma la suddivisione della stragrande maggioranza di essi non viene fatta sulla base del merito. Come se non bastasse, gli ultimi giorni dell’anno è arrivato come un fulmine a ciel sereno il Maxiemendamento che ha tagliato ulteriormente questi fondi. Una situazione che ha costretto Senato accademico e Consiglio di amministrazione ad approvare un bilancio di previsione difficilissimo e a prospettare un 2008 di rigore e sacrifici per tutti. Una situazione che il rettore Furio Honsell non ha mancato di evidenziare all’inaugurazione dell’anno accademico lo scorso 14 gennaio al ministro Fabio Mussi arrivato a Udine, dopo il forfait dell’anno precedente, che aveva costretto il rettore a rivolgersi ad un generico “Ministro X”. Nel suo intervento, Mussi ha provato a rispondere al rettore Honsell, ma senza convincere troppo i presenti. Prima del suo rientro a Roma il Rettore, gli consegna una lettera in cui sintetizza la situazione finanziaria dell’ateneo friulano e gli chiede un intervento. Mussi il 22 gennaio prende carta e penna e scrive al Rettore: “Lei ha ragione”, e promette un sostegno già quest’anno. Ma soltanto due giorni dopo il Governo cade. Si torna al voto. Che a Udine significherà anche election day: il 13 e il 14 aprile, i cittadini del capoluogo friulano saranno chiamati a votare per le politiche, le regionali, le provinciali e le comunali. Uno scenario che sicuramente cambierà anche il volto dell’Università di Udine, ormai una delle principali istituzioni della città e dell’intero Friuli. Tanto più che lo scorso 9 febbraio, il rettore Furio Honsell ha deciso di candidarsi a sindaco di Udine. In primavera, quindi, anche l’ateneo friulano sarà chiamato a decidere il suo nuovo vertice. L’inaugurazione dell’anno accademico “Lo scopo dell’università è quello di rispondere ad un bisogno. Un bisogno primario non solo dei giovani, ma anche del sistema economico, e ormai sempre più di tutti gli ambiti della società. Un bisogno di creazione e di diffusione di conoscenza e di innovazione, di metodo scientifico, di razionalità. Bisogni che vanno di pari passo con la libertà e costituiscono diritti umani irrinunciabili”. L’appello che il rettore Furio Honsell ha rivolto, nel suo discorso inaugurale dell’anno accademico 2007-2008 dell’ateneo friulano, al ministro dell’università e della ricerca Fabio Mussi per aumentare le risorse da destinare all’ateneo di Udine ha preso le mosse dalla finalità stessa che l’università assume nel terzo millennio, “non più torre di avorio mirante a coltivare erudizione e difendere il potere di una conoscenza elitaria, ancorché elevata”, ma “università aperta, che arricchisce e si arricchisce delle eccellenze della comunità al servizio della quale si pone, che sa valorizzare e capitalizzare le vocazioni del suo territorio, mettendole in rete con le eccellenze presenti a livello globale”. L’alleanza delle autonomie. Se in questi anni l’ateneo è riuscito a svilupparsi e a mantenere la qualità è soltanto grazie al sostegno della Regione e del territorio. “Quella che si è realizzata a Udine è veramente un’alleanza di autonomie – ha sottolineato Honsell - mentre a livello statale, ha prevalso l’assenza di strategie e di risorse. Ma ciò che più ha pesato è che queste risorse, indipendentemente dal fatto che sono significativamente inferiori di quanto lo siano negli altri paesi avanzati e che l’Italia di questo passo non raggiungerà mai gli obiettivi di Lisbona, vengono ripartite secondo il peggiore criterio, ovvero l’assenza di un criterio”. Il supporto della Regione è stato decisivo per tanti progetti, dal Parco scientifico e tecnologico alla Scuola superiore, fino allo sviluppo edilizio, ma la criticità della situazione economica è tale da costringere il Rettore ad un’ulteriore richiesta: “Invito la Regione ad un accordo di programma anche per sostenere le spese di funzionamento ordinario dell’Università”. Non solo. “Sarebbe prioritario – ha continuato Honsell - che anche il ministero potesse entrare in questo accordo. Penso che abbiamo dimostrato di essere un laboratorio universitario efficace, dinamico, reattivo, raccordato al suo territorio. Non ci lasci strangolare. Pensi a tutto quello che potremmo fare se anche solo per un anno ricevessimo i finanziamenti che ci spettano dal modello di riequilibrio, ci basterebbe la metà di quanto meritiamo”. La finanziaria. La bozza di finanziaria 2008 presentava numerosi elementi positivi rispetto al passato che poi il maxiemendamento ha azzerato. “Solamente un mese fa ci illudevamo che ci fossero dei segnali postivi, ancorché deboli, ma alcuni provvedimenti recenti ci hanno però completamente deluso E quei pochi fondi che prima si poteva sperare venissero divisi per merito – ha ricordato Honsell - si sono trasformati in fondi per altri scopi, alcuni donati ope legis”. Qualche esempio? La scuola di eccellenza di Lucca, il consorzio di biotecnologie di Napoli, l’università di Urbino. Iniziative specifiche, ma non uniche a livello italiano. Cos’hanno queste di diverso dalle altre? Dov’è la trasparenza e il merito? ha chiesto il Rettore, ricordando che il Friuli con serio impegno e sacrifici finanzia i suoi Consorzi di Ricerca e la Scuola superiore. “Negli ultimi anni – ha detto Honsell - ci sono piovuti addosso una ridda di decreti, che però non fanno che disorientare soprattutto chi cerca di operare rigorosamente. Il suo stesso ministero ormai, come si è visto, non sa come interpretare le norme della finanziaria se non a fine anno”. Il bilancio di previsione dell’ateneo. Rigore e sacrificio saranno le parole d’ordine dell’università di Udine per il 2008, come è emerso dalla presentazione del bilancio di previsione, che si attesta su 164 milioni 700 mila euro e costringe l’università ad un anno di grossi sacrifici e tagli di spesa corrente: un intervento necessario ma non sufficiente a garantire l’equilibrio del bilancio dell’amministrazione centrale se non ci sarà anche un significativo incremento del Fondo di finanziamento ordinario statale. Dopo tre anni di progressivo recupero del disavanzo, nel 2007 c’è stata un’inversione di tendenza. Alla fine del 2007, si stima che il disavanzo dell’amministrazione centrale si attesterà intorno ai 10 milioni di euro, di cui 7,2 di parte corrente, con un peggioramento di 3 milioni di euro rispetto all’anno precedente. Se ridurre il disavanzo sarà impossibile, nel 2008 è assolutamente indispensabile contenerne l’incremento. Saranno comunque perseguiti gli obiettivi del potenziamento dei servizi agli studenti e dello sviluppo edilizio e sarà garantito il finanziamento dei dottorati di ricerca, degli assegni di ricerca e dei Progetti di ricerca di rilevante interesse nazionale (Prin). «Non ci saranno più finanziamenti a pioggia – ha sottolineato il Rettore – ma il sostegno sarà assicurato soltanto alla ricerca migliore. Se questo principio fosse adottato anche dal Governo, il nostro Paese sarebbe ai primi posti in Europa. Invece l’università continua ad essere sostenuta soltanto a parole, mentre nei fatti anche quest’anno vediamo riconfermate le logiche che lo stesso presidente Napolitano ritiene non legittime». I sacrifici. È prevista una riduzione tra il 45% e il 75% dei trasferimenti alle Facoltà e ai Dipartimenti. È previsto un taglio tra il 10% e il 40% delle spese per consumi intermedi e funzionamento (riviste e giornali, pubblicità, funzionamento centri di spesa, e consumi intermedi dell’amministrazione centrale). Per l’a.a. 2008/09 le spese per supplenze e contratti dovranno essere drasticamente ridotte dagli attuali 4 milioni di euro fino ad un importo massimo di 2 milioni di euro. Questo sarà possibile sia attraverso il pieno utilizzo della docenza di ruolo sia attraverso la ridefinizione dell’offerta didattica che eviti la proliferazione di corsi con pochi studenti. Gli incrementi stipendiali, le assunzioni e le supplenze. Agli incrementi stipendiali, definiti per legge e che gravano sul bilancio dell’ateneo senza alcuna compensazione dallo Stato, si aggiungono i costi aggiuntivi per gli scatti biennali e le ricostruzioni di carriera che, in un ateneo giovane come quello di Udine (l’età media dei docenti è di 49 anni), non sono compensati da un adeguato livello di turn over. Si tratta di un meccanismo tanto più assurdo se si pensa che gli incrementi contrattuali aumentano marginalmente le retribuzioni nette del personale e tornano nelle casse dello Stato sotto forma di imposte e contributi: nel 2007, su 3,6 milioni di euro di incremento contrattuale, soltanto 1,6 milioni euro sono andati agli aumenti degli stipendi netti per il personale, mentre 2 milioni sono stati versati per Irpef, Irap e contributi previdenziali. Se si pensa che l’incremento del finanziamento statale (Ffo) è stato di 1,3 milioni di euro, nella sostanza, l’incremento di Ffo è stato finanziato dall’ateneo stesso. Nel 2008 termineranno 40 procedure di ricercatore e 50 stabilizzazioni di personale tecnico e amministrativo. Saranno assunti ulteriori 14 ricercatori attraverso il Piano straordinario per il reclutamento dei ricercatori varato dal Ministero.   I numeri e la riforma L’Università di Udine conta oggi 10 facoltà e 28 dipartimenti, offre 44 corsi di laurea triennale e 49 di laurea magistrale, ha attivato 20 master, 20 dottorati di ricerca, 32 scuole di specializzazione. Opera su un campus diffuso. Oltre alla sede centrale di Udine, l’ateneo ha sedi a Pordenone, Gorizia, Cormòns, Gemona e Tarcento e con varie iniziative a Cividale, Gradisca d’Isonzo, Tolmezzo e Mestre. Muove oltre 20 mila persone: 735 tra docenti e ricercatori, oltre 600 tra tecnici e amministrativi, un migliaio tra assegnisti di ricerca, borsisti, specializzandi e dottorandi di ricerca. Lo scorso anno gli iscritti sono stati 16.408, gli immatricolati 4.418, i laureati 2.902. Dalla sua nascita ad oggi, ha conferito ben 23.260 lauree. L’Università di Udine è pronta per applicare la riforma prevista dal decreto ministeriale 270/04 già dal prossimo anno. “Se le pastoie burocratiche del Cun e del Ministero non ce lo impediranno – ha detto Honsell - la applicheremo a tutte le lauree triennali, di quasi tutte le Facoltà. La riforma ci permetterà di ridurre la frammentazione didattica e di razionalizzare i percorsi, così da fornire servizi sempre migliori e trasparenti”. Il nuovo assetto delle lauree triennali deve essere soprattutto metodologico, anche se saranno comunque individuati alcuni precisi percorsi professionalizzanti.   Spese. Previsione 2008 Tipologia di spesa   Totale Ateneo RECUPERO QUOTA DISAVANZO 458.079,00 Personale di ruolo 75.716.000,00 Personale a tempo determinato 5.158.705,00 Dottorandi, Borsisiti, Specializzandi e Assegnisti di ricerca 9.526.156,00 Altre spese per personale 1.978.426,00 Altre spese per didattica e ricerca 28.065.534,73 Funzionamento e Acquisto di beni e servizi 8.598.552,00 Trasferimenti a istituzioni pubbliche/private 398.000,00 Oneri finanziari, tributari e vari 4.018.141,80 TOTALE SPESE CORRENTI 133.459.515,53 % 100,0% Spese investimento 26.061.749,58 Rimborso prestiti e concessione crediti 4.680.013,00 TOTALE SPESE INVESTIMENTO 30.741.762,58 TOTALE SPESE 164.659.357,11   Entrate. Previsione 2008   ENTRATE   IMPORTO Avanzo presunto al 31/12/2007 17.210.873,88 Fondo di finanziamento ordinario (FFO) 76.913.676,00 Altri trasferimenti dallo Stato 8.264.793,00 Trasferimenti dalla Regione FVG o enti locali 6.544.559,00 Trasferimenti da altri enti pubblici o privati 3.127.315,00 Contributi studenti 18.120.050,00 Trasferimenti interni 1.688.932,23 Proventi da cessione di beni o prestazione di servizi 1.767.916,00 Poste correttive e compensative di spese correnti 737.219,00 Proventi patrimoniali 306.037,00 TOTALE ENTRATE CORRENTI 117.470.497,23 Alienazioni patrimoniali e trasferimenti di capitali 7.844.586,00 Accensione di prestiti e concessioni di crediti 22.133.400,00 TOTALE ENTRATE C/CAPITALE 29.977.986,00 TOTALE ENTRATE 164.659.357,11
Simonetta Di Zanutto